[Bettola] "Siete bellissimi! Un pubblico fantastico, continuate così!"

Lucrezia Shirokokoro Ciccolella
00venerdì 16 settembre 2016 23:53
Draugceleb - Nahenia
RIASSUNTO

Un elfo a Barrington, non può far altro che rimanere in bettola a rimuginare per un semplice motivo, non è un ambiente piacevole. E l'eldar, viene raggiunto da Nahenia, fuori dall'accademia perchè ormai anche gli artisti, purtroppo, sono in difficoltà. Ed è proprio su queste corde, letteralmente e praticamente, che si muove la serata con una piccola performance e un'offerta di frutta, che poi i due si salutano.

COMMENTO

Grazie alla player di Nahenia, mi è piaciuta molto come role e bisogna dire che l'ho buttata letteralmente nel vivo dell'azione per due motivi. Ultimamente di artisti non se ne vedono molti in giro, un gran peccato secondo me, quindi visto che una l'aveva Draug di fronte perchè no? E secondo ero curiosa di vedere un'artista all'opera con tanto di skill e co, della serie la chiamavano curiosità. Ancora grazie dunque e alla prossima.


REGISTRAZIONE

NAHENIA [Comignolo] Vuole entrare in bettola, ma perché farlo in maniera convenzionale. L'Artista se ne sta coi piedi poggiati sul bordo del comignolo del camino che arriva alla sala comune del locale e osserva l'orizzonte scuro e irregolare con aria estremamente solenne. Il vento le accarezza il volto affilato e le scompiglia le nodose ciocche di capelli color fuoco. Le braccina sono completamente distese, parallele al suolo che dista svariati metri da lei. L'aria è tesa almeno quanto i suoi muscoli sottili e flessibili. Inspira profondamente e chiude gli occhi poi, dandosi una lievissima spinta con le ali si lascerebbe cadere nel foro che ha dinanzi a sé chiudendo le mani sopra la sua testa proprio come farebbe un nuotatore prima di immergersi nell'acqua. Al momento indossa un completo verde foresta ma è difficile dire di che colore sarà una volta che la piccina verrà fuori dal camino.

DRAUGCELEB [piano terra] Luna piena questa sera. Un faro nelle tante tenebre della terra ferma, assieme alle stelle d'argento che compongono il firmamento. Il camino della bettola da calore contro le prime avvisaglie dell'inverno. Una lunga lista verrà fatta recapitare di tanto in tanto a chi di dovere per completare la sua vita su queste due terre, nell'attesa di lasciarle per Valinor come è desiderio dell'eldar da molti anni, da molte ere, prima che gli uomini che popolano queste lande potessero emettere il primo vagito, grido della loro nuova vita. Ed è infatti proprio il tavolo in ombra vicino al camino, il luogo dove l'eterno risiede per il momento, concentrandosi sui pettegolezzi che possono interessarlo, sulle ultime novità della terra ferma e su molto altro che effettivamente raggiunge le sue orecchie. La bettola non è così solida come la locanda di Filippa. Sta riflettendo in questo angolo, che pagando ovviamente, si è riservato con molta tranquillità, mentre rilegge alcuni fogli di pergamena scritti in tengwar e quindi non leggibili da altri che non conoscano quelle lettere. Il gomito sinistro è appoggiato alla mensola e con la destra regge i fogli. Indossa un completo, che ricorda le onde in tempesta, e sembrerebbe fatto di scaglie, e allacciati alla vita, pugnale e lunga elfica, come monito, per chi li si trova. Non ha effigi di congrega con se, e il cappuccio del completo è ben alzato a coprire il volto di cicatrici.

NAHENIA [Camino] Un lieve ronzio sarà udibile dalle orecchie appuntite dell'elfo che si intrattiene proprio nei dintorni del camino. Sono le ali lunghe e sottili della Naur che battono velocissime per controllare il tuffo nel vuoto nel quale si è voluta cimentare stasera. Le palpebre sono serrate a non lasciar passare la povere scura prodotta dalla combustione della legna. Il calore non ha alcun effetto sulla figlia del fuoco che, anzi, si sentirebbe quasi a casa ora che la morsa delle fiamme la avvolge. La bocca, anch'essa ben chiusa, si piegherebbe in un leggero sorriso, è arrivata. Porta le gambe in avanti e con leggerezza adagerebbe i piedi scalzi al fondo del camino. E' completamente ricoperta di fuligine e la cosa, è evidente, non le dispiace affatto. Fa qualche passo in avanti, verso l'esterno della bocca fatta di mattoni, guardandosi le mani tutte nere con aria palesemente soddisfatta, quasi fosse quello l'obbiettivo del suo tuffo. Non si cura di chi le sta intorno e inizierebbe a sghignazzare tutta contenta.

DRAUGCELEB [piano terra] Oltre alle poche voci umane che si rincorrono nella sala, le sue orecchie vengono raggiunte da un ronzio che percorre tutta la canna fumaria del camino della bettola. (senso sviluppato) Inarca appena il sopracciglio destro, mentre sposta di poco i diversi fogli per vedere perfettamente una piccola figura uscire dal camino e un piccolo sorriso distende le cicatrici del volto. [Solo una volta su Avalon, ho incontrato qualcuno come voi, Chiswe era il suo nome, ma è stato molte lune fa.] Quando ancora era novizio, e poi in effetti non l'ha più vista. La osserva tranquillamente adesso dall'alto, con volto sereno, perchè sereno è l'animo dell'eterno e ripensando a Chiswe, ne ritrova un sentimento di divertimento, mentre con la destra fa cenno all'altra di sedersi al tavolo con lui, mentre ancora non dice oltre ma semplicemente osserva curioso si, ma anche studiandola.

NAHENIA [Pressi del camino] Cerca di pulirsi la mano destra sui pantaloncini verdi -beh, una volta lo erano- che indossa ma senza ottenere alcun risultato degno di nota. Fa spallucce commentando senza proferir parola il suo inutile tentativo. Solo le iridi color brace danno un tocco di colore all'ombretta che ora spicca il volo alzando attorno a sé una piccola nube di cenere. Individua presto l'Alto che le rivolge la parola, un Elfo. A lui rivolge un sorriso che s'adombra di malinconia quando le parole dell'altro verranno ben assimilate. [Non l'ho conosciuta, ho conosciuto ben pochi della mia razza.] E' da tempo immemore, tra l'altro, che non incontra un parirazza. Noterebbe al volo che l'uomo serba un buon ricordo della sorellina ignota e questo non può farle che piacere, sa bene che alcuni folletti non lasciano dietro di sé ricordi piacevoli. [Dove l'hai incontrata?]

DRAUGCELEB [piano terra] Alza della fuliggine, e gli da un po' fastidio, ma giusto per qualche tempo. E vede che il sorriso dell'altra si vela di un sentimento che ben conosce. [Forse, il tempo di alcune stirpi volge semplicemente al termine. Nemmeno i figli d'Iluvatar sono in molti su queste terre.] Triste eppure vero, da tempo persino queste terre potrebbero essere destinate a ciò che è accaduto in altre ere. Lascia i fogli sul tavolo e si siede, infine, chiamando con la destra Richard. [La locanda di Filippa. Non posso offrirvi le sue focaccine, ma se c'è qualcosa qui di vostro gradimento, sarà mia cura farvela portare.] Richard dovrebbe essere infatti arrivato ormai, e sistema con cura le proprie carte, osservando chi ha di fronte e offrendole un tovagliolo pulito per ripulirsi dalla fuliggine sempre se lo vorrà. [Come mai qui sulla terra ferma?] Il tono è sempre caldo, pacato, ma che tradisce sempre e con tutti l'altezzosità dei primi. Non gli sembra, la bettola, il posto per delle creature che invece vivrebbero meglio sull'isola o così crede.

NAHENIA [Piano Terra] Il ronzio delle ali continua, imperterrito, a fare da sottofondo alla conversazione. Si avvicina ancora un po' allo sconosciuto levitando a un metro di distanza da lui e cercando di rimanere all'altezza dei suoi occhi, per avere un contatto quanto più diretto possibile nonostante l'evidente differenza di statura che intercorre fra loro. All'olfatto raffinato dell'areldar arriverà ben chiaro l'odore acre di bruciato misto a una piacevole sfumatura che sa di frutti di bosco. L'altro condivide con lei un'esperienza probabilmente affine alla sua, sebbene non abbia idea di chi siano questi figli d'Iluvatar qualcosa le dice che si tratti di una stirpe di elfi o qualcosa del genere. Fa cenno di sì con la testa e alla posta del cavaliere di offrirle qualcosa da mangiare ecco che la bocca rivelerebbe i dentini il cui colore spezza un po' col nero che la ricopre. [Fruttaaa!] Alza il pugno per l'aria con aria battagliera poi, tornando alla conversazione farebbe una piccola smorfia con la bocca. [Avevo bisogno di allontanarmi dall'Accademia, è troppo triste vedere un posto fatto per essere pieno di vita trasformarsi in un mortorio.] Si pianta le mani dietro la schiena prendendo quindi a studiare l'uomo con aria incuriosita. [Tu dove abiti?]

DRAUGCELEB [piano terra] [Non provare a far passare della frutta marcia per buona.] Il volto affilato, tradisce una minaccia rivolta all'oste, perchè il tono e i tratti sono gelidi e perchè questo, è purtroppo l'unico modo per parlare con gente avida come Richard. Poi ritorna a osservare l'altra, e la vista e gli altri sensi, gli permettono di scorgere molte e diverse sfumature e di certo le parole dell'altra, riguardo l'accademia, non gli sfuggono. [E' la prima volta che incontro un'artista.] La guarda negli occhi con vivo interesse, e poggia il capo sul lato sinistro. [Ad ovest, sull'isola, nella roccaforte di pietra dei protettori dell'isola.] Un giro di parole per dire che è cavaliere ma trattandosi di Barrington, non si è mai fin troppo prudenti e non sa se l'altra, conosce dei cavalieri. [Purtroppo questa è una condizione comune a molte congreghe, ma forse, un giorno, chissà...] Lascia in sospeso la frase, non è un eldar che pensa al meglio, e forse, crede alle proprie parole, forse no.

NAHENIA [Piano Terra] Osserva il fare deciso dell'elfo e ne resta a tal punto coinvolta da mandare anche lei un'occhiataccia all'oste che altrimenti non si sarebbe nemmeno sognata di fare. [La prima volta???] Alza la voce palesando tutto il suo stupore attraverso la voce stridula che si ritrova. Spalanca la bocca accentuando lo stato confuso e stupito nel quale si ritrova. [Che vergognaaa] E si mette entrambe le mani sulle guancia, poi sulle palpebre chiuse. Scuote il capo con vigore. E' molto teatrale, lei. [Gli artisti dovrebbero essere quelli che se ne vanno in giro a mettersi in mostra.] Lascia poi ricadere le braccia lungo i fianchi con aria sconfitta. [Abbiamo sbagliato tutto.] Non sa a chi altri sta dando la colpa se non a se stessa, dato che è l'unica rimasta in Accademia.] Farebbe poi un inchino profondissimo. [Io comunque sono Nahenia, Nahenia dei Lapilli.] Si tira su e torna a sorridergli. [Teatrante d'Accademia!] L'ultima sopravvissuta.

DRAUGCELEB [piano terra] Inarca divertito il sopracciglio destro nel vederla muoversi in quel modo. Ascolta le sue parole e non risponde. [Fatelo allora. Anche in pochi, mettetevi in mostra e trovate dei novizi. Più sarete presenti nella vita dell'isola, più interesse si presenterà nella popolazione.] Arriva la frutta intanto, e la controlla, con occhio attento e capace, mentre l'oste è li di fianco che con lo sguardo chiede un commento e ha paura della reazione del suo interlocutore. [Questa no, è vecchia e non te la pago Richard. Ma le altre...sono buone, prego.] Porge il piatto della frutta verso Nahenia e poi lascia scivolare nella mano di Richard, del denaro, ma molto meno di quanto pattuito di solito. Un sorriso affilato si dipinge sul volto dell'eterno che fa perno sulla propria natura, per rendersi estremamente tagliente. [Cosa c'è, uomo? Non penserai che ti paghi questa frutta, quanto la pagherei da Filippa?] E subito, il viso diventa una maschera di cera, visto che ancora l'uomo, sembra non volersi muovere da lì. [Vattene.] Ritorna a dare tutta la propria attenzione all'altra. [Draugceleb, elfo areldar e cavaliere.] E la destra si solleva a bloccare qualsiasi, parola dell'altra. [Discrezione.] Una semplice parola, per farle capire di non lasciare che quell'informazione, serpeggi oltre questo spazio che ha creato nella bettola, per se stesso soltanto.

NAHENIA [Piano Terra] Il povero elfo non sa che la parola 'Discrezione' non fa parte del vocabolario di un Folletto,di una teatrante poi... Lei comunque fa un deciso cenno di sì con la testa, convinta che in effetti manterrà la parola. Fatto ciò si fionderebbe sulla frutta selezionata dall'elfo. Non fa la schizzinosa lei, anzi la frutta matura trova che sia anche più buona, più dolce. Si riempie la bocca di mela e la mastica con evidente piacere. [Grazie signor elfo.] Non sa se la discrezione va applicata da subito, quindi nel dubbio sceglierebbe di non mettersi nei guai, nemmeno per sbaglio. [E che cosa ci fai qua?] Lo dice sottovoce, conscia del fatto che quelle orecchie a punta possono solo significare che gli è possibile percepire anche i più insignificanti rumori. Sputacchia qua e là pezzi di mela, ma quello è un dettaglio trascurabile.

DRAUGCELEB [piano terra] Semplicemente annuisce al ringraziamento con il capo. Sente perfettamente quel sussurro dell'altra e non fa altro che rispondere tranquillamente. [La biblioteca della città è molto interessante.] Non dice nulla e dice tutto, effettivamente la biblioteca è uno dei diversi motivi per cui è venuto sulla terra ferma, ma c'è molto altro che tiene per se semplicemente perchè non è solito parlare troppo o in maniera esaustiva dei propri problemi e quando lo fa, in ogni caso, c'è sempre una percentuale di non linearità nelle sue parole. [Allora, chi altri c'è negli artisti? Oltre voi si intende. Forse ho un incarico per voi.] Forse appunto, ma solo se chi c'è in congrega, può essere capace di rispondere alle sue esigenze, e non sa bene di quali ambienti si occupino, perchè l'arte ha molte sfumature, ma si, potrebbero essergli abbastanza utili.

NAHENIA [Piano Terra] Fa di nuovo cenno di sì con la testa registrando quell'informazione che probabilmente verrà dimenticata nel giro di altri due morsi. Non che non le interessi cosa faccia un elfo cavaliere a Barrington, è solo che la biblioteca è decisamente una cosa da Alti, lei un libro lo riuscirebbe ad aprire a fatica e non avrebbe abbastanza pazienza per leggerlo. Si siede sul tavolo a gambe incrociate. Insieme allo spicchio di mela avrà mangiato anche un bel po' di fuliggine e forse è per questo che il frutto le è sembrato avere un gusto tanto originale... Stringe le spalle magrissime e scuote la testa con aria rassegnata. [Ci sono solo io.] Abbassa lo sguardo posandolo sulle mani, poi struscia i palmi sul tavolo nel tentativo di riportarli al loro colore originale. Completata l'operazione tornerebbe a guardare in viso l'uomo. [Fino a qualche mese fa eravamo in tre, ma ora se ne sono andati tutti.] Non sa bene cosa fare, quando Arwil c'era ancora si dava da fare per spronare gli altri a impegnarsi di più, ora invece ha deciso di non stressarsi inutilmente. [Di che incarico si tratterebbe, comunque?]

DRAUGCELEB [piano terra] Un peccato, un peccato davvero se degli artisti, ormai c'è solo un rappresentante. Comincia a giocherellare con l'anello sulla mano destra, pensando, forse meglio così, non lo sa in effetti. La sua era soltanto un'idea così, nata sul momento, ma potrebbe anche riprenderla un giorno. [Non ha importanza, non ora.] Osserva il fuoco nel camino, anche i cavalieri versavano nella stessa situazione, fino a poco tempo fa, e non si può dire che si siano del tutto ripresi, non ancora in effetti, ma se fossero sulla strada giusta, potrebbero anche tornare a vantare di un numero di elementi buono, e tuttavia, di certo non sufficiente, non ancora almeno. [Sapreste recitare, con una musica d'accompagnamento?] La domanda arriva con calma, ma anche in modo repentino, perchè nella stanza c'è uno strumento musicare in effetti, uno di quelli che si portano e si possono trovare dai bardi di passaggio e l'eldar si alza e con passo silente ed elegante, sfila il liuto al bardo che ormai si è perso totalmente nell'alcol. Le movenze sono ben posate, ben delineate, e non sembra un bardo di passaggio, bensì sempre un re degli eldar e preso uno sgabello, si pone al centro della stanza. Guarda prima l'altra, mentre quel poco pubblico che c'è, si fa curioso. Giusto il la, per far si che venga dato anche alla congrega, riponendo in Nahenia, quella vena di vita, che sembra mancarle quando si parla della congrega.

NAHENIA [Piano Terra] Lo guarda immergersi nei suoi pensieri e sarebbe proprio curiosa di sapere cosa gli ronza per la testa quando la domanda che le viene poi rivolta porta altrove i suoi pensieri. [Posso provare!] E' evidente a chiunque abbia un paio d'orecchie la voce stridula della Naur mal si adatta al canto, tuttavia non è un tipo che si tira indietro facilmente, quindi, una volta che l'elfo tira fuori il liuto, la piccina si mette in piedi sul tavolo, noncurante del pubblico e concentrata più che altro sulla performance. [Focus mentale; Diniego della realtà] Fa infine cenno al cavaliere di dare inizio alle danze.

DRAUGCELEB [piano terra] [Una semplice storia, fate quello che sapete fare meglio teatrante.] La invita dunque non a cantare, bensì semplicemente a recitare qualcosa sull'onda della musica che andrà a comporre. Ogni rumore, ogni singolo problema o interferenza, viene eliminato, perchè un liuto è uno strumento ben complicato seppur bello e perchè, non ne tocca uno da molto, forse troppo tempo. Il volto è sereno, una statua di bianco marmo, i cui tratti sono rovinati o forse resi più belli dalle cicatrici, mentre qualche ciocca sfugge da sotto il cappuccio, rilucendo d'argento alla pallida luce della bettola. (vol 1/ fermezza di Aule) Infine le dita cominciano a muoversi agilmente sulle corde e sulla base di legno provocando accordi e suoni nello strumento su cui potrà muoversi l'altra. (https://www.youtube.com/watch?v=x17S_JXmgOs) Le dita si muovono sapientemente, mentre gli occhi non guardano nulla se non il buio provocato dalle palpebre chiuse e le mani dei presenti cominciano a muoversi seguendo il ritmo e i più brilli, seguiti da quelli che mantengono parvenza di lucidità comincerebbero a girare intorno e a danzare o a cercare di farlo e un sorriso tagliente si dipinge sul volto dell'elfo quando sente qualcuno degli uomini cadere, per puro divertimento nello constatare che gli uomini, di solito, sono abbastanza prevedibili.

NAHENIA [Piano Terra] Accoglie l'incoraggiamento dell'altro con un sorriso e attende che la musica parta per incominciare la performance improvvisata. [C'era una volta e ormai non c'è più un'isola misteriosa e piena di magia] Ora si rivolge allo sparuto pubblico di solitari ubriachi che popolano la bettola di notte. Allarga le braccia lasciandole scorrere una dopo l'altra dinanzi a sé come a voler disegnare un orizzonte. [Inverno e autunno erano sconosciuti a questa terra fantastica dove creature d'ogni sorta vi trovavano dimora.] Spicca il volo cominciando a percorrere il perimetro della sala sorvolando le teste degli spettatori per avere su di loro una maggior presa . [Intrattenere liv 2; Charme dell'artista liv 3] tenta di rispettare il tempo imposto dallo strumento musicale per evitare se non di stonare, di non andare quantomeno fuori tempo. [Centauri, fate, folletti e gnomi vivevano in armonia sotto il cielo sempre sereno della terra dei meli.] Torna ad affiancare il suonatore e a spostare lo sguardo da un Alto all'altro. Le espressioni del viso seguono con attenzione lo svolgimento della storia narrata passando in un istante da serene a tetre.[Skill sotterfugio liv 2] [Gli eroi son caduti, la magia è tramontata e in un battibaleno la favola è terminata. Chi riaprirà il nostro libro più caro? Chi ci salverà dall'oblio?] Si ferma, gli occhi inquieti si perdono fra il pubblico come se stesse davvero cercando la risposta in mezzo a quei visi stanchi. Torna a guardare l'elfo con aria serissima. [Forse del sidro... Forse quello potrebbe aiutare la popolazione ad aumentare significativamente.]

DRAUGCELEB [piano terra] La invita ancora a continuare per le note che ancora rimangono e che nascono dalle corde dello strumento mentre decisamente la storia di Nahenia entra nelle teste e negli animi degli uomini, sentendo le vene di emozioni sottili che accompagnano ogni singola parola della storia e cercando di dare anche lui una buona base da cui partire, fino a quando poi la musica non termina e nella stanza rimane solo l'euforia della musica, del racconto, e le grida si ripercuotono nelle malate travi dell'intera struttura e anche fuori e lo sguardo dell'elfo si fa più duro e serio perchè le orecchie gli fischiano per alcuni attimi. (malus) E quando l'eterno ritrova la pace nel proprio animo e nel corpo, guarda con gli occhi di ghiaccio e smeraldo la piccola artista, e ad un cenno del capo, accompagna un inchino come monito di ringraziamento per essersi prestata a questo piccolo gioco o performance per l'altra, e ritorno ad altre ere per l'elfo che ha ritrovato parte della propria natura, e di cui decide, di parlare con Herualdar, perchè troppo poco i figli d'Iluvatar, hanno di se stessi ed è suo volere, riprendere le antiche peculiarità e doveri.

NAHENIA [Piano Terra] [No perché capite... Gli alti quando bevono diventano promiscui!] Non sa bene cosa voglia dire ma nelle bettole che ha frequentato quello era un tema molto ricorrente. Non segue più la musica, ragiona ormai per i fatti suoi. Scuote il capo ricordandosi del pubblico al quale dedica un profondo inchino. [Siete bellissimi! Un pubblico fantastico, continuate così!] Detto ciò si rivolgerebbe a Draug [Grazie mille dell'occasione che mi hai dato, se ti va puoi venirti a esercitare in accademia, abbiamo un sacco di strumenti!] Gli dona un ultimo sorriso e poi, una volta ricevuta la replica, sgattaiolerebbe fuori attraverso la prima finestra aperta disponibile. [End]

DRAUGCELEB [piano terra] Un semplice sorriso, forse un giorno potrebbe anche accettare quell'offerta, ma per il momento, è l'esercitarsi con le armi e tanto altro ad avere la priorità, però, potrebbe anche trovare chi per lui potrebbe andare dagli artisti, forse, quello che chiamano novizi. La musica e tutti gli altri aspetti, non possono non essere tra le due terre, è ciò che meglio le unisce, forse ancor meglio di patti e promesse, perchè pur in diversi stili, molte sono le cose in comune. E forse, potranno servire gli artisti, prima di quanto possano pensare, sebbene ormai, ne sia rimasta solo una. [Fate attenzione sulla strada del ritorno.] Già prima ha espresso il proprio apprezzamento e la guarderà uscire, prima di restituire il liuto, e poi recuperare i propri effetti e lasciare quell'ambiente fin troppo caotico per i suoi gusti per la sua stanza. Lì si riposerà, aspettando il nuovo giorno e pensando e mettendo ordine ai propri pensieri.
Nahenia.A
00sabato 17 settembre 2016 09:31
Ahah! Mi hai presa proprio alla sprovvista! Mi sarebbe piaciuto interpretare una storia più allegra ma la follina non era tanto in vena [SM=g27824]

Grazie mille per avermici costretta mi ha fatto molto piacere darmi un po' alla pratica!
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