"C’era una volta…" di Adry (dal web)

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danzandosottolaluna
00martedì 13 dicembre 2005 19:11


C’era una volta un albero con dei rami così lunghi e fitti
da togliere il sole ai suoi sfortunati vicini.
Era molto generoso, specialmente con gli uccellini,
li ospitava con tanto amore
che loro non potevano fare a meno di ricambiarlo
togliendogli tutti i vermetti che potevano danneggiarlo.
Nonostante tutto questo era sempre molto triste
perché nascondeva un piccolo segreto…
Nell’angolino più buio e riparato,
tra i rami più fitti,
c’era un piccolo nido vuoto.
Lui lo proteggeva da tutti
e fino ad oggi nessuna famiglia d’uccellini
era riuscita ad impadronirsene,
neppure con la forza.
Questo piccolo nido gli ricordava una storia molto triste,
una storia che non riusciva più a togliersi dalla mente.
In una giornata d’ottobre di molti anni fa
vi nacque un piccolo uccellino,
Era abbastanza bruttino e spennacchiato ed in più era stonato,
Il suo cip cip faceva rattrappire tutte le foglie del bosco,
Ma era dolcissimo e soprattutto era solo,
I suoi genitori erano morti nel disperato tentativo
Di proteggerlo dalle insidie del bosco.
L’albero lo vide così piccolo e indifeso
Che non poté fare a meno di amarlo e proteggerlo.
Lo copriva con le foglie più grandi nelle fresche serate d’autunno
Cercando di dargli il calore che solo la sua mamma
avrebbe potuto dargli.
Lo nutriva,
avvicinandogli al becco tutti i vermetti che riusciva a trovare.
Il tempo passava e il piccolo uccellino era ormai sicuro
Che quell’imponente albero fosse la sua mamma
E molte volte si ritrovò a guardarlo con tanto amore
E devozione da farsi spezzare il cuore.
Fu tempo di imparare a volare e lui,
Forse solo per istinto,
Si mise a saltellare da un ramo all’altro.
Accadeva spesso che l’albero si ritrovò a raccoglierlo
Ancora spaventato per il volo per poi riporlo sul ramo più vicino,
Lo ricompensava il suo piccolo sguardo pieno d’amore e di gratitudine.
Arrivò l’inverno e non bastavano quelle grandi foglie
a proteggerlo dal freddo intenso,
L’albero fece l’impossibile ma
il piccolo uccellino tremava sempre di più.
Si ammalò, non riusciva quasi più a respirare,
E le sue piume erano ormai bagnate dal sudore e dalla febbre.
Morì il giorno dopo,
Con il capino appoggiato ad un tenero ramo
E con lo sguardo pieno di gratitudine e d’amore
Per colui che era stato capace di donargli
tutto se stesso incondizionatamente.
L’albero lo mise con una dolcezza mai vista
in un’intercapedine del suo tronco,
Lo coprì con foglie fresche
e come guanciale gli mise una piccola castagna.
Lo guardò a lungo e si rese conto,
Solo in quel momento,
Di dover continuare a vivere senza di lui.
Arrivò immancabilmente la primavera
e con essa la vita,
ma l’albero non sorrideva più,
aveva nel cuore quel piccolo uccellino
stonato e spennacchiato che
con il suo amore era riuscito a farlo sentire importante.

Adry
GocciaDiParadiso
00mercoledì 14 dicembre 2005 23:13


Siamo abituati a fiabe che ci fanno sorridere, questa fa venire i lucciconi........ma è bellissima....

Grazie di averla cercata x noi...


mag

zzuccarata
00venerdì 16 dicembre 2005 19:39
[SM=g27998]
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