[GUARNIGIONE] *Non c'è un me senza te ed un te senza me. Non c'è mai stato e mai ci sarà.*

.Alyesine.
00venerdì 17 giugno 2016 00:03
Alyesine - Cristobal
Riassunto: Anya, inquieta, trascorre l'inizio della nottata in solitudine, immersa nel silenzio della Guarnigione. Questo fantomatico silenzio viene interrotto dall'ingresso di un Cristobal affaticato e stanco, sudato e pallido. Occhiaie profonde segnano il bel viso del mediterraneo, occhiaie che la mutaforma nota subito quando i due si ritrovano faccia a faccia nel negozio della Guarnigione. Cristobal, che dire inquieto non è esagerare, si sposta verso il mobiletto dei liquori, deciso ad ingurgitare qualcosa di forte per far tacere dolori e pensieri. Volta le spalle alla compagna, abbassa lo sguardo. La discussione ha inizio quando il Contrattatore, malconcio, se ne esce con un "Ho avuto un contrattempo." La mutaforma è furiosa, di quella furia che può derivare solo dalla preoccupazione e comincia un botta e risposta estenuante che affonda le sue radici in qualcosa di più profondo: fantasmi del passato, mancanza di fiducia, assenze inguistificate e tanti, troppi segreti. Alla fine Cristobal riesce a convincere Anya che, forse, si lascia anche un po' trascinare dagli eventi e dalla preoccupazione per lo stato di salute del Mediterraneo. Qualche timida carezza, un casto bacio e il Contrattatore si dilegua: deve riposare, deve accumulare forze... Selene sorgerà, in tutto il suo splendore, tra poche notti e tutto muterà per la prima volta e per sempre.

Commento: Pochi post ma intensi, rosicchiati al tempo che scorre veloce. Cristobal non mi delude mai! [SM=g27836]


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CRISTOBAL [Esterno -> Ingresso] Per fortuna la strada è poca. Perchè le ferite, per quanto guarite, sono ancora fresche. Anche solamente camminare non è cosa semplice. Ma non per questo il suo passo sarà più lento. [ Patto di Frontiera 3 = Resistenza 3 ]. Si è separato da poco da Edave. Dalla Lupa. Dall'Alpha. Questo lo turba. Soprattutto perchè la Bianca è vicina. Troppo vicina. E lui sente il bisogno di condividere questo momento col Branco. Ma prima di abbandonarsi completamente alla sua nuova natura, prima che la rinascita sia completa, ha bisogno di vederla. Anya. L'aspetto del Contrattatore è diverso dal solito. Gli abiti sono gli stessi. Pantaloni e stivali scuri, camicia di lino e bandana di congrega. La camicia ha dovuto cambiarla, per via degli artigli di Edave che l'hanno ridotta a brandelli. Si ferma davanti la porta. Un brivido gli corre lungo la schiena. Alle sue spalle la Bianca è alta. E lui sta per sbatterle la porta in faccia. Ed è quello che farà. Può ancora farlo. Anche se per poco. [ Volontà +2 ]. Tra tre giorni nulla potrà fermare la Bestia che in lui sta nascendo. Edave è stata chiara. Ha mangiato da poche ore, ma la fame non gli è passata. Non sa spiegarsi il perchè. Disegna la runa, imponendosi fermezza e lucidità. [ Arti grafiche +2 ]. Sospira e si chiude la porta alle spalle. I passi sono diretti verso il negozio, decisi. Rum. Whiskey. E' quello che gli ci vuole per mandare giù tutto con più serenità. Gli occhi sono leggermente scavati per la stanchezza. E' più pallido del solito, nonostante la carnagione Mediterranea.

ALYESINE [Cucina -> Negozio] Occhi azzurri, sgranati e fissi sul fuoco che scoppietta nel camino, occhi un po' arrossati e forse assonnati. Che combini, Anya? Ascolti. Non è ovvio? Forse no! Cosa ascolti? Il Silenzio! L'elfo è andato via da poche ore e si è portato anche il suo stramaledetto cavallo insieme al libro e hai spedito Eldr a dormire e lui non se l'è fatto ripetere due volte, sparendo immediatamente dalla tua vista e sbadigliando rumorosamente. Tu, invece, ancora sei sveglia. E' per via di Cristobal che ancora non è tornato a casa. Dopo che siete ritornati dalle Terre Esterne vi ha aiutati a scaricare la merce e poi è sparito per una commissione: non è la prima volta che succede, ovviamente... Quando gli hai tirato i piatti addosso, d'altra parte, era sparito da diverse settimane. Stavolta, però, è diverso: c'è la storia del ballo che ti tartassa e c'è qual sesto senso femminile e felino che ti fa aggrovigliare le viscere della pancia. Indossi ancora l'aderente tutina di pelle nera che ti sei auto-regalata qualche tempo fa, quella leggermente scollata sul davanti e che mette in mostra decolté e tatuaggio. Hai tolto gli stivali e quindi i piedi sono nudi in contatto con pavimento di pietra fresco. La bandana rossa che ti classifica come Signore della Frontiera giace sul tavolo a cui sei appoggiata e i capelli, sciolti dalla costrizione delle treccine, stanno cominciando a riprendere confidenza con lo spazio, gonfiandosi in ribelli riccioli dorati. Il kajal nero con cui hai truccato gli occhi è sbavato in più punti, segno che nella stanchezza ti sei toccata gli occhi più volte. Nel silenzio generale che sembra aver avvolto la Guarnigione... ecco che echeggia il rumore della porta d'ingresso. Con calma abbandoni l'appoggio del tavolo, giri intorno ad esso ed imbocchi prima l'uscita e poi il corridoio che dalla cucina conduce al negozio il quale risulta essere un passaggio obbligato per accedere al resto della Guarnigione. Non dovresti produrre alcun rumore, muovendoti circospetta a piedi nudi sulla pietra. [Furtività liv1] Forse l'accesso al negozio avverrà un istante prima di Cristobal. Sì! Direi di sì. Meglio di sì, insomma.

CRISTOBAL [Negozio] Il rumore della porta d'ingresso che si chiude alle sue spalle. Sollievo. Dietro quella porta c'è l'oscurità che a breve lo avvolgerà. Fa caldo dentro. Le mura del corridoio sembrano più strette del solito, opprimenti. Avanza con passo lento. Suda freddo, mentre i denti sono stretti, serrati, per il fastidio. Per quella sensazione di insofferenza. Respira, azzera la distanza che lo separa dal Negozio. Entra. Lei è lì. Non è ancora pronto. Sbianca. Non ha ancora deciso cosa le dirà. Come motiverà il suo stato di salute precario. Improvviserà come al solito. Si fa coraggio, cerca qualche briciola o sprazzo di lucidità ancora persistenti nel suo vecchio io. [ Volontà 2 ] [ Ho avuto un contrattempo. ] Questa è l'unica cosa che dice. Mente, spudoratamente, con ogni sua forza. Abbozzando un sorriso ed incrociando il suo sguardo il meno possibile. [ Sotterfugio 2, Faccia d'Angelo 3 ]. Si tiene a distanza. Passa dritto dietro al bancone, cerca nelle vetrine qualcosa di forte, fortissimo, che faccia al caso suo. La mano destra afferra il collo di una bottiglia impolverata. La sinistra, stringe due bicchieri. Tutto ciò, mentre è di spalle. Poi nuovamente si volta. [ Bevi? ] Laconico, ancora. Non aspetta la risposta, ha già versato due bicchieri. E' Whiskey, ne sente il profumo pungente. Oggi più che mai. Che sia questo un altro dei Suoi doni? Scuote la testa, cerca di scrollarsi di dosso ogni pensiero che lo riporti a quella notte. Ma non c'è solo l'odore del Whiskey. C'è altro. L'impronta. Edave l'aveva detto. Tace.

ALYESINE [Negozio] Un passo nella stanza, il primo e poi ti blocchi perchè compare lui. Trattieni il respiro, come sempre quando lo vedi: sempre bellissimo, anche se... diverso. Il sollievo del rivederlo ti riempie il corpo di pesantezza e ti costringe a cercare sostegno nello stipite della porta. Calo di adrenalina. Butti fuori l'aria in un leto ma forse drammatico sospiro. Ma una seconda occhiata -o semplicemente la prosecuzione della prima- porta alla luce una verità diversa che ti costringe a compiere ancora un passo in avanti, per poter guardare meglio il viso conosciuto e sconosciuto del tuo compagno. Occhiaie profonde che contrastano in modo quasi doloroso con il viso pallido: è stanco. Sta sudando, come se arrivare in guarnigione fosse stato troppo per lui o come se avesse la febbre. I muscoli si tendono di nuovo mentre cerchi di soffocare tutto, ira in primis. [Un contrattempo ti avrebbe trattenuto per diverse ore e non per giorni, Will.] Usi il nome che i Contrabbandieri hanno scelto per lui, come se volessi erigere una barriera tra te e lui. Il tono di voce è insolitamente freddo ma non si può nascondere una punta d'irritazione. Non ti guarda, Cristobal, e si muove con un po' di fatica. Raggiunge il bancone e ti mostra le spalle: belle spalle, ma decisamente non sono quelle che vuoi vedere. Segni di colpevolezza? Questo non puoi saperlo, così come non è possibile spiegare a parole la marea di immagini che si stanno agitando nella tua mente, affollandola. [Guardami!] Sbotti: esce fuori come una specie di ordine. Voce alta, tono perentorio. La voce del Signore della Frontiera.

CRISTOBAL [Negozio] Sente i suoi occhi. Li sente che trafiggono le sue spalle. Sente il suo profumo e non solo quello. Il marchio di Edave è forte, potente. Quindi sente le sue parole. Il suo rimprovero, come al solito, più che meritato. Ma questa volta non ha colpe. Questa volta non è lui che ha scelto. Solo che: non può dirlo. Beve. [ Deduco che tu non abbia sete. ] Lui invece sì, molta. Beve dunque anche dal bicchiere che era destinato a lei. [ Ho avuto un contrattempo più complicato del solito. ] Rimanda. Sempre guardando verso il basso. Mentre l'alcol entra in circolo, lentamente. Brucia, nella zona del diaframma, permette di dimenticare, per qualche fugace istante. Non tira un'aria buona. Forse non avrebbe dovuto fare ritorno prima del giorno dei giorni. Eppure, non ne ha potuto fare a meno. Ora la guarda, sì, la affronta. [ Cosa c'è che non va? Ti risulta che io ti abbia mai chiesto cosa fai quando ti allontani dalla Guarnigione? Non capita anche a te di stare lontana del tempo? Cosa c'è di strano in un imprevisto? ] C'è di strano che l'Hispanico è malridotto, in maniera evidente. Agitato, nervoso, isterico. Lei è sempre più vicina. Ma questo lo sa solo lui. Anya non può saperlo e lui farà di tutto per nasconderlo. [ Sotterfugio 2, Faccia d'Angelo 3 ]. Versa ancora, in entrambi i bicchieri. Sperando che questa volta lei accetti di bere. Altrimenti li berrà entrambi, ancora una volta. E ancora. [ Sono solo molto stanco. Non ho avuto un attimo di tregua dopo l'ultima spedizione. Ho bisogno di riposare. ] Sospira, mentre spera che Anya accetti quella versione. Ma ne dubita, fortemente.

ALYESINE [Negozio] Oh! Questo non è Cristobal! Qualcuno ha preso il tuo Mediterraneo e l'ha scambiato con una versione più oscura e ridotta in uno stato pietoso. Non è lui, semplicemente ti rifiuti di crederlo perchè il tuo Cristobal avrebbe trovato una qualche improbabile scusa per questa sua assenza, avrebbe sorriso in quel modo affascinante che ti offusca la ragione e tra un bacio e una battuta ti avrebbe rassicurata. Questo ombroso individuo, invece, continua a darti le spalle e trasuda ironia da tutti i pori. Poi si volta, ti guarda. Di nuovo trattieni il respiro, i muscoli ancora in tensione. *Ti risulta che io ti abbia mai chiesto cosa fai quando ti allontani dalla Guarnigione? Non capita anche a te di stare lontana del tempo? Cosa c'è di strano in un imprevisto?* Rabbrividisci, chiudendo gli occhi: non lo puoi vedere in queste condizioni, non ci riesci. Il peso di un segreto, Cristobal, sta già cominciando a logorarti e non farà che peggiorare. Riapri gli occhi e ora tremi: che sia rabbia o ansia nemmeno tu sapresti dirlo, probabilmente entrambe. [Cosa c'è che non va? E hai pure il coraggio di chiederlo?] La voce si alza e non è più fredda, non nasconde per nulla il miscuglio di sentimenti che ti sta avvelenando l'anima. [Ti sei guardato allo specchio, di recente? Te ne devo prendere uno? Quando mai mi hai vista ridotta in queste condizioni, eh? Dimmelo!!] Domanda retorica e il tono di voce raggiunge il suo culmine, per poi abbassarsi ancora [Quando sei tornato dalla missione stavi bene. Non prendermi per stupida, Cristobal.] Atterrita. La mano sinistra si alza, si posa sulla fronte per coprire gli occhi con le palpebre che ancora una volta si chiudono per celare i fari azzurri. Ora si che senti sulle spalle il peso di questi giorni, ora si che ti senti... più grande. La mano ricade sul fianco, inerte. Apri gli occhi, di nuovo. [Adesso tu muovi il culo, esci di casa e mi aspetti fuori! Io vado a svegliare Eldr e ti portiamo al Sanitarium...] Si spezza la voce sull'ultima parola e ci metti forse troppi secondo per voltarti e compiere qualche passo in direzione della porta dalla quale hai fatto il tuo ingresso. E' troppo sperare nella romantica scena di un libro, non è così? Lui non ti chiamerà e non correrà da te, non ti abbraccerà e non dirà che va tutto bene e che finirà presto. No, questa è la vita reale e un comportamento del genere probabilmente non lo accetteresti nemmeno.

CRISTOBAL [Negozio] Fa male la testa. Gira ora, dopo che ha bevuto ancora una volta. Ma cosa gli ha insegnato Edave? Il loro clan è quello saggio del Branco. Quello che è in grado di trovare una via diplomatica nelle più avverse situazioni. Ed eccola, dunque, un'avversa situazione. Ed ecco la via diplomatica. [ E' dal Sanitarium che sto tornando. ] Il tono di voce è alto ora, anche il suo. [ Mi hanno aggredito. Nel Bosco. Edave mi ha curato. Ma sono ancora debole. Chiedi a lei, se non credi a me. ] Eccolo il tuo Mediterraneo, Anya. E' sempre lui, solo con una risorsa ed un segreto in più. Il tono della voce pacato, sicuro, nel tentativo di dargliela a bere. Prima lezione: per rendere credibile una bugia, bisogna condirla con particolari veritieri. E lui così ha fatto. Non mente, omette. Lei dovrebbe cedere, ora. [ Sotterfugio +2, Faccia d'Angelo +3]. Scuote la testa. [ Non capisco perchè tu non voglia fidarti di me. Ho mai tradito la tua fiducia, dimmelo! Cerco solo di non farti preoccupare. Sto bene, Anya. E presto starò molto meglio. Più di quanto lo sia mai stato. ] Già. La Notte è vicina. E lui la sente. Sente che lo chiama. Sente che lo reclama. Sente che lo avviluppa con le sue ombre. [ Ho bisogno di riposare. Solo di riposare. Non posso permettermi di essere debole. ] Appoggia i palmi delle mani sul bancone, con vigore. Piega il busto leggermente in avanti. Non è ubriaco, non ancora. Ma di questo passo, presto lo sarà. Frasi enigmatiche per il Signore della Frontiera. Mezze verità. Meglio di prima, ora, forse. [ Va meglio, adesso? ]

ALYESINE [Negozio] Hai quasi raggiunto la porta quando lui parla ad alta voce, gelandoti sul posto. *E' dal Sanitarium che sto tornando.* Lentamente ruoti di 180° per ritrovare di nuovo Cristobal e la sua posa plastica. Aggressione. Bosco. Edave l'ha curato. Sgrani gli occhi. Aspetta, torna indietro. Elabora. Che ci faceva nel bosco? [Che diamine stavi facendo nel bosco? Non lo sai che è un posto pericoloso?] Apri bocca e gli dai fiato, senza filtri, arrabbiata. Magari stava andando in bettola, no? Ha accorciato, passando per il bosco. Sì, lo fai spesso anche tu. Dovrebbe capirlo il tuo quasi umano che quella non è semplice stizza ma è furia che deriva dal nobile sentimento della preoccupazione che, a sua volta, deriva da qualcosa di più profondo e più nobile della preoccupazione... da quel sentimento che fa muovere il mondo e che stanotte aleggia nell'aria, ancora inespresso. Ci puoi scommettere la mano destra, Cristobal: Anya scriverà a Edave per rimproverarla. Come le è saltato in mente di non scriverti niente? Lo sa che sei Signore della Frontiera, no? O forse quello lo sapeva zia Dodaiux? Ti stai leggermente rilassando e a prova di questo emetti l'ennesimo sospiro della serata con le spalle che s'incurvano in avanti, gravate dalla stanchezza. Annuisci alla sua domanda, l'ultima che pronuncia. Bene ma non benissimo, Cristobal. [Se io fossi entrata da quella porta barcollando, bianca in faccia e con quelle dannate occhiaie... dopo essere sparita per giorni... senza fornire spiegazioni... non ti saresti preoccupato?] Domanda retorica e il tono di voce che si ammorbidisce appena: cambia punto di vista, quasi umano. Ti muovi di nuovo verso di lui, questa volta con più rapidità e più sicurezza. Ti fermi solo quando urti il bancone con le gambe, l'unico ostacolo fisico tra di voi. Sollevi la mano sinistra, lentamente, e porti le dita a sfiorare la sua fronte per scostare qualche ciuffo ribelle. L'espressione si ammorbidisce ancora grazie a quel contatto. [Non è mancanza di fiducia la mia... è paura.] [Diplomazia liv2]

CRISTOBAL [Negozio] Facile questa. Ti sei risposta da sola, Anya. [ Non posso farci nulla se per arrivare alla Guarnigione bisogna passare vicino al limitare del Bosco. Saranno stati dei mendicanti. Dei disperati che si erano acquattati nell'ombra e mi hanno aggredito alle spalle. Hanno sbagliato bersaglio, le mie tasche erano vuote. Loro non hanno guadagnato nulla e sono spariti. Io ci ho rimesso un pò di salute. Tutto qua. ] Tutto qua un bel niente. Ma per ora questa è la verità che Anya può sapere, quella che lui vorrebbe fargli credere. [Sotterfugio 2, Faccia d'Angelo 3]. Ora però lei si avvicina, pericolosamente. E lo sguardo del nuovo figlio della Luna si posa sul suo decoltè, sulla sua pelle candida. Pulsioni, istinti primitivi e primordiali. Ma c'è un freno. Rappresentato dalle ferite dell'Hispanico. Se lei vedesse quelle, nessuna versione più reggerebbe. Fortunatamente sono celate sotto la camicia. E dunque, quella camicia, stasera, dovrà restare lì dov'è e le pulsioni e passioni dovranno essere sedate. [ Volontà 2 ] [ Se fosse accaduta una cosa simile avresti visto in me una stessa reazione. Qualcosa di peggio, probabilmente. Per questo ti sto spiegando, nonostante non volessi farti preoccupare. Possiamo finire qui questa discussione, ora? ] Finire. Una parola che non ha senso adesso. Ora che tutto sta per iniziare. Il suo tocco troverà una fronte calda, più del normale. Umida, per i sudori freddi che l'avvicinamento della Bianca gli porta. [ Non devi avere paura. Di nulla. ] Non più. Il Branco ti protegge, Anya. [Sono molto debole. Forse è meglio che vada a riposare qualche ora.]

ALYESINE [Negozio] Forse in questa storia ci sono ancora dei punti oscuri, qualcosa che non riesci bene ad afferrare, ma ora non importa più. Sei abbastanza stanca da lasciarti convincere e più ti lasci convincere più la scarica di adrenalina che ti aveva sostenuta fino a questo momento ti abbandona, lasciandoti senza energie e con poca lucidità. Un circolo vizioso che ti farà annuire a quella sua domanda. Possiamo finire questa discussione, ora? Sì! Annuisci di nuovo e con maggiore convinzione, lasciando anche comparire un sorriso un po' tirato a suo beneficio. Tuttavia vorrai parlare con Edave per essere sicura: lui starà bene, deve stare bene. [Non farlo mai più. Senza di te...] Lo rimproveri, più o meno, mentre la mano sinistra si posa sulla fronte sudata e la destra si solleva anch'essa per andare a sfiorare la guancia del contrabbandiere. [Hai la febbre, credo. Scotti e stai sudando.] Lo dici più per te che per lui, cercando di tirar fuori qualcosa dalla testa, qualcosa del periodo in cui abitavi nel sanitarium. Questo è il massimo che puoi fare: pelle accaldata, occhi lucidi e sudore sono sintomo di febbre e febbre non sempre è qualcosa di positivo perchè vuol dire che il corpo sta lottando contro qualcosa che ha disturbato il suo equilibrio. [Devi riposare, sì... ma non ti libererai di me facilmente, contrabbandiere. Perchè non stai cerando di liberarti di me, vero?] Una domanda sincera che non nasconde dubbi o ulteriori ansie... ma che ne sai tu, Anya? Forse sta davvero cercando di liberarsi di te.

CRISTOBAL [Negozio] Pare che dunque anche questa volta sia riuscito a cavarsela. Come: non sa. Ma presto le ferite spariranno. Presto le cicatrici si rimargineranno. Ed allora sarà tutto più semplice. Il contatto dolce delle sue mani sul viso, per qualche istante gli concedono tregua. [ Non c'è un me senza te ed un te senza me. Non c'è mai stato e mai ci sarà. ] Quelle sono parole veritiere, nessuna menzogna. Lei sarà la luce nell'oscurità che presto lo avvilupperà. Perchè come è sempre stato, quando c'è bisogno di qualcosa o qualcuno a cui aggrapparsi è il pensiero di Anya e per Anya che gli ha permesso di non scivolare. [ Ho un pò di febbre, sì. Me lo ha detto anche Edave. Ma sta scendendo, per questo sudo. Sto guarendo. ] Solleva la mano sinistra, per intercettare la sua destra e stringerla con delicatezza, mentre la guarda dritta negli occhi. [ Solo un pazzo vorrebbe liberarsi di te, amore mio. Visto che parlavi di Eldr, perchè non lo svegliamo tra un pò e gli facciamo preparare un bel bagno caldo alle terme? Solo qualche ora, il tempo di riprendermi. Riposa anche tu. Ti servirà. Perchè poi non ti darò tregua. ] E' una promessa, quella, un malizioso giuramento a cui di certo non si sottrarrà. Ma non basteranno poche ore. Dormirà, sì che dormirà. Per riposarsi, per recuperare definitivamente le forze in vista della Notte. Affinchè tutto sia pronto quando la Bianca reclamerà il suo sangue. Se lei lo permettesse, scioglierebbe l'intreccio delle mani e le poserebbe un dolce bacio sulla fronte. [ A più tardi. ] Qualche ora di sonno e poi sgattaiolerà fuori, verso il Bosco. Non può sottrarsi.

ALYESINE [Negozio] Tregua. Tregua per lui e tregua per te, almeno momentanea e quelle sue parole che vorrebbero sistemare tutto. Sistemano molto, anche se non tutto. Si potranno mai sistemare le cose? Tutti questi segreti, troppi segreti. Mentre gli sorridi nella tua mente echeggiano le parole che ha pronunciato precedentemente *Ti risulta che io ti abbia mai chiesto cosa fai quando ti allontani dalla Guarnigione? Non capita anche a te di stare lontana del tempo?*. Allontani momentaneamente questi lugubri pensieri, riproducendo un perfetto sorriso dolce. La dolcezza, ovviamente, è autentica mentre il sorriso non lo è... Eppure, come lui, sei brava a mentire e lui dovrebbe essere troppo stanco per far caso a queste sottigliezze. [Faccia d'angelo liv3] [Non esiste. Niente terme, niente bagno e niente di niente fino a quando non ti sarai rimesso completamente. E ora vai...] Lo lasci andare, seguendo la sua andatura forzata fino a quando non scomparirà dalla tua vista. A questo punto ti permetterai di titare l'ennesimo sospiro della serata e sarà tua premura recuperare pennino, inchiostro e pergamene per scrivere alla Suprema Maga e per scrivere una lettera a Edave. Oh, lo sveglierai Eldr! Dovrà consegnare alla Signora del Sanitarium le tue parole mentre tu sparirai nel bosco, in forma animale. Hai bisogno di sfogarti, Anya. Ma che problema avete voi due, eh? Entrambi nascondete la vostra natura. La vostra è proprio una relazione basata sulla fiducia.
Rastal30
00venerdì 17 giugno 2016 00:32
A parte l'ennesimo grazie alla player che mi regala sempre emozioni, aggiungo una nota:

Missiva per il Rettore:

Edave,

Sono rientrato.
La mia lei mi ha visto, non proprio al massimo della forma.

Le ho fatto credere d'essere stato aggredito da alcuni mendicanti nei pressi del bosco, sulla strada verso casa. E che tu mi hai curato, al Sanitarium, e rispedito da lei.

Non ho dubbi che mi reggerai il gioco.

Proverò a riposare qualche ora. Ma il Suo richiamo è troppo forte. Sgattaiolerò fuori il prima possibile. Nel silenzio della Notte.

E finalmente sarà.

C.









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