La resa dei conti.
Carissimi,
Sono oramai tre giorni che l'oscuro oggetto in questione, tal OCTAVARIUM, gira incessantemente nel mio fido lettore CD.
Tramite alcuni amici ho avuto la fortuna di poter mettere le mani sull'"artefatto" un paio di giorni prima della relase ufficiale, cosi' da poter soddisfare la mia sete di novità DreamTheateriane con un pizzico di anticipo.
E' giusto, quindi, a scanso di equivoci, asserire che la recensione che segue è il frutto di alcuni giorni di ascolto...sicuramente troppo pochi per dare una valutazione oggettiva del disco, ma questo ho a disposizione, e questo cerchero' di farmi bastare.
Una volta inserito il CD, veniamo assaliti, dopo un'inizio in sordina, dall'iniziale "
The root of all evil", pezzo che in gran parte rispecchia "As i am" di ToT: dura, cazzuta, la classica song di apertura, studiata per il live e di sicuro impatto scenografico.
Con piacere constato che il sound generale sembra moderatamente meno "Death" rispetto al precedente disco.. e la cosa non puo' che farmi piacere (anche se una lacrimuccia solca le mie guance in ricordo della defunta "Pull me Under", autentico pezzo di apertura dei bei tempi che furono. Ma bando ai romanticismi..).
...
Dopo il primo pezzo, ecco che mi sorge un dubbio.
C'è qualcosa che non quadra.
Probabilmente hanno sbagliato a stampare la copertina dei CD, perchè se Train of Tought sembrava un album dei Pantera,
questo OCTAVARIUM risulta essere un misto di U2 ( ), MUSE, più vari scopiazzamenti.
Ad eccezion fatta, infatti, di alcuni piacevoli episodi (come la discreta
"Panic Attack"), il quintetto Newyorkese ha virato nuovamente direzione. Questa volta punta all'accalappiamento massiccio di nuovi fans, a discapito della qualità produttiva ovviamente, ma questo sembra non conti.
Il lavoro, infatti, è quanto di più commerciale si sia mai sentito dalla band. Francamente sono rimasto assolutamente pietrificato dall'orrore. Nessuna tra le mie più nere previsioni aveva mai pronosticato tale sfacelo.
Tappandomi il naso, cerchero' di scendere nei particolari, allo scopo di dare al lettore una più precisa visuale della situazione.
-"Answer lies within", sdolcinata ballad nel pieno della tradizione Backstreet Boys.Classico tappeto di pianoforti e archi per un Labrie le cui linee vocali sono più piatte di una tavola da Surf. inutile, senza corpo. E dire che i Theater avevano ampiamente dimostrato di saperci fare con i lenti (vedi Another day di IAW).
"I walk besides you"Comincia con la migliore delle speranze, ossia con l'ormai celebre ticchettio d'apertura già sentito in Scenes from a memory.
Senonchè in pochi secondi il tutto scema a picco in una palese scopiazzatura, in buona misura, del tipico sound degli U2. A partire dalle linee vocali, passando per la struttura del pezzo, finendo con gli imbarazzanti arrangiamenti tipici delle peggiori quanto puerili brit-pop band.
Intendiamoci, non si puo' dire si tratti di una brutta canzone. Come non si può dire, ad esempio, che "Sunday bloody sunday" degli U2 sia brutta...tutt'altro.
Solamente che gli U2 è giusto che facciano canzoni da U2, mentre i Dream sarebbe giusto facciano canzoni da Dream Theater.
Mi gioco le pelotas che da qui a breve verrà trasmessa regolarmente su 105..
"Never enoguh". Eccoci, qui il plagio e la copia più nera toccano un nuovo obiettivo: i MUSE.
Tale canzone, infatti, si rifà alle celebri linee vocali del sopracitato gruppo, alle sue voci filtrate, alle sue tipiche caotiche strutture (chi li ascolta sa a cosa mi sto riferendo), agli "sporchi" arrangiamenti.
Inutile dire che il disgusto è più forte che mai, non tanto nel sentire i MUSE (gruppo che comunque gode della mia ammirazione), ma nel sentire i MUSE in un disco dei theater.
Dopo aver barcollato ancora un po' tra le tracce di questo CD (che, non dimentichiamoci, potrebbe essere tranquillamente essere marchiato Radio DeeJay) arriviamo alla titanica album track, tal OCTAVARIUM di ben 24 minuti.
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Schiaccio play.
...
Signori, sono passati ben otto minuti,
e non è ancora successo nulla.
Dopo aver skippato un po', incontro frammenti di una bella canzone, certo molto autocelebrativa, ma che riesce in parte a farsi perdonare l'orrore e il commerciale visto in precedenza. Ovviamente nulla a che fare con "change of seasons", tuttavia vale la pena di essere ascoltata. Pollice in su, nonostante molte incongruenze relative al suond generale.
CONCLUSIONI FINALI
Che altro dire?
I Theater hanno palesemente esaurito il filone, su questo non ci sono assolutamente dubbi.
Gli scopiazziamenti del passato, seppur degradanti, cercavano di mantenere una dignità, un senso, una linea di pensiero.
Siamo arrivati al plagio degli U2 (Band assolutamente fantastica e meritevole, nel suo contesto, ovviamente) e dei MUSE...e francamente con i dream theater non ci vedo un nesso. E scusate se è poco.
Posso, con un ragionevole margine di sicurezza, asserire che i tempi d'oro di "IAW" sono finiti, dimenticati, scivolati nell'oblio...per fare posto a lavori alla mercè del dio Danaro e della contabilità.
Leggendo in rete altre recensioni, mi sono imbattuto nei soliti fanatici che, non appena sentito uno spezzone di cinque secondi del disco recensito da me medesimo, hanno cominciato a starnazzare "capolavoro! evoluzione artistica!" e altre panzane che francamente provocano in me solamente orticaria.
Se per una band come i Dream (forte della sua inventiva, della sua originalità, della sua mistica esistenza) "evoluzione" significa questo, allora il sottoscritto (e credo la maggior parte dell'utenza) desidera tornare al più presto all'età della pietra.
Il mio personalissimo consiglio è di destinare i soldini (che avevate risparmiato per l'acquisto di questo disco) a qualche ente caritativo o di ricerca. A parte il fatto che sicuramente li' saranno ben spesi, vi risparmierete l'incazzatura di aver speso 20 euro per un cd la cui unica utilità sarà di essere applicato sotto il tavolo, per non farlo più traballare.
La triste, dura verità, è che il teatro da sogno ha chiuso i battenti. Tra un po' di tempo, le vellutate poltrone e il mistico spirito di cio' che fu verrà invaso da frotte di ragazzini, fruitori di Brintey spears e di MTV.
[Modificato da -Fra Tac- 08/06/2005 4.06]