Caro Casaubon,
Penso che anche tu sia d'accordo che questo non non è il tuo blog personale, stile gruppo pi-greco di Radio Maria, ma è un forum, pertanto di chiedo se ti è possibile di
non andare OT nelle risposte ma di rimanere il più possibile al tema del 3D che in questo caso è la posizione di Giuseppe Flavio nel Contro Apione senza andare a prendere altre discussioni.
Pertanto risponderemo alle tue obiezioni una tranche per volta, altrimenti nessun altro utente è in grado di replicare. Se sei soddisfatto della risposta puoi postare la seconda tranche è così via, altrimenti, perdonami, ma dai l'impressione di essere un bambino dispettoso! Ora, mi pare che possiamo iniziare da qui:
Lo si deduce dal fatto che all’epoca di Cristo non esisteva alcun canone giudaico secondo la maggioranza degli studiosi (quindi è impossibile dare come punto di partenza l’ipotesi contraria come pensi di far tu)
Cominciamo a restare IT, qui non stiamo parlando di una indefinita "maggioranza di studiosi" ma
di Giuseppe Flavio, che non usa la parola "canone" ma che individua l'esistenza di 22 libri creduti "divini" da tutti i giudei, a dispetto dell'esistenza di molti altri scritti, e questo da un tempo molto antico. Ora, la domanda era perché dovremmo, "maggioranza di studiosi" compresa, mettere in dubbio in modo così deciso quest'affermazione di Giuseppe Flavio?
e lo si deduce dall’impiego dei deuterocanonici citati come Scrittura nel proto cristianesimo, che per stabilire quale fosse il novero di libri considerati ispirati da Cristo è un erede assai più diretto del rabbinismo farisaico dei secoli successivi
Questo è un
altro problema, qui la discussione riguarda la dichiarazione di Giuseppe Flavio relativa al I secolo, le presunte citazioni di testi non canonici restano una discussione a parte.
La domanda non è donde io deduca che questi tre nomi siano un contenitore vuoto, ma da dove tu abbia dedotto che siano un contenitore fissato, visto che i riferimenti in proposito che sono citabili per una stabilizzazione del III gruppo sono tutti posteriori al 70 d.C., e riguardano per l’appunto la corrente farisaica
Dunque tu stesso ammetti che
non è vero che non esisteva "nessun canone" come apoditticamente hai affermato in apertura, ma che esistesse almeno un "canone" tripartito ben definito che tu limiti ad un gruppo particolare, quello dei farisei, senza però portare alcuna spiegazione dato che Giuseppe Flavio non dice affatto che altri "
giudei " accettavano da "
secoli" altri testi come appartenenti alla Legge, i Profeti e le Lodi pur avendo molti testi che erano in varia misura considerati sacri.
Al di là dunque dei criteri adottati dunque mi pare che secondo Giuseppe Flavio quando si parlava della Legge, i Profeti e gli Scritti (o i Salmi) non si intendesse un "contenitore vuoto" ma
qualcosa il cui contenuto era ben chiaro (che poi fosse condiviso universalmente o meno è un altro discorso) e
fissato da molto tempo, non solo per i farisei ma più in generale per tutti i giudei, almeno stando alla sua testimonianza.
Shalom