Cascina Montecalvoli C5 - Tripetetolo 97 1-1 (0-0 pt)

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HellaSmatto
00martedì 6 marzo 2012 02:25
L'importante scontro-salvezza del PalaPonticelli si conclude con un nulla di fatto. Match contratto.
Cascina Montecalvoli C5: 1 Salutini Giacomo (GK), 2 Ferrigno Matteo, 3 Umalini Dario, 4 Deri Simone, 5 Mannazzu Valerio, 7 Brancati Giacomo, 9 Perretta Salvio, 10 Salvini Milko (C), 11 Vairo Claudio, 12 Perretta Mario (GK). Allenatore: Banchini Simone.

Tripetetolo 97: 1 Gavagni Riccardo (GK), 2 Pescini Filippo, 3 Asquino Michele, 4 Fallani Alessandro, 5 Mezzanotte David (C), 6 Kainouch Hicham, 8 Pacetto Giovanni, 9 Pagliai Andrea, 10 Bocini Massimo, 12 Carrai Andrea (GK). Allenatore: Cossari Domenico.

Sequenza reti: 50’ Salvini (C), 53’ Pagliai (T).

Digiuno CM5: la vittoria è come un ago in un Pagliai. Come all’andata, anche se si concluse molto meglio per la formazione di Banchini, l’uomo più pericoloso (e, stavolta, decisivo) è Andrea Pagliai. Da non dimenticare, purtroppo, la complicità di un’assonnata retroguardia e del co-protagonista Mario Perretta. A dirla tutta, questo brutto match si consuma in tre minuti: un’espulsione, il vantaggio pisano e il ritorno dell’equilibrio. Tutto qui. Due formazioni spente, in difficoltà di risultati e dal morale ballerino, non hanno saputo offrire niente di meglio al pubblico del PalaPonticelli. Le situazioni rimangono abbastanza drastiche, chi più e chi meno. Vediamo i dettagli di questa sfida.

Il Cascina Montecalvoli non conosce vittoria da quattro turni; il Tripetetolo da sei. Queste sono le carte d’identità delle due contendenti. Ai pisani, poi, c’è da addebitare le assenze di Cipriani (perso nel riscaldamento), Mulargia (squalificato) e di Pieri, ormai ritiratosi definitivamente dalle scene. Non si prospetta, dunque, una grande serata. Per nessuno.
Fischio d’inizio puntuale e le danze possono iniziare. Il ritmo, da subito, è lento e guardingo: nessuna delle due formazioni può permettersi di perdere ancora e la paura di andare sotto pervade entrambi i quintetti. Per quanto contratti, i lastrensi sono i più pericolosi nei dieci minuti iniziali: Perretta deve varcare la soglia dell’area per interrompere la cavalcata di Kainouch; mentre, poco dopo, Ferrigno rischia quasi un autorete pur di anticipare in extremis l’accorrente Bocini. Dall’11’, i gialloblu danno segnali di vita: Umalini testa i riflessi di Gavagni dalla distanza. L’esito è talmente positivo che, un minuto dopo, l’estremo rossoblu compie un vero e proprio miracolo sulla girata repentina di Salvini che, nella circostanza, chiederà anche un rigore, probabilmente legittimo, per una trattenuta ai suoi danni. Dopo il quarto d’ora, il match si affloscia ulteriormente: poche iniziative, c’è gloria solo per le chiusissime difese. Si registra l’ammonizione di Mario Perretta (proteste) e un’altra buona parata di Gavagni, stavolta col piede, sul diagonale volante di Salvio Perretta. La prima parte di gara, assai soporifera, termina qui.
L’inizio di ripresa sembrerebbe promettere bene. Dopo solo due giri d’orologio, Pagliai fallisce un rigore in movimento dopo l’intelligente sponda di Bocini. Con la difesa pisana anestetizzata dai movimenti del numero 10 rossoblu, il longilineo compagno va al tiro da pochi passi ma la conclusione è imprecisa. Passano altri due minuti ed è proprio Bocini a rischiare il vantaggio: geniale colpo di tacco sull’imbucata di Pagliaia, che ricambia il favore, e palla che sfila a pochi centimetri dal palo. Dall’altra parte, al 6’, risponde Salvini: rasoterra a botta sicura dopo una buona azione corale e puntuale prodezza di Gavagni, indubbiamente il migliore in campo per la formazione ospite. Successivamente si apre una lunga fase di stallo, interrotta solo da un brutto scontro tra i due capitani: Salvini colpisce involontariamente Mezzanotte al volto con la nuca e il capitano fiorentino dovrà abbandonare il terreno di gioco per qualche minuto. Per trovare qualcosa d’interessante, bisogna scorrere fino al 14’: ammonizione proprio per il leader dei rossoblu, colpevole di reiterate proteste. Tre minuti dopo e la stessa sorte, stavolta per una sgomitata su Deri, tocca a Kainouch. Al 18’, poi, Mezzanotte conclude la disastrosa opera: nel tentativo di interrompere la ripartenza locale, il capitano lastrense non rispetta la distanza su un fallo laterale e si vede sventolare il secondo giallo sotto al naso, valido per andare a farsi una doccia anticipata. La superiorità numerica è una grande chance per il Cascina Montecalvoli che, praticamente da sempre, soffre di una grande difficoltà nell’insaccare la palla con le difese schierate. Al 20’, come da copione, i pisani raccolgono il frutto: rapido giro-palla al limite, assist perfetto di Umalini sul secondo palo e tap-in semplicissimo per l’isolato Salvini. Stavolta l’insuperabile Gavagni è battuto. 1-0.
Neanche il tempo di festeggiare e risistemarsi nella propria metà campo che il Tripetetolo, ritrovato il quinto uomo, ha già sistemato le cose. Al 23’, Pagliai lascia partire una sciabolata di media potenza che, purtroppo, M. Perretta non vede partire: l’estremo locale si tuffa con un attimo di ritardo e arriverà solo a toccare la palla, senza respingerla. 1-1.
Non è cambiato niente: una rete a testa, l’equilibrio viene interrotto solo per tre minuti. Il Cascina Montecalvoli, nel frattempo, continua a collezionare falli: siamo a cinque e Deri si aggiudica un’ammonizione. Gavagni, intorno al 25’, sbriga con semplicità due pratiche spinose: l’arrivo spedito di Salvini in area e la bella girata al volo di Vairo sul corner di Mannazzu. Il Tripetetolo, inspiegabilmente, fa di tutto per non premere sull’acceleratore: i rossoblu sembrano accontentarsi del pareggio. Il Cascina Montecalvoli ha terminato il carburante e il bonus dei falli. Così, però, non la pensa Salvini: al 31’, il numero 10 pisano compie un ingenuo fallo in attacco. E’ tiro libero.
L’incubo Pagliai si presenta sul dischetto, Perretta non è nella sua serata migliore. Fortuna per lui, e per tutta la formazione locale, il tiro del cannoniere fiorentino è debole e centrale e si tramuta in una preda semplicissima per la respinta del portiere gialloblu, abile nel riscattarsi dopo l’errore. Il match non ha più niente da dire: Cascina Montecalvoli e Tripetetolo 97 impattano sull’1-1.

L’incantesimo non si rompe: Banchini e Cossari non sanno più vincere. Il rammarico più grosso, vedendo la situazione, è per il mister pisano: scontro-salvezza da giocare tra le mura amiche contro una formazione in emergenza. Ma, vedendo la partita, forse è più amareggiato Domenico Cossari: il suo quintetto adotta un atteggiamento poco propositivo in una situazione di gioco favorevole e, addirittura, spreca anche la chance dai nove metri per un colpaccio fondamentale. Alla fine dei giochi, forse, il pareggio è il risultato più giusto. Ma anche quello più inutile. Cascina Montecalvoli e Tripetetolo rimangono protagoniste di un campionato pericoloso e deludente: c’è bisogno di una scossa in questi atti finali, in un modo o nell’altro.

PAGELLE

M. Perretta: 5.
Compiere un errore, si sa, è umano. Ha la sfortuna di compierlo in una partita in cui subisce un’unica rete, assolutamente decisiva. Sognerà a lungo la traiettoria del tiro di Pagliai che non vedrà mai partire. Il riscatto sul tiro libero è altrettanto decisivo ma viene agevolato dalla conclusione velleitaria dell’avversario.

Ferrigno: 6+. Il Tripetetolo non si dimostra una macchina da gol, ma crea diverse occasioni: l’agilità di Kainouch non è alla sua portata, forse nemmeno quella di Bocini. Fisicamente, però, può contrastare Pagliai e lo fa finché è in campo. Si guadagna rispetto e onore con la chiusura provvidenziale su Bocini.

Umalini: 6+. Fa parte anche lui dell’assonata retroguardia pisana, sempre pronta a regalare un’occasione all’avversario. Le polveri rossoblu, se Dio vuole, sono bagnate e tutto andrà (quasi) bene. Meglio nella gestione nel pallone e nei rari tentativi di ripartenza. Anche lui trova la gloria: assist per l’unica rete locale.

Deri: 6. Che non sia Zidane o Platini, ormai, è appurato (forse i ragazzi del Progetto potrebbero dire il contrario, però), ma la sua grinta sembra utile in determinate fasi del match. E’ un falegname della difesa: colpi duri, al limite del regolamento. Risulta però anche astuto: si guadagna l’ammonizione di Kainouch ma, inevitabilmente, lo emula pochi minuti dopo stendendo Pagliai.

Mannazzu: 5. Protagonista di un girone d’andata strepitoso, il soldatino sardo si è ormai perso per strada. Il suo nome non è presente negli highlights della partita. Continua a correre e sbattersi per il bene comune ma sembra aver perso lucidità e brillantezza. La stanchezza si sente.

Brancati: 5. Molto meno ispirato di sette giorni fa. Vagamente etereo, in mezzo il campo. Innervosito da un match che non sembra si voglia sbloccare, non trova nessuna via per la porta di Gavagni e lo scorer delle suo occasioni rimarrà piantato sullo zero.

S. Perretta: 5.5. Rientra dopo una settimana di stop e con una figlia a carico. Diventare padre è un onere e un onore che, naturalmente, toglie ossigeno al cervello e assottiglia la stamina. Ma il suo impegno non cede neanche di una tacca: si dà molto da fare ma, anche stasera, trova una retroguardia troppo attenta.

Salvini: 6. Sembra di essere un po’ ripetitivi, ma c’è nuovamente da sottolineare che il pericolo maggiore, forse l’unico, che il Cascina Montecalvoli può creare è proprio lui. Gavagni, purtroppo, è uno scoglio durissimo sul quale cozza per tutta la partita. Trova il modo di batterlo a dieci minuti dal termine, segnando l’unica rete della gara per i suoi.

Vairo: 5. Al pari dell’amico e compagno Mannazzu, sveste i panni di protagonista che aveva indossato nella prima metà di stagione e veste quelli dell’anonimo mendicante, in cerca di palloni e verve sul parquet. Stasera non ne trova. Né palloni, né verve. Ha un’unica cartuccia: la spara al volo, senza pensarci, trovando i guantoni incandescenti di Gavagni.

Banchini: 5. Si ritrova una formazione mutilata che deve affrontare un decisivo scontro per la salvezza. Il morale è in riserva piena e c’è bisogno dei tre punti, ormai distanti quattro giornate. Prova qualsiasi alternativa e qualsiasi stratagemma: niente da fare. Arriva un pareggio beffardo. Con molta fatica si era aperto la strada per i tre punti e viene tradito da un balzo ritardatario del suo fidato estremo.

Marco Voir,
addetto stampa Cascina Montecalvoli C5
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