Editoriale Special

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c@rtesio
00lunedì 5 giugno 2006 12:26
l'editoriale di Marcello Loprencipe il 03.06.2006

Quando i regolamenti si interpretano e non si applicano

Gli ultimi eventi che hanno coinvolto gli amici del team di Napoli non possono lasciarci indifferenti.
Partiamo dalla partita Briganti vs Warriors: la sentenza del Giudice Sportivo del 2 giugno 2006 difficilmente può essere contestata, perchè una partita interrotta e non più ripresa in seguito non è terminata. Ed una partita non portata a termine con quella motivazione, deve essere nuovamente disputata o assegnata a tavolino.
Il fatto che mancassero 4 minuti o 4 secondi è secondario, come pure lo scarto a favore dei Briganti. Certo, da un punto di vista sportivo non si può non essere vicini agli amici napoletani, ad un passo dal compiere l’impresa più importante (per ora) della loro storia; se proprio la volete sapere tutta, ho gioito per le notizie che venivano da Napoli lo scorso fine settimana, nonostante finissero con “l’inguaiare” proprio la classifica dei Gladiatori, perché i Briganti rappresentano una splendida realtà che sarebbe riduttivo considerare sorpresa. Il campo, fino a 4 minuti dal termine, aveva sancito la loro superiorità nel punteggio rispetto ai Warriors e la loro quasi certa vittoria. Vedremo cosa accadrà domenica prossima.
Diverso il discorso relativo al tesseramento di Mirko Kuhnel quale straniero residente, problema già emerso in Marines vs Briganti.
Prima di addentrarmi nel discorso, faccio una premessa: noi Gladiatori le vittorie a tavolino, o forse è meglio dire le sconfitte, le abbiamo sempre subite e sappiamo bene quanto poco onore ci sia in esse. Ritrovarsi poi eventualmente ai playoffs al posto di un team che invece risultasse superiore sul campo in entrambi gli incontri, finirebbe con l’essere cosa ancora peggiore: i Gladiatori dovranno dimostrare di essere capaci di superare gli amici napoletani in casa loro fra tre settimane. Detto questo parliamo di Regolamento.
Nella riunione di Bologna venne stabilito che per il 2006 sarebbero stati aboliti gli oriundi, potendo tesserare un numero illimitato di stranieri con un massimo di 5 di loro a roster per partita.
Il Regolamento non parla di cittadinanza o passaporto, distingue più semplicemente gli atleti residenti da quelli non residenti, proprio per restringere le possibilità di chi nel passato ha potuto schierare più giocatori di scuola americana.
In base a tale Regolamento, sono residenti tutti gli italiani o stranieri con residenza nel nostro Paese superiore ai 24 mesi, ad eccezione dei cittadini USA, CAN, MEX e JAP; non sono residenti di conseguenza i cittadini USA,CAN,MEX e JAP e tutti gli atleti (compresi gli italiani, badate bene) che non risultino provvisti di residenza in Italia negli ultimi 24 mesi. Questo è ciò che è scritto nel Regolamento.
Il Regolamento non si interpreta, si applica.
Bene, la sentenza del 2 giugno del Giudice Sportivo fra l’altro sancisce che “…….il signor Mirko Kuhnel è da equipararsi agli atleti di nazionalità straniera (tranne USA,CAN,MEX e JAP) perché continuativamente domiciliato in Italia da più di 4 anni". Ma cosa c’entra il domicilio? Perché il Giudice Sportivo fa riferimento al domicilio, quando il Regolamento tiene conto della sola residenza, ripeto, italiani per primi?
Lo sapete, vero, che in linea teorica chiunque fra noi può essere cittadino italiano, con doppio passaporto, diciamo americano, avere la residenza a Montecarlo, il domicilio in Nuova Zelanda ed un contratto di lavoro, tanto più facile se di collaborazione, in Santo Domingo? E’ chiaro a tutti che una cosa è il domicilio e ben altra la residenza?
Voglio ribadire ancora una volta il concetto: è un discorso di principio e non ce l’ho assolutamente con i Briganti, ma non si può accettare un’”interpretazione” di una regola che è chiara, anche se noi non l’abbiamo mai condivisa, bensì semplicemente accettata a seguito di una decisione in comune. Cosa dovremmo dire allora di quei giocatori, nostri tesserati, che hanno giocato come italiani per tre, quattro o cinque anni in Italia e che prima erano italiani e oggi, per questo stesso regolamento, non lo sarebbero più? Noi non li abbiamo inseriti a roster (facendolo saremmo risultati un pochino più forti, non trovate?) eppure sulla loro carta d’identità c’è scritto bello grande CITTADINO ITALIANO.
E’ possibile perdere in questo modo lo status, i requisiti di italiano? E cosa direste, tornando al domicilio, del signor Bobby Davis domiciliato in Italia dal 1985, cioè da più di 21 anni ? Potrei continuare ma mi fermo qui, perché il discorso potrebbe scivolare su toni che non mi sono abituali.
Nella riunione di Bologna si era deciso che nel numero di 5 stranieri rientrassero tutti (americani, europei, polinesiani e quant’altro) tant’è vero che venne proprio da noi portato l’esempio dei fratelli Cestari per dimostrare l’assurdità di una regola che pure abbiamo accettato. In virtù di questa regola se quest’anno Luigi o Roberto fossero tornati a Roma, avrebbero potuto giocare solo come non residenti, come tutti gli americani.
Dunque, secondo questa sentenza, il signor Mirko Kuhnel (cittadino tedesco) può giocare tesserato come tutti gli altri italiani, mentre Luigi e Roberto Cestari (cittadini italiani) no!
Il Regolamento deve essere applicato, non interpretato, altrimenti potrebbe essere lecito attendersi un Gladiatori vs Warriors fra due settimane con Tomeo, Ferrante, Long, Davis e Greene come italiani: sarebbe un gran football, ma si finirebbe nel caos.


Dal sito dei Gladiatori
c@rtesio
00lunedì 5 giugno 2006 12:31
DOMANI SERA WARRIORS-GIANTS. BRIGANTI-WARRIORS SI RIGIOCHERA': LA RABBIA DEL PRESIDENTE BENASSI

Briganti-Warriors si rigiocherà, interamente, domenica 11 giugno alle ore 16. Ha deciso questo, il Giudice Sportivo, segnalando anche la regolarità della posizione di Mirko Kuhnel, dei Briganti, per aver «dimostrato di essere continuativamente domiciliato in Italia da più di quattro anni». Ma il regolamento parla di residenza e il presidente Benassi non ci sta: «E’ uno schifo. Non tanto per la ridisputa della gara, che comunque non ha senso, quanto per il caso Kuhnel. Il comunicato del Giudice Sportivo parla di domicilio in Italia da più di quattro anni, ma la residenza è un’altra cosa: anche Greene è domiciliato in Italia da sette anni, quindi d’ora in poi posso farlo giocare da italiano? Anche i giocatori italiani devono esibire un documento di residenza in Italia da almeno due anni, ora si parla di domicilio. Sia noi che i Marines siamo stati beffati: non mi riconosco più in questa federazione che fa e disfa le regole a proprio piacimento, non mi diverto più. Spero che Cantù se ne vada presto, ha già fatto abbastanza danni. Questa è l’ultima di una serie di decisioni particolari, di angherie che magari un giorno racconterò dettagliatamente: a Napoli c’era il pubblico mescolato ai giocatori, gente in campo che non doveva esserci e che provocava i miei giocatori, si è evitata una rissa solo grazie al comportamento responsabile dei miei e non hanno fatto nemmeno una multa. Noi siamo stati multati di 250 euro una volta per aver consegnato il roster con 15 minuti di ritardo: a Bergamo contro i Lions il roster è stato presentato con 55 minuti di ritardo ed era alterato ma i bergamaschi non sono stati nemmeno multati. Spendo 500000 euro per fare un campionato e si vedono cose del genere. E’ evidente che ci sono figli e figliastri: è un discorso che faccio io e me ne prendo la responsabilità, i giocatori devono restare sereni e pensare solo a giocare». Già, perché domani sera alle 20.30 alla Lunetta Gamberini è in programma la gara contro i Giants, lieta sorpresa della prima parte di stagione: «Mi sono congratulato di recente con il loro presidente Tisma: a una settimana dall’inizio del campionato sembrava addirittura che non ce la facessero a partecipare. Abbiamo diversi elementi con problemi fisici e in questo contesto stiamo pagando l’era Rosenberg, autore di una preparazione non adeguata, ma la squadra può e deve credere in se stessa, nelle sue possibilità». Poi, la domenica dopo, niente sosta e viaggio a Napoli. Forse. «Non so se faremo un altro viaggio di 900 kilometri – ammette Benassi – la decisione di ridisputare il match non ha molto senso e ne parlerò con la dirigenza. Tra l’altro è un’ulteriore vessazione, visto che tutte le altre riposano e noi dobbiamo giocare, per colpe non nostre. E chi mi garantisce che tornando a Napoli non si ripresentino le stesse condizioni di una settimana fa, con il pubblico mescolato ai giocatori e intento a provocare, in un clima invelenito da questa decisione?». Ora serve una vittoria sui Giants, poi si vedrà.

Dal sito Warriors
c@rtesio
00lunedì 5 giugno 2006 12:36
Sentenza SHock
Sentenza che scuote l'ambiente del football italiano in quanto viene legittimato un precedente a dire poco controverso poichè il giocatore è stato equiparato ad un giocatore americano residente in Italia da quattro anni. Nei corridoi si sussurra, ma sono solo indiscrezioni, che non sia stato prodotto alcun certificato di residenza, bensì dei contratti di lavoro che ipotizzino la residenza in Italia del giocatore.
Avere un conratto di lavoro non vuol dire essere residenti in un paese, a meno che il regolamento federale non intenda la permanenza certificata in un luogo come residenza.
Ennesima dimostrazione che il campionato ha bisogno di regole ferree e precise, che non si prestino ad interpretazioni di alcun genere, poichè in Italia ci sono molti giocatori che vivono nella penisola e che ci lavorano, ma alla domenica scendono in campo come americani, privando la loro società di schierarne un'altro.

Con questa notizia i Lazio Marines salgono sul pullman per andare a Parma, consci, una volta di più, che la giustizia sportiva non ci ha riservato un trattamento favorevole.

Basti ricordare la semifinale contro i Lions Bergamo nella quale i Lazio Marines contesero fino alla fine un risultato a favore degli orobici trascinati da un Bartinski squalificato per due giornate a causa di un comportamento antisportivo ma inspiegabilmente in campo grazie alla condizionale concessa alla società bergamasca e negata ad altre per questioni dello stesso peso...

A Parma ancora una volta i Lazio Marines sono attesi in una partita da giocare sul campo e fuori, con avversari che a volte sono di più degli 11 schierati dagli avversari...


Dal sito MArines
c@rtesio
00lunedì 5 giugno 2006 12:43
La domanda sorge spontanea, cosa succede se una di queste società si rivolge alle autorità competenti in fatto di cittadinanza e non solo?
Cosa succederebbe se Polizia o Carabinieri o GdF venissero coinvolti da qualcuno che stanco di tutto questo varca la soglia della vera giustizia?

Quando le società si stancheranno di farsi prendere in giro?
Quando le società la smetteranno di prendersi in giro?
Quanto ancora i giocatori italiani rimarranno zitti e pesteranno solo sui tasti le loro frustrazioni di perdenti?
Quando riusciremo ad essere sereni?
Cui prodest?
bluetooth.1
00lunedì 5 giugno 2006 13:36
CUI PRODEST?
A chi giova il tutto?

Nel nostro mondo ormai gira tutto intorno al soldo.........

Quindi non vedo perchè anche nel misero football non si possa applicare la stessa regola.........

Chi incassa soldi con il football italiano?

L'NFLI

Quindi:

Domanda: "Cui prodest?"

Risposta: "NFLI"

zzz zanzara
00lunedì 5 giugno 2006 13:52
coglionazzo di un c@rtesio, al di la' del fatto che l'editoriale di Loprencipe sul sito dei Gladiatori era gia' stato riportato in altro 3d un paio di ore prima del tuo, il concetto di residenza e di domicilio e' ben sancito dall'articolo 43 del codice civile, che non e' tra l'altro ne' opinabile ne' tantomeno interpretrabile.
Credi davvero che, tanto per citare Benassi che spende 500.000 euro (!) per il suo campionato, le squadre abbiano voglia di essere presi per il naso dall' altro coglionazzo reggiano? Credi davvero che,sempre per rimanere in tema gli stessi Warriors abbiano motivo di tornare a Napoli, nonostante quello che sancisce il giudice sportivo ?
Credi davvero che con un regolamento con 5 stranieri in campo possa essere "derogato" un sesto?
Non ti viene in mente che la giustizia ordinaria potrebbe essere gia' stata coinvolta in questo affare ?
Tutto questo con il massimo rispetto per i giocatori dei Briganti, che anche ieri hanno dimostrato di essere un ottima squadra che purtroppo pero', sino ad ora ha schierato 6 stranieri invece che 5.


c@rtesio
00lunedì 5 giugno 2006 14:22
Ma cosa cazzo vuoi? Ma cosa cazzo credi di essere ? Hai qualche turba mentale o psichica? Vai a farti un giro testina che gente come te in giro per il football meno ce nè meglio è e si vede guarda in che condizioni state !!! Fai solo ridere i polli con le tue bislaccherie. [SM=g27820]: Cosa c'è , hai bisogno del copyright sui post postati? [SM=g27824] Già lo avevi postato e STI GRAN CAZZI ! [SM=g27832] Se non hai capito il senso del topic sono cazzacci tuoi e coglionazzo dillo a qualcun altro.
Certo che ste zanzare sono peggio dei topi, starnutiscono anche, vai va, vatti a fare un giro e lascia parlare la gente grande che parla di cose serie su. [SM=g27811]
Tatanka86
00lunedì 5 giugno 2006 14:37
Non vorrei dire una minchiata colossale perchè è passato del tempo. Ma si sembra che anche nell'arena league FIDAF Kuhnel giocasse tranquillamente come italiano. Personalmente parlando penso che la discriminante dovrebbe essere più che la nazionalità la "formazione footbollistica". Se uno (anche americano messicano canadese ecc..) inizia a giocare in europa non credo possa fare tanto la differenza in campo...
.donniebrasco.
00lunedì 5 giugno 2006 14:49
neanche stavolta funziona...

e non funzionerà mai, finchè ci sono modi diversi di intendere.
Se si fanno le regole si fanno chiare e non-interpretabili, ma soprattutto si fanno per normare una situazione che deve avere dei limiti. E questi limiti devono essere concordati ed accettati. Altrimenti continuereme per sempre con le eccezioni ed i cavilli.
Qualcuno avrà sempre buon gioco, altri avranno sempre il culo rosso...
moor91
00lunedì 5 giugno 2006 14:51
Non per fomentare polemiche ,ma solo per avvalorare la tesi del nostro fratello siciliano. Lo scorso anno quando facevamo la serie A1,noi Giaguari, oltre ad un paio di americani, scappati dopo due partite, [SM=g27825] avevamo anche un ragazzo di colore,nato in Florida se ben ricordo, sposato in Italia, che nel suo paese non aveva mai giocato a football, ma contattato dal nostro coach è venuto ad allenarsi e poi giocato con noi qualche gara, ed ha quindi imparato lui american(rob de mat [SM=g27818] ) a giocare a football qui danoi !!!

[Modificato da moor91 05/06/2006 14.52]

zzz zanzara
00lunedì 5 giugno 2006 14:54
@ tatanka
la minkiata colossale l'ha fatta la nfli con la definizione di straniero e di residente tutto qui....

@ c@rtesio
e pensare che coglionazzo voleva essere un simpatico nickname... e tu mi tratti cosi'...certo che essendo andato OT con la tua rispostina dimostri proprio di non essere altro che un COGLIONAZZO [SM=g27828]
R13
00lunedì 5 giugno 2006 14:55
E sai quanti della base di AVIANO che hanno messo il casco e la spalliera per la prima volta in Alpeadria.....una valanga....
Purtroppo vige l'articolo QUINTO ...chi ga i soldi in man ga vinto.....e niente piu'.
Saluti
R13
00lunedì 5 giugno 2006 14:59
Qualcuno qua ritira fuori il codice civile......
Una persona presente regolarmente sul suolo italiano che si fa la visita medico sportiva che si tessera con una società dilettantistica la quale poi lo vuole tesserare in un qualsiasi campionato di un qualsiasi sport puo' farlo?
Si o no?
Esempi please...paragoni con basket, rugby, calcio etc.etc. ed in maniera specifica dilettanti non serie o leghe professionistiche o semi professionistiche.
Grazie
bluetooth.1
00lunedì 5 giugno 2006 15:37
Re:

Scritto da: zzz zanzara 05/06/2006 13.52
coglionazzo di un c@rtesio, al di la' del fatto che l'editoriale di Loprencipe sul sito dei Gladiatori era gia' stato riportato in altro 3d un paio di ore prima del tuo, il concetto di residenza e di domicilio e' ben sancito dall'articolo 43 del codice civile, che non e' tra l'altro ne' opinabile ne' tantomeno interpretrabile.
Credi davvero che, tanto per citare Benassi che spende 500.000 euro (!) per il suo campionato, le squadre abbiano voglia di essere presi per il naso dall' altro coglionazzo reggiano? Credi davvero che,sempre per rimanere in tema gli stessi Warriors abbiano motivo di tornare a Napoli, nonostante quello che sancisce il giudice sportivo ?
Credi davvero che con un regolamento con 5 stranieri in campo possa essere "derogato" un sesto?
Non ti viene in mente che la giustizia ordinaria potrebbe essere gia' stata coinvolta in questo affare ?
Tutto questo con il massimo rispetto per i giocatori dei Briganti, che anche ieri hanno dimostrato di essere un ottima squadra che purtroppo pero', sino ad ora ha schierato 6 stranieri invece che 5.





Credo che tu non abbia capito quello che intendeva Cartesio.................cogli....poi non mi sembra proprio il caso di usare una terminologia di questo tipo.
bluetooth.1
00lunedì 5 giugno 2006 15:44
Re:

Scritto da: moor91 05/06/2006 14.51
Non per fomentare polemiche ,ma solo per avvalorare la tesi del nostro fratello siciliano. Lo scorso anno quando facevamo la serie A1,noi Giaguari, oltre ad un paio di americani, scappati dopo due partite, [SM=g27825] avevamo anche un ragazzo di colore,nato in Florida se ben ricordo, sposato in Italia, che nel suo paese non aveva mai giocato a football, ma contattato dal nostro coach è venuto ad allenarsi e poi giocato con noi qualche gara, ed ha quindi imparato lui american(rob de mat [SM=g27818] ) a giocare a football qui danoi !!!

[Modificato da moor91 05/06/2006 14.52]




Caro Moor (tu che sei il più equilibrato del gruppo assieme a Cartesio).........indipendentemente dalle ragioni e dalle soluzioni/leggi/giudice/quello che si vuole......è possibile che un questo problema sia ancora tale alla NONA giornata di campionato e non invece risolto da NFLI subito dopo la prima?

Bah
simonepaschetto
00lunedì 5 giugno 2006 16:28
Ma che Mirko Kuhnel abbia fatto il camp della nazionale U25 è irrilevante??
Che abbia imparato il football nei Briganti è irrilevante??
Ma chi li scrive i regolamenti??
Grargamella-Cantù o il suo gatto-Birba-Matteo-il-fenomeno-della-bassa-il-giornalista-con-la-g-rigorosamente-minuscola-il-ministro-della-propaganda-nfli-Incerti??
c@rtesio
00giovedì 8 giugno 2006 08:49
Su FIAF.NET è: Thursday, 08 June 2006 ore 08:31
Benvenuti su FIAF.NETBriganti - Warriors non si rigioca
mercoledì, 07 giugno 2006 08:35
La Commissione Giudicante ha accolto il ricorso presentato dai Warriors Bologna che chiedevano di non rigiocare la partita con i Briganti sospesa a 5' dal termine per carenza di illuminazione omologando invece il risultato ottenuto sul campo. La partita e' dunque stata dichiarata conclusa con il punteggio di 28-14 per i Briganti, che portano cosi' a 3 vittorie e 4 sconfitte il loro computo in classifica. La situazione e' comunque tutt'altro che definitiva, perche' la stessa Commissione deve ancora prendere la decisione definitiva in merito al tesseramento di Mirko Kuhnel, tedesco in forza ai Briganti, che in primo grado aveva ottenuto l'equiparazione allo status di straniero residente pur non avendo una effettiva residenza ma la sola domiciliazione continuativa.
I Marines e gli stessi Warriors hanno appellato questa decisione chiedendone l'annullamento ed il conseguente assegnamento 8-0 a tavolino delle partite in cui Kuhnel e' stato schierato



c@rtesio
00giovedì 8 giugno 2006 09:00
Vedo tante polemiche in giro per i forums, dove giocatori dei Warriors e Briganti si accapigliano, mentre i signori Marines non aprono bocca e zitti, nella loro classifica 1-6 attendono un verdetto sacrosanto.
I Briganti hanno vinto sul campo e i Warriors dovrebbero avere l'umiltà di riconoscerlo e non dire "se eravamo al completo", ma tantè si sà nel football su quasi 3000 addetti ai lavori il 90% sono sboroni che sanno tutto loro.
Ma la questione è un altra, un pò causa ed effetto!
Ad oggi ci troviamo delle problematiche che derivano dalla gestione e dalla organizzazione stessa della NFLI.
Nulla toglie alle barbarie di dirigenti e presidenti nei confronti del nostro sport ovviamente.
Ma guardiamo bene ai fatti (anche con un occhio al passato) la situazione di un tesseramento è in capo alla NFLI e quindi dovrebbe già esserci un controllo preventivo su quello che una società "dichiara" al momento del tesseramento.
Mi sembra un pò il gioco delle parti che fa solo male al football!
Cosa voglio dire, responsabilizzi la società ma tu non ti prendi la responsabilità delle azioni della società stessa in fase di tesseramento e quindi ci troviamo a frittata fatta e a polemiche sterili e infinite.
Ma questo vale per tutto il mondo del football.
L'incompetenza purtroppo non paga, ma è anche vero, e devo riconoscerlo nella mia infinita disistima del sistema totale, che ci tira i fili è un dilettante e sono un manipolo (o due manipoli) organizzati alla "volemose bene semo italiani".
Il pesce puzza dalla testa dice spesso qualcuno qui, la il pesce ha corpo e coda (giocatori) che è forse l'unica parte meno "sporca" e che tirano fuori le loro giuste frustrazioni perchè alla fin fine chi ci rimette è il giocatore.
Pensate ai giocatori di Napoli, che forse le perderanno tutte a tavolino, i loro sacrifici? il loro tempo perso ? la loro passione non retribuita ? Fossi in loro, se ce ne fosse la possibilità chiederai in primisi i danni morali e /o materiali alla società di appartenenza e poi alla NFLI stessa.
quarterbacks
00giovedì 8 giugno 2006 11:54
x cartesio
in ogni federazione sportiva il tesseramento viuene accettato a priori, fa fede la presentazione all'appello del giocatore col documento valido, o ritenuto valido.
se il presidente rende(da tutti conosciuto) si presenta con la tessera della bibblioteca all'appello non lo si deve fare giocare, così come se ha una carta d'identità scaduta.
alle volte succede (sopratutto nella juve) che ad esempio del piero gioca anche se ha dimenticato il documento.....
la questione è: essere a posto e al momento di dover (eventualmente) dimostrare la regolarità poterlo esibire.
o dobbiamo tornare ad avere al momento dell'appello tutte le visite mediche in originale e non taroccate, i documenti di identità, i certificati di residenza in originale, EPPOI andare ad ogni anagrafe e verificare chi bara e poi fare un esposto?
quello che hanno fatto i marines è quello che si deve fare, controllare e segnalare.
il resto sono solo polemiche sterili.
c@rtesio
00giovedì 8 giugno 2006 11:59
Re:

Scritto da: quarterbacks 08/06/2006 11.54
x cartesio
in ogni federazione sportiva il tesseramento viuene accettato a priori, fa fede la presentazione all'appello del giocatore col documento valido, o ritenuto valido.
se il presidente rende(da tutti conosciuto) si presenta con la tessera della bibblioteca all'appello non lo si deve fare giocare, così come se ha una carta d'identità scaduta.
alle volte succede (sopratutto nella juve) che ad esempio del piero gioca anche se ha dimenticato il documento.....
la questione è: essere a posto e al momento di dover (eventualmente) dimostrare la regolarità poterlo esibire.
o dobbiamo tornare ad avere al momento dell'appello tutte le visite mediche in originale e non taroccate, i documenti di identità, i certificati di residenza in originale, EPPOI andare ad ogni anagrafe e verificare chi bara e poi fare un esposto?
quello che hanno fatto i marines è quello che si deve fare, controllare e segnalare.
il resto sono solo polemiche sterili.



Mi spiace ma lei , se gioca a football in italia, significa che non ha conoscenza dell'ambiente che la circonda o non sa in che mani sta dopo la risposta che ha dato ed è molto triste.
Il tesseramento è elettronico sul sito NFLI ed è tesserabile chiunque in qualsiasi momento senza che il sito debba chiedere documentazione.
La NFLI non è una Federazione, molti di voi la chiamano Federazione sportiva ma non la è e non lo è MAI stata.
Quindi si informi prima dai dirigenti della sua squadra dopo se non ha risposte chiare su questo forum ADDOL o su Huddle , unica via per riuscire ad avere informazioni.
[SM=g27811]
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