Inaffidabilità degli ex è teoria solo canadese, ed è superata?

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Berta filava
00giovedì 9 maggio 2019 14:33

Ho letto in un forum di ex-tdg che la teoria secondo cui gli ex-tdG sono poco attendibili sarebbe una caratteristica della scuola canadese, è datata ed è stata contraddetta da altri insigni sociologi.

E' così?

La scarsa affidabilità degli ex è un'idea della sociologia canadese?
EverLastingLife
00giovedì 9 maggio 2019 14:44

Nossignore, è una posizione unanime e condivisa dai sociologi di tutto il globo.

Costui delira. Ci si può convincere di quello che si vuole, ovviamente, l'autoillusione non è reato, ma non si possono sparare capperate da un forum pubblico, non senza il rischio di essere sbertucciati allegramente, almeno.


Qualche citazione:


"Il membro deluso, e l’apostata, in particolare, sono informatori le cui prove devono essere utilizzate con circospezione. L’apostata ha generalmente bisogno di giustificare se stesso. Cerca di ricostruire il suo passato, di scusare le sue affiliazioni precedenti e di biasimare coloro che erano stati i suoi colleghi più prossimi. Non è dunque raro che impari a fabbricarsi una “storia di atrocità” per spiegare come — attraverso la manipolazione, l’inganno, la coercizione o le frodi — è stato prima condotto ad aderire, quindi gli è stato impedito di abbandonare un’organizzazione che oggi disapprova e condanna". - B.R.Wilson, docente universitario, sociologo e presidente della International Society for the Sociology of Religion.


"Esiste spesso un vizio di fondo in un approccio imperniato su informazioni desunte in gran parte o esclusivamente da fuoriusciti animati da bellicosità e livore". - John A. Saliba, prete gesuita, scrittore, professore di Studi Religiosi all’università di Detroit Mercy.


"I volumi costruiti esclusivamente sulle testimonianze di “ex” hanno tutte le debolezze di un regolamento di conti. Un’opera che si pretende scientifica dovrà mettere a confronto la narrativa degli ex con quelle di altri (coloro che nella comunità sono rimasti e si trovano bene, le persone che intessono con la comunità a titolo diverso relazioni sociali, gli osservatori esterni) e non pretenderà di ricavare la “verità” dall’uso ossessivo di questo solo tipo di narrativa. Per sapere se le navi normalmente conducono in porto non è saggio chiedere la loro opinione soltanto ai naufraghi". - Massimo Introvigne, sociologo, filosofo e scrittore italiano. Fondatore e direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni (CESNUR) e membro della sezione di Sociologia della Religione dell’Associazione Italiana di Sociologia.


"I gruppi contrari alle minoranze religiose basano molto del loro attacco, se non tutto, sulle testimonianze di ex membri che riportano resoconti di manipolazione e di abuso. Gli ex membri che “sono stati là dentro” e che – così si presume – hanno vissuto in prima persona tutti gli orrori sui quali gli estranei possono solo fantasticare, rappresentano lo stereotipo della principale fonte di prove empiriche. Queste narrazioni, come gli anti-sette ci vorrebbero far credere, danno un’idea della vera natura e delle reali finalità di tali gruppi, contraddicendo l’immagine positiva che le religioni minoritarie vorrebbero di sé dare al mondo esterno.

"Nella mia ricerca, ho scoperto che la maggior parte degli ex-membri erano possibilisti o persino positivi sulla loro precedente religione, spesso caratterizzando il proprio periodo di adesione come una benefica esperienza cognitiva. In netto contrasto, gli individui direttamente assistiti dagli attivisti anti-sette hanno descritto la loro adesione e la loro precedente religione nei termini dei tradizionali stereotipi negativi su “culti”. La conclusione che si deve trarre è che la cosiddetta “consulenza di uscita” … è piuttosto un intenso processo di indottrinamento in cui la fede religiosa viene distrutta e sostituita dall’ideologia anti-sette. … una considerazione attenta di questa conclusione dovrebbe far sì che qualsiasi persona pensante abbia una esitazione prima di accettare le accuse più dure propagate dagli anti-sette". - James Lewis, scrittore e professore associato di Studi Religiosi all’Università di Tromsø.


"Rintracciati dai consulenti dell’associazione ‘anti-sette’, i racconti degli apostati vengono sollecitati, selezionati, spesso distorti per accomodarli al proprio quadro teorico e per rimpinguare il carico di storie scioccanti che gravano sul culto…. Se è altamente improbabile che siano usati per costruire una nuova contrapposizione fra l’associazione religiosa e lo Stato, il loro potere di stigmatizzazione è stato però direzionato nell’angusto vortice dei giornali, delle reti informatiche, della letteratura anti-sette". - David G.Bromley, professore di Sociologia alla Virginia Commonwealth University, presidente del Dipartimento di Sociologia ed Antropologia alla University of Virginia.


"Io sono convinto, in base al mio addestramento professionale e alla mia ricerca accademica, che un apostata non dovrebbe essere accettato acriticamente dai mass media, dalla comunità accademica, dal sistema giuridico o da enti governativi come fonte credibile d’informazione sui nuovi movimenti religiosi. L’apostata deve essere sempre considerato come un individuo predisposto a fornire un racconto di parte del credo e pratiche della sua ex appartenenza e attività religiose". - Lonnie Kliever, filosofo, scrittore, docente universitario, presidente del dipartimento di Studi Religiosi della Southern Methodist University.


"Parlando francamente, gli ex membri ostili oscurano invariabilmente la verità. Invariabilmente ingigantiscono incidenti minori e li trasformano in grandi incidenti, e sul lungo periodo le loro testimonianza quasi sempre cambia perché ogni volta che la raccontano percepiscono la reazione di accettazione o rifiuto di chi li ascolta, e di conseguenza verrà sviluppata e incorporata nella visione diversa del mondo che stanno adottando". - John Gordon Melton, dipartimento di Studi Religiosi dell’Università della California, Santa Barbara (USA).


"L’evidenza storica mostra che gli ex-membri spesso rappresentano testimoni men che attendibili. Essi tendono ad aggregarsi ai gruppi anti-sette e successivamente demonizzano il proprio precedente culto ricorrendo a dichiarazioni grossolane". - John Corrigan, docente universitario di Storia delle Religioni alla Florida State University.


"L’apostata è un disertore schierato in una coalizione contrapposta nell’intento di sollevare una polemica, e promuove attività pubbliche di rivendicazione per attaccare il proprio precedente gruppo. Contrariamente ai tipici ex-membri le cui reazioni vanno dall’indifferenza al dissenso silenzioso, l’apostata assume un contegno insolente e ostile e persegue una campagna morale per screditare il gruppo… L’apostasia può essere meglio compresa in termini di narrazioni e di ruoli. L’apostata, è dimostrato, segue un modello (o formula) prevedibile per fornire delle spiegazioni, dopo il proprio coinvolgimento, dei motivi per cui si aderisce al gruppo che vuole screditare. Questa spiegazione stereotipata è descritta come un ‘racconto di schiavitù’, che enfatizza la presunta manipolazione, l’essersi ritrovato in una trappola, e l’aver perseguito, in modo idealistico ma inconsapevole, le pratiche sinistre del ‘culto’". - Stuart Wright, docente universitario di sociologia alla Lamar University.


"I resoconti portano il confine fra realtà e finzione fino al limite. Le narrative degli apostati denotano quelle che definisco ‘indulgenza autobiografica’ e ‘contestualizzazione artificiale’. A proposito di quest’ultimo fattore, i tempi e la durata dell’affiliazione, così come la natura della iniziativa originale e le motivazioni che portarono ad essa, sono quasi ricostruiti… Le narrative degli apostati spesso sono precedute da dichiarazioni di ‘alleati’ che riportano ulteriori denunce a carico dell’organizzazione controversa, o avallate da recensioni compiacenti.

"Il pubblico in definitiva promuove e sponsorizza la narrativa apostata, una volta che è stata romanzata. Il supporto e la ‘certificazione’ del pubblico contribuisce ad edificare la credibilità del racconto e la veridicità e la fidatezza del narratore-fuoriuscito. La lontananza dal vero della narrativa per paradosso rafforza la sua plausibilità, ancorché attraverso la sospensione del dubbio, e amplia il suo fascino". - Daniel Carson Johnson, docente universitario di sociologia presso la University of Virginia.


"Il ruolo dei media nel fabbricare, o nel riferire, la realtà è specialmente evidente nel modo in cui essi trattano il tema dei culti. In parte, questa complicità esiste perché gli apostati che hanno una ‘storia di atrocità’ da raccontare si rendono prontamente disponibili ai giornalisti". - Danny Jorgensen, sociologo, storico, docente universitario di Studi Religiosi presso la University of South Florida.


Qui un articolo completo e referenziato:

tdgonline.altervista.org/fuoriusciti-dei-testimoni-di-geova-tra-fenomenologia-e-statistica-cosa-dicono-gli-...

Tiziano
00giovedì 9 maggio 2019 15:07
Re:
EverLastingLife, 09/05/2019 14.44:


Nossignore, è una posizione unanime e condivisa dai sociologi di tutto il globo.

Costui delira. Ci si può convincere di quello che si vuole, ovviamente, l'autoillusione non è reato, ma non si possono sparare capperate da un forum pubblico, non senza il rischio di essere sbertucciati allegramente, almeno.


Qualche citazione:


"Il membro deluso, e l’apostata, in particolare, sono informatori le cui prove devono essere utilizzate con circospezione. L’apostata ha generalmente bisogno di giustificare se stesso. Cerca di ricostruire il suo passato, di scusare le sue affiliazioni precedenti e di biasimare coloro che erano stati i suoi colleghi più prossimi. Non è dunque raro che impari a fabbricarsi una “storia di atrocità” per spiegare come — attraverso la manipolazione, l’inganno, la coercizione o le frodi — è stato prima condotto ad aderire, quindi gli è stato impedito di abbandonare un’organizzazione che oggi disapprova e condanna". - B.R.Wilson, docente universitario, sociologo e presidente della International Society for the Sociology of Religion.


"Esiste spesso un vizio di fondo in un approccio imperniato su informazioni desunte in gran parte o esclusivamente da fuoriusciti animati da bellicosità e livore". - John A. Saliba, prete gesuita, scrittore, professore di Studi Religiosi all’università di Detroit Mercy.


"I volumi costruiti esclusivamente sulle testimonianze di “ex” hanno tutte le debolezze di un regolamento di conti. Un’opera che si pretende scientifica dovrà mettere a confronto la narrativa degli ex con quelle di altri (coloro che nella comunità sono rimasti e si trovano bene, le persone che intessono con la comunità a titolo diverso relazioni sociali, gli osservatori esterni) e non pretenderà di ricavare la “verità” dall’uso ossessivo di questo solo tipo di narrativa. Per sapere se le navi normalmente conducono in porto non è saggio chiedere la loro opinione soltanto ai naufraghi". - Massimo Introvigne, sociologo, filosofo e scrittore italiano. Fondatore e direttore del Centro Studi sulle Nuove Religioni (CESNUR) e membro della sezione di Sociologia della Religione dell’Associazione Italiana di Sociologia.


"I gruppi contrari alle minoranze religiose basano molto del loro attacco, se non tutto, sulle testimonianze di ex membri che riportano resoconti di manipolazione e di abuso. Gli ex membri che “sono stati là dentro” e che – così si presume – hanno vissuto in prima persona tutti gli orrori sui quali gli estranei possono solo fantasticare, rappresentano lo stereotipo della principale fonte di prove empiriche. Queste narrazioni, come gli anti-sette ci vorrebbero far credere, danno un’idea della vera natura e delle reali finalità di tali gruppi, contraddicendo l’immagine positiva che le religioni minoritarie vorrebbero di sé dare al mondo esterno.

"Nella mia ricerca, ho scoperto che la maggior parte degli ex-membri erano possibilisti o persino positivi sulla loro precedente religione, spesso caratterizzando il proprio periodo di adesione come una benefica esperienza cognitiva. In netto contrasto, gli individui direttamente assistiti dagli attivisti anti-sette hanno descritto la loro adesione e la loro precedente religione nei termini dei tradizionali stereotipi negativi su “culti”. La conclusione che si deve trarre è che la cosiddetta “consulenza di uscita” … è piuttosto un intenso processo di indottrinamento in cui la fede religiosa viene distrutta e sostituita dall’ideologia anti-sette. … una considerazione attenta di questa conclusione dovrebbe far sì che qualsiasi persona pensante abbia una esitazione prima di accettare le accuse più dure propagate dagli anti-sette". - James Lewis, scrittore e professore associato di Studi Religiosi all’Università di Tromsø.


"Rintracciati dai consulenti dell’associazione ‘anti-sette’, i racconti degli apostati vengono sollecitati, selezionati, spesso distorti per accomodarli al proprio quadro teorico e per rimpinguare il carico di storie scioccanti che gravano sul culto…. Se è altamente improbabile che siano usati per costruire una nuova contrapposizione fra l’associazione religiosa e lo Stato, il loro potere di stigmatizzazione è stato però direzionato nell’angusto vortice dei giornali, delle reti informatiche, della letteratura anti-sette". - David G.Bromley, professore di Sociologia alla Virginia Commonwealth University, presidente del Dipartimento di Sociologia ed Antropologia alla University of Virginia.


"Io sono convinto, in base al mio addestramento professionale e alla mia ricerca accademica, che un apostata non dovrebbe essere accettato acriticamente dai mass media, dalla comunità accademica, dal sistema giuridico o da enti governativi come fonte credibile d’informazione sui nuovi movimenti religiosi. L’apostata deve essere sempre considerato come un individuo predisposto a fornire un racconto di parte del credo e pratiche della sua ex appartenenza e attività religiose". - Lonnie Kliever, filosofo, scrittore, docente universitario, presidente del dipartimento di Studi Religiosi della Southern Methodist University.


"Parlando francamente, gli ex membri ostili oscurano invariabilmente la verità. Invariabilmente ingigantiscono incidenti minori e li trasformano in grandi incidenti, e sul lungo periodo le loro testimonianza quasi sempre cambia perché ogni volta che la raccontano percepiscono la reazione di accettazione o rifiuto di chi li ascolta, e di conseguenza verrà sviluppata e incorporata nella visione diversa del mondo che stanno adottando". - John Gordon Melton, dipartimento di Studi Religiosi dell’Università della California, Santa Barbara (USA).


"L’evidenza storica mostra che gli ex-membri spesso rappresentano testimoni men che attendibili. Essi tendono ad aggregarsi ai gruppi anti-sette e successivamente demonizzano il proprio precedente culto ricorrendo a dichiarazioni grossolane". - John Corrigan, docente universitario di Storia delle Religioni alla Florida State University.


"L’apostata è un disertore schierato in una coalizione contrapposta nell’intento di sollevare una polemica, e promuove attività pubbliche di rivendicazione per attaccare il proprio precedente gruppo. Contrariamente ai tipici ex-membri le cui reazioni vanno dall’indifferenza al dissenso silenzioso, l’apostata assume un contegno insolente e ostile e persegue una campagna morale per screditare il gruppo… L’apostasia può essere meglio compresa in termini di narrazioni e di ruoli. L’apostata, è dimostrato, segue un modello (o formula) prevedibile per fornire delle spiegazioni, dopo il proprio coinvolgimento, dei motivi per cui si aderisce al gruppo che vuole screditare. Questa spiegazione stereotipata è descritta come un ‘racconto di schiavitù’, che enfatizza la presunta manipolazione, l’essersi ritrovato in una trappola, e l’aver perseguito, in modo idealistico ma inconsapevole, le pratiche sinistre del ‘culto’". - Stuart Wright, docente universitario di sociologia alla Lamar University.


"I resoconti portano il confine fra realtà e finzione fino al limite. Le narrative degli apostati denotano quelle che definisco ‘indulgenza autobiografica’ e ‘contestualizzazione artificiale’. A proposito di quest’ultimo fattore, i tempi e la durata dell’affiliazione, così come la natura della iniziativa originale e le motivazioni che portarono ad essa, sono quasi ricostruiti… Le narrative degli apostati spesso sono precedute da dichiarazioni di ‘alleati’ che riportano ulteriori denunce a carico dell’organizzazione controversa, o avallate da recensioni compiacenti.

"Il pubblico in definitiva promuove e sponsorizza la narrativa apostata, una volta che è stata romanzata. Il supporto e la ‘certificazione’ del pubblico contribuisce ad edificare la credibilità del racconto e la veridicità e la fidatezza del narratore-fuoriuscito. La lontananza dal vero della narrativa per paradosso rafforza la sua plausibilità, ancorché attraverso la sospensione del dubbio, e amplia il suo fascino". - Daniel Carson Johnson, docente universitario di sociologia presso la University of Virginia.


"Il ruolo dei media nel fabbricare, o nel riferire, la realtà è specialmente evidente nel modo in cui essi trattano il tema dei culti. In parte, questa complicità esiste perché gli apostati che hanno una ‘storia di atrocità’ da raccontare si rendono prontamente disponibili ai giornalisti". - Danny Jorgensen, sociologo, storico, docente universitario di Studi Religiosi presso la University of South Florida.


Qui un articolo completo e referenziato:

http://tdgonline.altervista.org/fuoriusciti-dei-testimoni-di-geova-tra-fenomenologia-e-statistica-cosa-dicono-gli-esperti/




Ma tutti questi professori citati, non sono seguaci di Satana?
(SimonLeBon)
00giovedì 9 maggio 2019 15:49
Re:
Berta filava, 09/05/2019 14:33:


Ho letto in un forum di ex-tdg che la teoria secondo cui gli ex-tdG sono poco attendibili sarebbe una caratteristica della scuola canadese, è datata ed è stata contraddetta da altri insigni sociologi.

E' così?

La scarsa affidabilità degli ex è un'idea della sociologia canadese?



Quali sono questi "insigni sociologi" che avrebbero contraddetto l'idea precedente?
In quali studi hanno pubblicato le loro conclusioni?

Simon
EverLastingLife
00giovedì 9 maggio 2019 16:07
Re: Re:
Tiziano , 09/05/2019 15.07:



Ma tutti questi professori citati, non sono seguaci di Satana?



No.


Pino2019
00giovedì 9 maggio 2019 16:32
Re:



La scarsa affidabilità degli ex è un'idea della sociologia canadese?



A dire il vero non c'è nemmeno bisogno di scomodare i sociologi per rendersi conto della loro inaffidabilità. 😀
Domanda
00giovedì 9 maggio 2019 18:50
La domanda nasce spontanea: tutti i TdG che prima erano cattolici, in quanto ex sono inaffidabili?
Seabiscuit
00giovedì 9 maggio 2019 19:27
Re:
Domanda, 09.05.2019 18:50:

La domanda nasce spontanea: tutti i TdG che prima erano cattolici, in quanto ex sono inaffidabili?




Faccio un'eccezione e anche se sei tu rispondo una sulla volta. I sociologi si riferiscono agli ex che sputano nel piatto nel quale hanno mangiato magari per anni e hanno il dente avvelenato per problemi causati da loro stessi con le loro scelte. Provano un sadico piacere nel battere i loro ex compagni di fede esprimendo esplicitamente o velatamente il loro odio.

I TdG non fanno nulla di tutto ciò. Non odiano le persone cattoliche o della loro ex fede. Non vanno in giro a spargere menzogne sul loro conto.

Non serve che rispondi, perché dopo questa ti cancello
barnabino
00giovedì 9 maggio 2019 19:45
Sea, DFTT...

Shalom
Seabiscuit
00giovedì 9 maggio 2019 19:57
Re:
barnabino, 09.05.2019 19:45:

Sea, DFTT...

Shalom




[SM=g27988]

You're right
Pino2019
00venerdì 10 maggio 2019 08:02
Re:
Domanda, 09/05/2019 18.50:

La domanda nasce spontanea: tutti i TdG che prima erano cattolici, in quanto ex sono inaffidabili?




Da ex cattolico non vado in giro a parlar male a tutti i costi della mia ex religione, non la demonizzo, non creo siti web dove mi invento frottole sul conto della mia ex religione, né mi interessa farlo, non giustifico le mie mancanze gettando fango su quella che era la mia religione, quando qualcuno della mia ex religione fa qualcosa di buono lo riconosco, in parole povere sono un Testimone di Geova NON semplicemente un ex cattolico.
Quando vado a predicare cerco di parlare delle sacre scritture, come ci possono aiutare, parlo del proposito di Dio non parlo della mia ex religione.
Seabiscuit
00venerdì 10 maggio 2019 10:30
Argomento OT
Picasso
00venerdì 10 maggio 2019 14:41
Tra gli ex ci saranno persone di tutti i tipi come del resto anche tra voi TdG. Persone che mentono ma anche che dicono la verità.
EverLastingLife
00venerdì 10 maggio 2019 15:16
Re:
Picasso, 10/05/2019 14.41:

Tra gli ex ci saranno persone di tutti i tipi come del resto anche tra voi TdG. Persone che mentono ma anche che dicono la verità.



Quanto sei tenero!!

Rileggiti i pareri dei sociologi nel mio post, è a quelli che devi rispondere, non a noi.

Silvio
00venerdì 10 maggio 2019 19:01
Non ho capitato cosa ho detto di OT stamani al punto da vedermi censurato il post. Dicevo, non credete possibile che questo comportamento critico dei vostri ex possa essere ricondotto alle conseguenze della disassociazione? Credo che umanamente parlando sia difficile di colpo perdere gli amici e i familiari nel caso si viva fuori casa. Quindi dire che non sono tutti attendibili mi sembra una esagerazione.
Picasso
00venerdì 10 maggio 2019 19:24
Odio i pregiudizi. E non sono d'accordo completamente con ciò che affermano questi sociologhi. Non si può fare di tutta l'erba un fascio. Ci saranno, lo ammetto delle persone che una volta usciti dal vostro culto spargeranno calunnie ma non si può dire di tutti.Daltronde anche voi poi una volta usciti dalla religione cattolica ne direte di tutti i colori contro i preti e compagnia bella.
Chameleon.
00venerdì 10 maggio 2019 19:54
Pompature a tutto spiano...come il tizio che si è fatto riprendere di recente da un giornale online (un utente illustre del forum più sfi..brato d'Italia, che continua a perdere pezzi) che parlava di "infinite cassette delle contribuzioni, in ogni Sala" e che ha trasformato cifre economiche da migliaia in "milioni" (è stato corretto persino dai compagnetti, ma l'importante è dare in pasto qualche baggianata gonfiata, e il video ne era pieno).

Attendiamo il prossimo anonimo che dirà:"Ma non dovete essere in servizio? Questo forum è autorizzato?"
[SM=g8930] [SM=g8930] [SM=g8930]
Seabiscuit
00venerdì 10 maggio 2019 21:40
Re:
Silvio, 10.05.2019 19:01:

Non ho capitato cosa ho detto di OT stamani al punto da vedermi censurato il post. Dicevo, non credete possibile che questo comportamento critico dei vostri ex possa essere ricondotto alle conseguenze della disassociazione? Credo che umanamente parlando sia difficile di colpo perdere gli amici e i familiari nel caso si viva fuori casa. Quindi dire che non sono tutti attendibili mi sembra una esagerazione.


Si capisce che non conosci il fenomeno di cui parliamo. Gli ex TdG in generale che non sono i quattro gatti che conosci tu sui forum, continuano per la loro strada senza problema. Continuano con la loro vita senza che tu li legga mai sul web a spargere fango sui loro ex fratelli. Quelli che invece conosci o leggi sono una minoranza piccola che a differenza del resto dei ex TdG si divertono ad infangare i loro ex fratelli, persino loro parenti stretti come madri e padri.

Quindi non è la disassociszione a provocare questo fenomeno di persone non credibili che, non è rivolto a tutti gli ex, ma agli apostati come appunto affermano i sociologi, ma è il loro indole a classificarli come tali

EverLastingLife
00venerdì 10 maggio 2019 22:18
Re:
Picasso, 10/05/2019 19.24:

Odio i pregiudizi. E non sono d'accordo completamente con ciò che affermano questi sociologhi.



Non è pregiudizio, è scienza. La sociologia è una disciplina accademica, al pari della fisica nucleare.


barnabino
00venerdì 10 maggio 2019 22:57

Daltronde anche voi poi una volta usciti dalla religione cattolica ne direte di tutti i colori contro i preti e compagnia bella



Non mi risulta che noi andiamo sui giornali a dirne di tutti i colori sui preti e compagni a bella, comunque.

Shalom
Anthony.Sidra
00sabato 11 maggio 2019 00:53
Re:
Picasso, 10/05/2019 14.41:

Tra gli ex ci saranno persone di tutti i tipi come del resto anche tra voi TdG. Persone che mentono ma anche che dicono la verità.




certo.
ma chi sene è andato per un motivo suo personale sene va e basta, raccontando le sue vicende come si racconta qualsiasi cosa che gli sia accaduta nel corso della sua vita... come una persona normale del resto.

non hai notato invece l'accanimento di molti ex?
vanno a guardare pubblicazioni di oltre 100 anni fa al solo scopo di cercare un qualcosa da poter dimostrare...
questo accanimento determina gia da se la loro inaffidabilità in quanto vanno parlando di pubblicazioni e pseudo documenti che una persona normale non potra mai verificare.

poi siamo umani, gli anziani sono umani, gli errori li commettiamo tutti è ovvio che ci sia qualcuno che ha abbandonato per motivi suoi causati da altri, ma l'atteggiamento è totalmente diverso non credi?
EverLastingLife
00sabato 11 maggio 2019 11:00

Ecco cosa scrive un partecipante ad un forum di fuoriusciti dissidenti. Questa persona non è mai stata testimone di Geova, si illude di "conoscere" i tdG solo grazie ad una frequentazione del tutto epidermica e - appunto - per la consuetudine di frequentare uno sparuto clan di apostati internettiani, ovvero, come c'insegna la sociologia (argomento al quale si è ben guardato di ribattere, per manifesta difficoltà), il peggio del peggio del trash in fatto di informazione sulle religioni di minoranza.

Fonte: un sito di fuoriusciti, altre info in spoiler




Vero è che nella fattispecie non è immediato farlo, perché è vero che molti ex TdG siano tendenziosi e “arrabbiati”, ma è anche vero che questo significa poco o nulla, perché quello che conta non è come gli ex presentano i dati, ma il grado di verità dei dati stessi.



Nossignore, conta anche il 'modo in cui gli ex presentano i dati', perché se chi mi accusa di avere scarso rispetto per il prossimo mi qualifica per 'babbeo', 'fesso', 'cog***ne' e via farneticando i suoi pistolotti cadono inesorabilmente nel vuoto. Non si può tacciare i tdG di atti lesivi dell'altrui dignità di pensiero e poi mettersi a declinare per diporto il nome 'Geova', il principale e più sacro simbolo dei tdG, in una sequela senza fine di varianti denigratorie (link). Bisogna essere coerenti con la propria manifestazione d'intenti morali, è una normalissima legge di convivenza civile, e quindi sia chiaro che non riguarda il tuo forum. Ecco un elenco (parziale) degli apprezzamenti che vi si possono trovare:



una settucola (link) (*)

ridicola setta (link)

minuscola sètta americana (link) (*)

otto milioni di fanatici (link)

non sono e non significano nulla (link) (*)

milioni di persone senza testa (link)

organizzazione diretta da forze demoniache (link)

luridi omofobi (link)

milioni di persone che belano (link)

8 milioni di sciocchi (link)

emissari del Diavolo, mandati da Satana (link)

fanno schifo (link)

zerbini, indegni di chiamarsi esseri umani (link)

collusi coi peggio vomiti umani (link)

lattonzoli; besughi (link)

sciacalli (link)

spregevoli (link) (*)

polli (link)



(*) chi modera il moderatore?







Se mi avete seguíto fin qui avrete già capito dove voglio arrivare: quello che dicono o scrivono gli apologeti è, in buona sostanza, un depistaggio. Poiché non possono contraddire i dati, cercano di mettere in cattiva luce chi li riporta. Un artificio retorico, insomma, mirante, come da premessa, alla persuasione (o all’auto-persuasione), non alla verità.



Chi ti legge può facilmente comprendere da che parte sia l' "auto-persuasione". Ti sei votato ad una causa perdente promossa da perdenti, non puoi fare altro che cercare un sostegno, fosse anche limitato alla sfera della psicologia, a tali fallimentari idee. Invece di fidare sui facili consensi della tua claque di 'insipienti' nata per partenogenesi, abbi il coraggio girare il tuo appunto di depistaggio ai sociologi di tutto il globo i quali, a parte Kent e qualche altra mosca bianca, sono unanimi nel qualificare i 'former members', dal punto di vista del loro valore informativo, come spazzatura.



E qui diviene quasi irrilevante quello che gli ex dicono, o come lo dicono, perché sono i fatti che smentiscono i TdG: le brutture dell’ostracismo sono dichiarate dalle loro stesse riviste, sono parto del loro CD; chi è che mente, l’apologeta o l’ex TdG?



L' "ostracismo" non è un "parto del CD" ma delle Scritture, che lo enunciano a chiare lettere. Si tratta di un provvedimento che, in tutte le sue conseguenze, nessuna esclusa, è chiaramente illustrato agli aspiranti fedeli e che viene da essi accettato e sottoscritto all'atto del battesimo. E' una misura disciplinare provocata non dai capricci del gruppo d'affiliazione ma da iniziative del diretto interessato, che si muove sapendo esattamente a cosa va incontro, e che potrebbe annullarla una volta che sia stata attuata, o anche evitarla del tutto. Inoltre, pochissimi ex testimoni di Geova si lagnano dell' "ostracismo". Nel nostro studio sull'inaffidabilità degli ex, abbiamo dimostrato, citando fonti autorevoli, che ciò avviene in meno del 15% dei casi (link): alla stragrande maggioranza degli ex-tdG dell' "ostracismo" frega il resto di niente. Ergo: la tua causa persa in partenza riguarda un gruppo del tutto irrisorio di individui che si autoconvincono di avere significative ragioni di rimostranza.



L’invito all’ignoranza, ovvero la svalutazione dell’Università, della cultura, è invenzione degli ex, o è reale? Possono affermare che i loro organi dirigenti non la perseguano, che non sia presente nelle loro pubblicazioni, o nelle Sale del Regno? In una di queste, l’unica volta che ci sono andato, l’ho sentita propagandare io stesso, che non sono ex, con le mie orecchie.



E' proprio un'invenzione, dato che non abbiamo a che fare con alcuna 'svalutazione' dell'istruzione universitaria (cui il CD attinge abbondantemente sia attraverso risorse endogene, avvocati ed ingegneri per esempio, che dall'esterno) ma solo con uno scoraggiamento a perseguirla, che nasce come riflesso dell'invito, del tutto legittimo e naturale, a dedicarsi ad una carriera che i tdG sono convinti rappresentare una più degna alternativa di vita. E' dunque una ideologia condivisible e non è peraltro un divieto, essendo nella pratica abbondantemente disatteso. Le stesse pubblicazioni del CD citano molte esperienze di studenti universitari testimoni di Geova:


Alla recente Assemblea di Distretto “Pace in terra” tenuta a Fortaleza, Ceará, per esempio, tra i candidati all’immersione c’erano molte massaie, un pescatore, un tessitore, un meccanico, un calzolaio, un impiegato, un radiotelegrafista, un ex marinaio, un insegnante, uno studente universitario e un chimico. (Torre di Guardia del 15/05/1971, pag 298)

“Continuando a progredire nello studio e nell’applicazione della Parola di Dio,
fu battezzata come cristiana testimone di Geova… Ella doveva svolgere una parte nella Scuola Teocratica nella congregazione dei testimoni di Geova che si trova nella città dove frequentava l’università… Questa giovane cristiana continua a fare progresso mentre serve Geova Dio regolarmente”. (Torre di Guardia del 15/07/1976, pag 428)

Un Testimone che frequenta l’università in El Salvador narra quanto segue:
“Ho avuto il privilegio di conoscere la verità dall’infanzia, ma non è stato facile divenire adulto. E’ qualcosa che ho dovuto affrontare durante gli anni delle scuole superiori e solo con l’aiuto di Geova ho potuto superare tutti gli ostacoli che mi sono stati posti dinanzi per infrangere la mia integrità a Geova. A suo tempo dovetti decidere se andare all’università per proseguire gli studi oppure no. Infine decisi di andare all’università… Colsi ogni opportunità per dare testimonianza ai miei compagni di studi. In conclusione alcuni frequentano le adunanze e due di essi sono già stati battezzati”. (Torre di Guardia del 15/07/1977 pag 494)

Nel 1976 un’ottima testimonianza venne data nei circoli universitari. Questo avvenne quando un testimone di Geova che studia medicina all’Università di Madrid, diede testimonianza ad alcuni compagni. Alcuni di questi partecipavano ai corsi di Umanesimo Contemporaneo dell’Interfacoltà, a cui potevano iscriversi studenti e laureati. I testimoni di Geova furono dunque invitati a preparare una conferenza sul tema: “L’uomo nuovo e il suo avvenire”. Due Testimoni svilupparono il soggetto, esponendo gli aspetti della nuova personalità e del proposito di Geova per la terra. Il risultato di questo discorso fu l’invito a tenere una serie di nove conferenze sugli insegnamenti dei testimoni di Geova. Fra gli studenti c’era la regina Sofia di Spagna, che prestava molta attenzione agli argomenti, prendeva appunti e partecipava alla discussione dopo ogni discorso… Queste conferenze fecero scalpore, e l’ultima su “Sangue, Medicina e la Legge di Dio”, fu tenuta a motivo dello speciale interesse della regina per l’argomento, sebbene il corso fosse terminato. A quest’ultimo discorso, pronunciato da un fratello laureato in patologia, assisterono diversi ecclesiastici e medici, e venne data un’ottima e chiara testimonianza. (Annuario dei testimoni di Geova del 1979, pag 255, 256)

Nei 18 anni trascorsi da che sono testimone di Geova sono stato in grado di aiutare 16 persone a diventare dedicati servitori di Geova. Attualmente studio con diversi altri che pensano di battezzarsi. Di quelli già battezzati… quattro sono studenti universitari o laureati. (Torre di Guardia del 15/10/1981, pag 27)


Quando un sorvegliante viaggiante suggerì ai genitori di cercare di aiutare almeno un figlio a iniziare il ministero a tempo pieno, loro pensarono a Josué. Essendo un ottimo studente, Josué ricevette una borsa di studio statale per studiare ingegneria. Dopo un anno e mezzo di università accettò l’invito a partecipare alla costruzione della sede nazionale dei testimoni di Geova della Repubblica Dominicana. (Torre di Guardia del 15/02/1995, pag 25)


In Giappone… alcuni studenti testimoni di Geova si sono rifiutati di imparare le arti marziali e hanno rischiato di essere espulsi dall’università. (Svegliatevi! 22/08/1997, pag.27)

Il rettore della facoltà di lingue straniere dell’Istituto di gestione aziendale Karakol del Kirghizistan, una delle ex repubbliche sovietiche, ha elogiato le pubblicazioni dei testimoni di Geova…. Ci sono molti testimoni di Geova fra gli studenti. Leggono con interesse gli articoli di Svegliatevi! e li usano per fare i compiti” (Svegliatevi! del 22/07/1998, pag. 32)

Mi iscrissi all’Università di Toronto e nel 1940 decisi di frequentare la facoltà di giurisprudenza… Il 10 febbraio 1941 simboleggiai la mia dedicazione a Geova Dio con il battesimo in acqua. Volevo iniziare subito l’opera di pioniere. Tuttavia Jack Nathan, che allora aveva un ruolo di spicco nell’opera di predicazione in Canada, mi incoraggiò a completare gli studi. Così feci e nel maggio 1943 mi laureai, dopo di che cominciai il servizio di pioniere. (Svegliatevi! del 22/04/2000, pag 18, 19)

Nel 1972, l’anno delle Olimpiadi di Monaco, Vera Lúcia ed io simboleggiammo la nostra dedicazione a Geova con il battesimo in acqua… Dato che andavo ancora all’università, dovemmo tirare avanti con la piccola pensione della mamma e il ricavato della vendita della casa…

Nel frattempo, nel 1974, mi ero laureato in medicina. Avevo deciso di fare il medico generico, ma in seguito, dopo avere riflettuto ulteriormente sulla cosa, decisi di diventare chirurgo perché in questo modo sarei stato di maggiore aiuto ai miei fratelli cristiani. (Atti 15:28, 29) Così nei successivi tre anni mi specializzai in chirurgia. (Svegliatevi! del 22/08/2000, pag 13)

Due ragazze Testimoni, che frequentavano un corso di spagnolo all’università, si assentarono un giorno per assistere a un’assemblea cristiana. Quando ritornarono a scuola, fu chiesto loro di spiegare in spagnolo ciò che avevano fatto. Ne approfittarono per dare testimonianza in spagnolo come meglio potevano. Silvia, l’insegnante, si mostrò molto interessata alle profezie della Bibbia. Accettò uno studio biblico in inglese e ora è una proclamatrice della buona notizia. (Torre di Guardia del 15/04/2004, pag 25)




Tale direttiva inoltre non è un 'invito all'ignoranza' perché le università non hanno il monopolio della cultura: è una visione grossolana e qualunquista, tipica di chi "ragiona" a compartimenti stagni. Alcuni fra i più grandi geni della storia, Zola, Edison e Ford, fra gli altri, non hanno mai fatto nemmeno un giorno di università.



Il veto stesso alle trasfusioni, il dramma inutile che comporta, me lo sono inventato io? È invenzione degli ex che qualche TdG, ogni tanto, muoia per sua causa? È invenzione degli ex che ogni anno migliaia di vite vengono salvate perché trasfuse (si pensi specialmente a chi è coinvolto in conflitti bellici)? è invenzione degli ex che gli apologeti distorcano la verità, amplificando a dismisura i “danni collaterali” delle trasfusioni, e squalificando in altrettal misura i benefici delle stesse?




Il veto non te lo sei inventato ma - spiacente - rientra tutto intero nel diritto, riconosciuto in tutte le giurisprudenze evolute, di rifiutare trattamenti sanitari ritenuti non etici anche in pericolo imminente di vita. Morire per una causa non è per definizione anti-meritorio, dipende appunto dall'importanza che si attribuisce alla causa in parola: si può morire in guerra per la patria, si può morire per salvare la vita ad un amico, ad un nemico, ad un animale, si può morire per quella che si ritiene in coscienza rappresentare la volontà di Dio e dunque per un ideale religioso. Ogni anno migliaia di vite umane vanno perse - o vengono irrimediabilmente rovinate - come conseguenza dell'uso del sangue in medicina. Secondo Angelo Magrini, presidente dell'Associazione dei politrasfusi italiani, in Italia vi sono attualmente 120.000 vittime viventi di sangue infetto; fonte, Repubblica:

www.repubblica.it/cronaca/2016/01/15/news/angelo_magrini_una_trasfusione_ed_e_iniziato_l_incubo_siamo_vittime_di_stato_-13...



Ma peggio ancora, sono parto di gente “mentalmente malata” gli scandali pedofili, di cui le cronache sono piene, che coinvolgono i TdG, e fin anche i suoi organi direttivi, per i quali la WTS sta pagando fior di quattrini, e che gli apologeti minimizzano, e spesso ne attribuiscono l’enfasi esagerata ai loro “detrattori”?



Informazione-spazzatura. Evidentemente ti illudi che andare alla ricerca di notiziole googlando "Geova abusi" basti a ricostruire un quadro statisticamente affidabile dello statu quo. Invece di riempirti la bocca di sproloqui deliranti smozzicati dal tuo forum documentati, scopriresti che, come abbiamo dimostrato, l'inevitabile presenza del problema degli abusi fra i tdG è del tutto irrisoria rispetto al resto del mondo ed in particolare alle altre associazioni religiose: il rapporto è addirittura di 100 ad 1. Vedi qui:

tdgonline.altervista.org/appendice-a/#s2



Venendo poi a cose meno drammatiche, o non rilevanti penalmente,



Ma non diciamo 'insipienze' per carità. Di quale 'rilevanza penale' vai blaterando? Nessuno degli esempi che hai citato ha rilevanza penale. L' "ostracismo", il rifiuto del sangue, lo scoraggiamento di carriere secolari non hanno nemmeno una lontana parentela con le aule dei tribunali, se eccettuiamo la 'democratica' Russia di Putin, e, quanto alla questione abusi, malgrado le 'lepidezze' che si leggono nel tuo forum, la gestione del CD ha sempre mirato alla denuncia alle autorità; le condanne penali hanno sempre riguardato singoli tdG (che è come dire: singoli evangelici, cattolici, mormoni o atei) e mai la dirigenza. Ergo, invece di sparare 'lepidezze' su fatti dei quali - salvo le info-mondezza dei former members - sai più niente che poco, documentati:

tdgonline.altervista.org/i-testimoni-di-geova-e-gli-abusi-sui-minori-un-esempio-di-omerta-o-di-disinfor...




con qual coraggio possono sostenere madornali abbagli come il 607, lo stauros, il diluvio, l’inerranza biblica e compagnia bella? Non è forse amplificazione retorica, oltre che distorsione della realtà, venire a dirmi, come ha fatto l’ultimo TdG che ho incontrato, che molti studiosi si accordano alle loro tesi? Ma quali? – ho risposto – sul 607 non esiste un solo accademico serio che non la posticipi di vent’anni; salvo Furuli, che anche a prescindere dalla sua fede geovista, è stato subito confutato, e in ogni caso una rondine o due non fanno primavera: chi è di nuovo che falsifica la realtà? l’apologeta, che cerca disperatamente in internet e la sua spazzatura (come nel caso del nome Geova) un’auctoritas che lo sostenga, senza saper minimamente distinguere la letteratura seria specifica e competente da quella divulgativa e di terzo o quart’ordine (né potrebbe essere diversamente in un ambiente che squalifica la cultura), o l’ex, che anche se a cultura non fosse messo meglio, riporta, quando c’è (e nel caso del 607 c’è senza ombra di dubbio) il dato derivante dal consenso accademico?



Tutto ciò non ha alcuna pertinenza con il livello di affidabilità degli ex: l'essere umano è libero di credere a quello che vuole e di scartare anche idee condivise dalla maggioranza o dall'accademia, se quella che ritiene essere la fede rivelata o qualunque altra premessa ideologica l'inducono a farlo. Neppure aderire alla setta dell'asino che vola è né peccato, né reato. La maggioranza degli iscritti al tuo forum promuove (e propone di reintrodurre in legge) il 'plagio mentale' che non si può nemmeno definire pseudo-scienza, è una diceria sciocca, illogica, razzista e socialmente pericolosa. Tu stesso credi a quello che ti pare e scarti il consensus accademico in fatto di studi sociologici sull'affidabilità degli ex-membri, ergo il tuo appello a tenere in conto letteratura 'seria specifica e competente' si macchia d'ipocrisia per la scelta di snobbare l'accademia sociologica, che, se eccettuiamo le trascurabili voci fuori dal coro, qualifica forum come il tuo alla stregua del 'nulla'.



Come ho premesso non è rilevante alla verità il come si dice una cosa, ma se quella cosa sia fondata o meno, indipendentemente dal modo in cui vien detta, e da chi la dice.



Nemmeno per idea, chi la dice ha il dovere di essere coerente con quanto va predicando, contrariamente rende nullo il proprio j'accuse. E quand'anche non fosse così, entrando nel merito delle singole critiche queste - come si è visto - perdono robustezza nel giro di poche parole di replica.





E poichè quanto ho scritto piú sopra è per lo piú confermato, salvo qualche mio incidentale giudizio, dalle loro pubblicazioni, dal loro stesso organo direttivo, da quello che loro stessi dicono e dal loro incoerente comportamento, la testimonianza degli ex viene in sostanza a essere utile non per affermare la veridicità di questi dati, che è fuor di ogni ragionevole dubbio confermata dai TdG stessi, ma a comprendere meglio il fenomeno e a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema, lasciando che sia questa a vagliare la relativa obiettività delle parti coinvolte.



Ti illudi. L'opinione pubblica - parlando in generale - non sa che farsene di forum come il tuo, e sono le sue proporzioni numeriche, del tutto risibili, a confermarlo senza possibile dubbio. Quanto all'eventuale effetto sugli adepti, Introvigne argomenta che per paradosso le iniziative dei fuoriusciti, invece di danneggiare il gruppo di partenza, ne rafforzano l'integrità e il fervore: "Lo spazio che il dissenso riesce a conquistarsi sui media è inversamente proporzionale alla sua effettiva audience tra i fedeli di base, presso i quali l’influenza degli “apostati” è spesso minima. Si può perfino rovesciare l’argomento e sostenere che la presenza di “apostati” e oppositori – entro certi limiti, e da un altro punto di vista – aiuta la crescita del movimento”. - I Testimoni di Geova – Già e non ancora, Elledici, Torino 2002, pag. 77



Detto questo concludo con la limitazione cui accennavo. L’apologeta TdG non esprime, diversamente dagli ex, il suo pensiero. Ammesso abbia un pensiero proprio, non può esprimerlo se collidente con il pensiero unico di chi lo guida: diversamente dagli ex, che possono criticare il geovismo sia dal punto di vista cattolico, sia da quello ateo ecc. ecc., non può esprimere un’opinione sua, puo solo conformarsi alle direttive del CD, pena la sua decadenza da TdG: quindi non può negare il 607, non può negare lo stauros, non può negare il Diluvio.



Ma che sciocchezze colossali. Molti testimoni di Geova hanno scritto libri in cui enunciano una propria visione teologica (elenco parziale: Arduini, Barber, Byatt, Capel, Firpo Carr, Hal Flemings, Edgar Foster, Gertoux, Holt, Nuels, Schmitz: vedi qui). Quanto all'argomento per cui questa debba essere allineata con l'impianto dottrinale del gruppo di partenza, non v'è alcuna diversità rispetto ai cattolici: un parroco può pensare quello che vuole in privato, e magari condividere la visione antitrinitaria dei tdG, ma se si mettesse a dire dal pulpito che la Trinità è una balla, o a celebrare nozze gay o altro, sarebbe in breve tempo destituito dal suo incarico, scomunicato, e, se passibile di accuse da eresiarca, isolato anche socialmente con conseguenze del tutto analoghe a quelle dei tdG. Almeno sulla carta: che ciò non avvenga nei fatti non è un punto d'onore per la CCR ma solo una riprova della incoerenza e inadeguatezza morale di questa.



In realtà è proprio questo che risponde alla domanda di Deliverance da cui siamo partiti: l’apologeta TdG non può non dire che gli ex non sono affidabili, per il semplice fatto che, anche la pensasse diversamente, non è suo compito pensare, ma propagandare e affermare quello che afferma il CD, quello che affermano le loro pubblicazioni. È del tutto irrilevante quello che pensa, che sia a favore o contro: non gli è permesso dirlo, gli è solo concesso esprimere il pensiero altrui, di un CD cui è obbligato a essere ligio alla lettera, quando poi lo stesso CD si dichiara sí ispirato, in certo qual modo, da Geova, ma al contempo contempla la possibilità di essere fallibile.



Ancora sciocchezze in libertà. Ciò non differenza in alcun modo i tdG da altri gruppi: un prete cattolico non può raccomandare pubblicamente l'uso dei preservativi. Il leader di un'associazione vegetariana non può praticare la caccia e nemmeno consigliare in TV di mangiare la bistecca alla fiorentina senza il rischio di essere defenestrato, salvo rettifiche rapide e puntuali.



Ergo se un domani cambiasse ipoteticamente idea, e venisse a dire: Sí, è vero, gli ex sono generalmente poco affidabili, ma obiettivamente alcuni di loro non lasciano la congregazione per comportamenti immorali, ma solo per aver disatteso il loro patto con Geova, rifiutandolo



Il numero di quelli che lasciano i tdG per una mera presa di posizione ideologica è paurosamente prossimo allo zero, e anche costoro, come di nuovo il tuo forum dimostra, finiscono col mettere in piedi iniziative che fanno da cassa di risonanza proprio per i comportamenti "immorali" - oltre che incivili - di cui parli. Purtroppo per te, anche in questo caso il nostro forum ne ha prodotto una meticolosa documentazione:

testimonidigeova.freeforumzone.com/d/9701019/-/discussi...



Il loro giudizio sulla TNM: la precedente versione era legnosa e letterale, e loro tutti lí a difenderla a spada tratta: la recente è corriva e infedele, ed eccoli tutti a lodare la sua leggibilità, la sua fruibilità la sua semplicità; quasi che la Bibbia, per essere correttamente intesa, necessitasse solo di una lettura alla Topolino.



A dire il vero è il tuo giudizio a meritare un velo pietoso. In primis, è grossolano in entrambi i casi: né la precedente era 'legnosa' né l'attuale è 'infedele', sono tue personali inferenze prive di riscontri. Secondo, nessuno individuo pensante troverebbe strano a priori il fatto che ogni giudizio è figlio delle propria epoca, che è limitato al momento in cui l'opera è prodotta, che dopo trent'anni abbondanti è del tutto naturale che il giudizio sia modificato se ne esce una versione 2.0, e che nessun gruppo, associazione, azienda, partito o altra consorteria rimane immota nei decenni, e quindi i mutamenti nell' asset sono del tutto fisiologici.




l’apologeta che contraddisse, diverrebbe a sua volta apostata.



Si dice 'contraddicesse'. Non hai fatto l'università, vero?
barnabino
00sabato 11 maggio 2019 13:25

Morire per una causa non è per definizione anti-meritorio, dipende appunto dall'importanza che si attribuisce alla causa in parola: si può morire in guerra per la patria, si può morire per salvare la vita ad un amico, ad un nemico, ad un animale, si può morire per quella che si ritiene in coscienza rappresentare la volontà di Dio e dunque per un ideale religioso



Quoto e sottoscrivo.

Shalom
berta più non fila
00sabato 11 maggio 2019 15:43
EverLastingLife, 11/05/2019 11.00:


Ecco cosa scrive un partecipante ............



Commento pregno di sofismi il suo, e di contenuti che scaturiscono nel vago, nonchè inaffidabili, perchè tale è la base su cui poggia lei e la sua organizzazione .
Sarebbe apprezzabile invece, il suo confronto, nel forum in questione , dove lei legge e trae commenti.... [SM=g2037509] ; ma ne dubito
le è stato insegnato a non confrontarsi con loro, ed anche questo è condizionamento, ma dall'alto della sua istruzione , non se ne avvede [SM=g7556]

Cio non stupisce, prodotto dall'alto grado di indottrinamento subito nei lustri trascorsi a seguire; senza contare che, anche lei senz'altro è un apostata..
Inoltre ,commento poggiato su base anch'essa inaffidabile "la sua organizzazione", poichè coloro che difende e che le insegnano, sono gli stessi che nelle edizione wts, insegnano a: non dire la verità a coloro che non han diritto di saperla....

E questo per chi ,come lei ,che ha titolo di studio , e chi è analfabeta, significa mentire.
Quindi verità non può esserci all'interno della sua organizzazione, che lei difende ad oltranza, visto quanto.

Le consiglio
Usi la sua favella a beneficio della verità, certo non quella dei tdG, che va a rotoli da circa 30 lustri...
Il testo sacro infatti recita: allontanati dal male e fa il bene,
Non le chiedo onestà per se stesso "non può averla", perchè quella abita un cuore scevro da indottrinamento.
barnabino
00sabato 11 maggio 2019 16:04
Caro Gigi,

Ecco un altro esempio di inaffidabilità degli ex-tdg che cade proprio a fagiolo per dimostrare quello che stiamo dicendo e che i sociologi hanno confermato. Lei dice:


Inoltre ,commento poggiato su base anch'essa inaffidabile "la sua organizzazione", poichè coloro che difende e che le insegnano, sono gli stessi che nelle edizione wts, insegnano a: non dire la verità a coloro che non han diritto di saperla....



Si prende una frase che in quel contesto significa tutt'altro e si usa per far credere che i cristiani testistimoni di Geova si sentano autorizzati e perfino giustificati a mentire a proprio piacimento. Questo è proprio quello che stiamo denunciando, ovvero un'abitudine da parte dei nostri detrattori a distorcere i fatti e usare arbitariamente dichiarazioni estrapolate dal loro contesto al solo scopo di gettare discredito su un gruppo verso cui provano palesemente odio religioso indiscriminato, odio di cui lei stesso è stato spesso protagonista nel nostro forum.

Complimenti Berta, se ce ne fosse stato bisogno con la sua duchiarazione esemplifica con nitida precisione quello che è l'atteggiamento che stiamo denunciando. Un classico anche il non rispondere all'argomento in discussione con dei fatti spostando con un inutile quanto greve attacco ad personam...

Shalom

Aquila-58
00sabato 11 maggio 2019 16:22
Re:
berta più non fila, 11/05/2019 15.43:

le è stato insegnato a non confrontarsi con loro,




veramente è il testo sacro che lo insegna.
Infatti quel "condizionato mentale" dell' apostolo Paolo disse che non solo non dobbiamo "confrontarci" con gli apostati, ma dobbiamo starne ben alla larga (2 Timoteo 2:16-18)


berta più non fila, 11/05/2019 15.43:




insegnano a: non dire la verità a coloro che non han diritto di saperla....






beh, se è per questo anche Gesù disse di non dare le perle ai porci…

berta più non fila, 11/05/2019 15.43:



ed anche questo è condizionamento,

Cio non stupisce, prodotto dall'alto grado di

indottrinamento subito nei lustri trascorsi a seguire



Usi la sua favella a beneficio della verità, certo non

quella dei tdG, che va a rotoli da circa 30 lustri...



Non le chiedo onestà per se stesso "non può averla"




Il testo sacro infatti recita:




ma il testo sacro recita anche quanto segue:


"26 Se qualcuno ritiene di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana " (Giacomo 1,26 CEI)


Stammi bene


viceadmintdg4
00sabato 11 maggio 2019 17:08
Katty
10sabato 11 maggio 2019 17:28
Citazioni dal catechismo della CHIESA CATTOLICA

http://www.vatican.va/archive/catechism_it/p3s2c2a8_it.htm

IV. Il rispetto della verità

2488 Il diritto alla comunicazione della verità non è incondizionato. Ognuno deve conformare la propria vita al precetto evangelico dell'amore fraterno. Questo richiede, nelle situazioni concrete, che si vagli se sia opportuno o no rivelare la verità a chi la domanda.

2489 La carità e il rispetto della verità devono suggerire la risposta ad ogni richiesta di informazione o di comunicazione. Il bene e la sicurezza altrui, il rispetto della vita privata, il bene comune sono motivi sufficienti per tacere ciò che è opportuno che non sia conosciuto, oppure per usare un linguaggio discreto. Il dovere di evitare lo scandalo spesso esige una discrezione rigorosa. Nessuno è tenuto a palesare la verità a chi non ha il diritto di conoscerla.
Aquila-58
00sabato 11 maggio 2019 20:26
Re:
Katty, 11/05/2019 17.28:



Citazioni dal catechismo della CHIESA CATTOLICA




Questo richiede, nelle situazioni concrete, che si vagli se sia opportuno o no rivelare la verità a chi la domanda.


Nessuno è tenuto a palesare la verità a chi non ha il diritto di conoscerla
.





Toh, ma guarda!

Grazie Ketty...




(Gladio)
00domenica 12 maggio 2019 04:26
Ste lamentele degli ex, sugli ex, pro ex , no ex, w tutti gli ex mi hanno veramente stancato.

DI COSA ABBIANO A LAMENTARSI? CHE QUALCUNO LI HA TRATTATI MALE? PUò DARSI...

CHE UNA VOLTA UN FRATELLO è STATO POCO RISPETTOSO NEI LORO CONFRONTI? SI ..POSSIBILE.

Che qualcuno abbia in qualche modo cercato di influenzare una libera scelta su una forma di svago o attività? possibile anche questo.

La cosa che visceralmente mi urta è questa pretesa della ricerca, adesso, del perfetto, della perfezione, siamo dentro una fede che deve produrre adepti perfetti, sempre buoni, sempre disponibili, lontani da ogni peccato di parola o pensiero....che noia micidiale.

Non sono mai stato un tdg perchè mi trovavo bene nella mia congregazione perfetta(che non esiste) ma sono diventato Tdg perchè la visione teologica e l'interpretazione biblica la trovavo logica e con basi semplici ma formidabili, ma chi se ne frega del tizio che sbaglia, come se io non sbagliassi o che nel tempo volente o nolente non sia stato pure io il carnefice di qualcuno che avrà sofferto per una mia parola o comportamento , ma l'essenza del cristianesimo è anche perdono, sorpassare su piccoli o grandi difetti di un nostro conservo, lasciar scorrere, la perfezione non è di questo mondo , accettato questo si vive più sereni.

Non ho mai odiato nessuno, tanto meno un mio ex fratello che per 3000 motivi ha lasciato la congregazione , anzi lo considero veramente una pecorella smarrita che può tornare in mezzo ai suoi fratelli perchè ci può stare avere dubbi, o esperienze negative che magari ci allontanano dalla congregazione , non parlo ovviamente di chi con i suoi piedi trasgredisce volontariamente ciò che la bibbia insegna sul campo morale, commerciale, sessuale , quello che detesto però è la studiata calunnia , ecco li la tristezza per l'ex si trasforma in schifo, lo confesso e lo schifo mi aumenta ancora di più quando quelli che promuovono certe informazioni sanno loro stesse che sono falsità , poi c'è il lato comico della calunnia dove chi la propaga dovrebbe mettersi una maschera, tipo il corpo direttivo vive nel lusso e negli agi...i soldi delle contribuzioni servono a fini personali ect ect si quando la sparano grossa li , lo confesso mi viene da vomitare . Io so solo una cosa ed è una delle poche cose che ho ben chiare nella mia vita e cioè che se siamo un gregge si sta tutti dentro un recinto che a volte può stare,....stretto , a volte qualche altra pecora ci pesta un piede o un'altra ci defeca accanto sentendone i miasmi questo è il prezzo della nostra imperfezione difatti la bibbia ci incoraggia a guardare a Cristo come esempio , non alla pecora vicina a noi.
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