NEL MONDO DELL'UTOPIA E DELL'INGANNO

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Lucifero
00sabato 20 maggio 2006 17:34



Quante parole vengono pronunciate da grandi e piccoli.
Quanti modi di interpretare il senso di Amore, Verità, Giustizia, Pace.
Ma con quale Intelligenza?



Proviamo a rileggere quella che i più credono la realtà bio-sociale, in alcune riflessioni ironiche del pensatore Pietro Ubaldi:

"...Non è il bene ma il male che nel nostro mondo vince e domina, trionfa il più forte ed astuto e non il più giusto; chi crede altrimenti è uno sciocco che sogna e che pagherà caro il suo sogno perché sarà sopraffatto ed eliminato... Mentre essi sognano bontà e giustizia, in pratica la realtà biologica premia con gioie immediate il più ardito ed egoista che, libero dai legami del dovere, sa procurarsele con ogni mezzo.
Macché evolvere! La vita va verso la bestialità e non verso la spiritualità. In terra c’è da pensare a non lasciarsi sopraffare, e chi lo dimentica muore. La vita ci vuole forti, audaci, egoisti, senza scrupoli e senza morale e punisce come deboli quanti non lo sono. L’ideale biologico terrestre che la donna adora e l’uomo rispetta, è il delinquente, naturalmente quello astuto, sveglio, che vince, non quello che perde. Questi sono i valori... Essi si usano come una bella menzogna con cui gli scaltri, che sono quelli che più valgono, sanno coprire il loro gioco a loro vantaggio, ai danni di chi crede. Mentre tu sogni bontà e giustizia, il prossimo tuo ti spia e studia come sbranarti e, appena ti distrai dalla lotta per seguire l’ideale, esso ti salta addosso per finirti... La grandezza umana consiste appunto nel saper calpestare ed elevarsi sulle rovine altrui, deve essere fabbricata sul sangue... Per l’onesto non restano che belle e sterili parole, gettategli là dal filantropo per finta compassione, estremo insulto dell’ipocrisia umana... Esso poi fa far loro ottima figura, non offre pericoli perché chi lo riceve non sa e non può difendersi, infine dà loro persino l’illusione di aver fatto qualcosa a sgravio della propria coscienza. Come rinunciare a tanti vantaggi? Fioriscono così i teorici dell’amor fraterno ed i confortanti idealismi che ipotecano il futuro e l’al di là e... per meglio profittarne più a lungo, si addormenta la vittima col sonnifero dell’ideale. Lo sfruttamento dell’onesto si organizza come un’industria, viene ricercato... si arriverebbe a curarlo e proteggerlo come si fa per gli animali domestici, per meglio utilizzarlo. Così si formano le relative caste dominatrici, così il potere, l’autorità, le istituzioni, le leggi... ognuno di questi gruppi ha il suo tipo di modello.
Altro significato non può avere il predicare onestà e bontà in un mondo in cui lo schiacciare il prossimo è prova di valore e la colpa del furto non è ritenuta al ladro che è considerato bravo, ma dell’imbecille che si lascia derubare.
Ma che illuminare e migliorare! L’ignoranza va mantenuta negli altri per sfruttarla.
La vita ci vuole vincitori, cioè eroi della distruzione, maestri di scaltrezza... La bontà disarma, addomestica ed asservisce e, inculcandola, si comanda meglio. Questa è la vita.
Ognuno deve portare la sua maschera di menzogna... Poiché nemmeno nel vinto la vita vuole morire, pur di sopravvivere si adatta a tutto, storpiata, tuttavia continua sia pur nell’ombra, al tradimento, per dispetto, nutrendosi di odio e di veleno, ma continua, sotterranea e spasimando, per vendicarsi un giorno, chi sa quando, del vincitore. Così la vita cova la reazione per secoli, protraendola per generazioni in attesa della rivincita; così la spinta del male si fissa nel sangue e nei cuori e diventa istinto, un automatismo del subcosciente. Tutto si scrive in noi ed in noi ritorna... In realtà non si giunge così alla selezione del migliore, ma ad una moltiplicazione di adattati, mutilati, feriti, malvagi, mostri... Ed il vincitore stesso non è il più forte ma il più astuto e traditore... Crolla l’edificio della evoluzione.
Meglio non uscire dai sentieri vecchi e piccoli ma noti e sicuri, meglio disinteressarsi delle grandi cose, tanto si sa bene che esse non sono fatte per l’uomo comune, egli non vi è preparato... Questa sarà la psicologia dell’individuo che si chiude nel suo egoismo.
Che bisogno c’è di volare quando non si sa volare, quando tentare è pericoloso e non se ne ha alcun desiderio? Il tanto deprecato involuto non sa che farsene del paradiso dei mistici, delle glorie dell’eroe, dei trionfi del genio. Tali vertiginose ascese sconvolgerebbero la sua coscienza... L’umanità è fatta di piccole anime miopi, deboli, attaccate a piccole cose. Ognuno ne ha abbastanza del suo piccolo dramma da vivere, del suo dolore da sopportare, del suo problema da risolvere... è proprio fuori luogo proporre uno sforzo evolutivo, un supplemento di fatica, il peso degli ideali, del dovere, della virtù. Macché soffrire! La vita vuole invece godere. Ma poi che farebbe egli in un mondo saggio in cui fosse eliminata la sua principale occupazione in cui pur trova gioia, di sopraffare nella lotta il prossimo per sottometterlo? La liberazione altererebbe quel certo ordine che pur si è formato tra le forze della sua esistenza nel suo piano... Come pretendere che questi scritti scuotano l’animale umano ormai per abitudine millenaria curvo sulla terra ove è tutto il suo pascolo?... È inutile mostrare ad un asino i quadri di Raffaello!... Vi è qua e là una fiammella di spirito, ma essa viene subito utilizzata... per fini pratici. Si! Vi sono gli ideali, ma appunto perché sono utilissimi per imbrogliare la gente. Quanti se ne fanno interpreti e divulgatori allo scopo di dominare!
Vi sono le religioni elargite dal Cielo, per guidare gli uomini alla salvezza. Ma in questa bassa atmosfera terrena, anche quelle si son dovute adattare, se volevano sopravvivere, alla bassezza umana che quaggiù, si voglia o no, è la misura di tutte le cose. Non parliamo di tanti spiritualismi, ridotti oggi... a distrazione da salotti. Il mondo ha una sua propria verità... ed in terra si fa in un modo semplicissimo: distruggendo chi nel contraddittorio dissente... con la forza impone silenzio al più debole. La vita discute sbranando. Fa tacere strozzando.
Qui non esistono verità assolute ed universali, ma solo particolari, relative all’interesse di chi ha mezzi per imporle. Biologicamente la verità è l’affermazione egoistica del proprio io.
E dov’è il regno del bene? Si cercano superamenti e liberazione, si vorrebbe evadere dalla prigionia della vita e si ricade sempre su di essa. L’Intelligenza Superiore che ci porta fuori dalla realtà terrestre... è un pericolo per la vita... vi sono tanti mezzi per godere e dimenticare.
Altro che fratellanza e amore! La vita è rivalità spietata... almeno confessiamolo, abbiamo il coraggio di giocare allo scoperto!"

Ma è proprio così? Dopo questo triste sguardo verso l’incapacità dell’uomo attuale, Ubaldi riprende il tono del coraggio e della speranza:

"Invece di spezzarci le ali contro le pareti dell’inferno terrestre, drizziamole verso l’alto. Da quella parte la gabbia è aperta e la fuga possibile... La gabbia non è la Terra o la vita, siamo noi... basterebbe sapersi mutare. Problema individuale di destino che ognuno si fabbrica da sé con le proprie opere. Come si fugge? Dove? Verso Dio che è il centro della felicità e dell’Amore: Ma dove è Dio? Dio è in ogni luogo, ma è sempre più manifesto e percepibile quanto più si va verso il centro. Il centro è nell’intimo delle cose, nell’intimo di noi... dalla forma alla sostanza, dalla materia allo spirito, andando dall’immanenza del tutto all’estremo del tutto, alla trascendenza.
Osserviamo come irraggia la Luce divina dal centro alla periferia, quali vie essa, per uno stupendo miracolo d’amore, segue per raggiungere anche quei mondi inferiori, che sembrano abbandonati da Dio e non lo sono. Quale è il canale che il centro segue per far giungere il suo raggio vitale fino ai mondi inferiori, quali i collaboratori Operai della Sua Potenza che, portandola lontano, frenano il disgregarsi periferico, riprendono l’essere che si perde nella fuga e mantengono così, nonostante tutto, compatto l’Universo? Questi Operai emissari di Dio sono 'gli evoluti'. In ogni mondo vi è una continua discesa di Esseri superiori ad esso che calano da sfere più alte, sacrificandosi ad una vita di martirio tra esseri per loro demoniaci e, sopportando infiniti dolori, insegnano, educano, rivelano, dando testimonianza di Dio. Da Cristo in giù, quanti profeti, santi, geni, eroi, martiri, hanno portato in Terra la voce dei cieli! Questo è lo stupendo miracolo d’Amore: mentre gli involuti assaltano per cieco egoismo, gli evoluti si sacrificano per illuminato amore. La vita ci dice che lo scambio è genetico. Ciò perché esso deriva dall’Amore e Dio è Amore.
La vita ha bisogno non solo della fecondazione della carne, ma anche di quella dello spirito. Guai a coloro che seguono una virtù negativa, intesa solo a soffocare l’amore, invece di elevarlo...
L’inferiore gode del dolore degli altri come di una vittoria e lo procura con indifferenza. Il superiore si addossa il dolore degli altri come di cosa propria e lo soffre per sé. Quanta distanza tra un dolore benedetto carico di amore e uno maledetto carico di odio! L’uomo più evoluto di domani capirà quale inferno l’uomo involuto di oggi fa sulla Terra. È necessario avvicinarsi al Paradiso. Siamo sulla soglia di una nuova civiltà: la lotta è apocalittica, ma dei raggi potenti si proiettano su di noi. Dai mondi superiori, infiniti esseri ci guardano."

Dalle ispirate parole di Ubaldi, scritte 60 anni fa, nel suo: la "Grande Sintesi", constatando quanto siano state profetiche per l’umanità attuale, non possiamo non considerare quanto noi diciamo da tempo: l’opera che Esseri Evoluti, nostri Controllori e Consiglieri, hanno svolto su questo martoriato Pianeta che pur sempre è una macrocosmica Cellula dell’Universo Vivente.
Ebbene, isolando ogni possibile interpretazione di debolezza, ci è utile ricordare che il nostro Pianeta possiede una propria Intelligenza Materna, quindi Amorevole, sì, ma nell’ambito di una Superiore e Macrocosmica metodologia da noi interpretabile come Giustizia Riequilibratrice.
In altre parole: fino a quando si lascerà deturpare negli equilibri degli elementi e nella sua cosmodinamica?
Di questo ci aveva parlato Eugenio Siragusa, fino dal 1960, quando non era proprio prevedibile l’esasperarsi delle condizioni climatiche, geofisiche, dell’assalto microbico sempre più sfuggente ai farmaci della nostra scienza, al dilagare dei fattori inquinanti in specie del potenziale radioattivo, a ciò che avrebbero subìto i nostri neuroni e la nostra base genetica.
I responsabili di allora e di lì a seguire, sono stati avvertiti e consigliati in tempo.
Si era anche cercato di sensibilizzare i poteri decisionali terrestri sulla realtà vivente del nostro Pianeta (oggi scientificamente dimostrata) e delle sue possibili ritorsioni di autodifesa. Questo ci doveva, ed oggi ancor più, far pensare ad un concetto per cui l’Amore, sia Materno che Divino, non sono intrisi delle debolezze o distorsioni umane, piuttosto che l’Amore si difende con il Senso Universale della Giustizia. È errato intenderla come punizione, ma come un rimettere a posto ciò che l’uomo non può deviare, tanto meno per suo uso e consumo.
Gli elementi non sono in funzione dell’uomo, ma anche l’uomo è in funzione severa e precisa di equilibri biofisici-cosmici di cui fa parte. È come se non potesse disubbidire a sé stesso, ed era stato avvisato in tempo. Per ubbidienza alla Legge Superiore nessuno può aiutare oltre, perché nessuno è in funzione nostra ma delle direttive Cosmiche, fra le quali lo sprigionarsi della legge di Causa-Effetto.
Siamo ancora capaci di rimettere ogni cosa al suo posto? Forse si, ma dovremmo mettercela tutta e subito, perché come ci è stato detto: "La Terra è diventata intollerante. L’uomo è diventato un enzima cancerogeno per sé stesso e per il Pianeta. Gli eventi fanno capire chiaramente che egli vuole la propria distruzione."





Martedì 27 Febbraio 2001, ore 5,57, ai microfoni della radio FM 94,9 di Tampa (Florida), il presidente degli Stati Uniti Bush, alla domanda rivoltagli al Congresso del Parlamento: "Che notizie possiamo rendere note riguardo all’Area 51?", ha risposto: "Non sarà rilasciato al pubblico nessuna notizia perché metterebbe in pericolo la sicurezza Nazionale."
Potremmo anche dargli ragione se pensassimo alla continuazione della guerra fredda tutt'altro che esorcizzata fra la varie potenze mondiali. Però, se la presa di coscienza della realtà extraterrestre potesse salvare l’umanità da un probabile disastro, non sarebbe ora di renderla pubblica?
Eppure, Presidenti passati come Eisenhower (si sarebbe incontrato con i piloti delle astronavi atterrate nella Base Edwards...) e Kennedy, ci avevano tentato. Non ne varrebbe la pena per il primo e l’ultimo pressante Bene dell’umanità?
Ricordo una delle ultime frasi pronunciate dal presidente John Kennedy alle Nazioni Unite: "Concittadini di questo Pianeta. Salviamo il mondo dalla distruzione e dalla fame!" Ebbene, egli sapeva, e voleva far sapere: è stato ucciso.
L’umanità non è pronta o... non si vuole che lo sia?


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