Otto per mille: la Corte dei Conti bacchetta i governi.

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00lunedì 4 agosto 2008 17:55

La Corte dei Conti ha formulato diversi rilievi nei confronti delle modalità di utilizzo del gettito statale dell’Otto per Mille da parte dei governi italiani succedutisi tra il 2001 e il 2006 (governi Amato II e Berlusconi II e III). Lo ha fatto approvando una relazione che è stata resa pubblica nei giorni scorsi. Secondo l’organo di controllo, i governi avrebbero destinato le somme a finalità diverse da quelle previste dalla legge. Come se non bastasse, ben il 65,91% delle somme disponibili è stato destinato alla conservazione di beni culturali, per una parte cospicua gestita da enti religiosi (94.199.604,94 nel periodo considerato). Una cifra considerevole, per di più proveniente da scelte effettuate da contribuenti in maggioranza non credenti.
L’anomalia è stata evidenziata dalla stessa Corte, che ha chiesto lumi al ministero dei beni culturali: “Su specifica domanda, formulata in sede di adunanza pubblica dai componenti la Sezione del controllo, circa la elevata frammentazione degli interventi, la destinazione di molta parte dei fondi ai beni ecclesiastici, e il tipo di verifica che viene effettuata per assicurarsi che la destinazione dei fondi sia effettivamente quella dei beni culturali e non sia solo nominalistica, la rappresentante del Ministero per i beni e le attività culturali ha sottolineato l’importanza qualitativa e quantitativa del patrimonio culturale, architettonico ed artistico degli enti ecclesiastici da cui discende l’interesse dello Stato alla relativa tutela e conservazione; di qui la possibilità, per l’Ente ecclesiastico che è proprietario di un bene culturale spesso di notevolissima eccellenza, di essere destinatario delle risorse che lo stesso fondo dell’otto per mille destina alla conservazione del patrimonio culturale”.
In risposta, la Corte ha dovuto “richiamare le norme base contenute nei decreti n. 76/1998 e n. 250/2002 e nella Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2000, che sono del resto coerenti con la natura straordinaria di questa fonte di finanziamento”.
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