Re:
prabolin, 11/02/2009 21.30:
Ah, dimenticavo..... sulla SL66, non mi chiedere come, sono riuscito a montare uno splendido acute-matte dell'hasselblad: tutt'altra storia, come dici Tu, luminosità e pulizia d'immagine fino agli angoli estremi dell'impero e non capisco come rollei così attenta ai particolari, in una macchina al top del calibro SL66, non sia riuscita ad esprimere nulla alla pari della vituperata concorrenza.
L'unica cosa alla quale ho dovuto rimediare con un poco di pazienza è stata la calibrazione della messa a fuoco attraverso le quattro vitine sotto il telaietto del vetrino in quanto le misure di distanza dall'oggetto reali non coincidevano più con quelle misurate dalla scala sulla messa a fuoco.
A riciao
roberto
Credo si chiamino D-Mat o qualcosa di simile, sono gli Acute-Mat di Rollei, disponibili per la serie 6000.
Forse le ultime SL66, la SE e la X ne erano dotato, on so, ai tempi della SL66 nemmeno le Hasselblad lo montavano, quel tipo di lavorazione del vetro di messa a fuoco non esisteva ancora.
Venendo al pentaprisma, il suo maggore difetto è il peso.
C'è l'ho per le Rolleiflex biottiche e inizialmente volevo prenderlo anche per la 6006.
Ho accontoato l'idea, la 6006 (come la SL66) pesa 2Kg in ordine di marcia con pozzetto e 80mm, se si aggiunge il pentaprisma il peso aumenta notevolemte ed anche l'ingombro.
Poi, non riuscirei a scattare con la macchina appoggiata al petto, tecnica molto comoda e sicura per smorzare le vibrazioni del grande specchio.
Il pentaprisma lo prenderei solo se facessi molti ritratti, per quello è quasi indispensabile.