Siamo uomini o Generali?

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mimmorapisarda
00venerdì 24 novembre 2006 18:44
John Martin, (il cui vero nome era Giovanni Martini), era nato a Sala Consilina, in provincia di Salerno, il 28 gennaio del 1853.
Emigrato in America e non avendo trovato lavoro, si era arruolato nell'esercito americano divenendo così John Martin, soldato trombettiere dell'Esercito degli Stati Uniti. Ma il fato volle che Martin finisse proprio al 7° reggimento cavalleria del Generale George Custer. Come dire “staccare un biglietto d’imbarco per il Titanic”!
Ma lui non lo sapeva! Anzi, pensava con gioia a come erano lontani i giorni monotoni al suo paese, la valigia di cartone in terza classe e il cuore gonfio di nostalgia per una terra che, nonostante fosse la sua terra, non gli aveva offerto proprio nulla. Giovanni Martini aveva lasciato tutto il suo passato alle spalle: ora c'era John Martin, che si apprestava a combattere vicino al mitico generale Gerge Custer e tutto questo lo inorgogliva, lo eccitava. Sapeva tutto del suo superiore e, come tutti gli altri soldati, subiva il fascino di un uomo che oggi avrebbe avuto certamente bisogno di 100 sedute di psicanalisi.
I libri di storia ci dicono che alle tre e mezzo del pomeriggio del 25 giugno del 1876, il 7° cavalleria si portò su una delle alture della vallata in cui scorreva il fiume Little Big Horn. Fu proprio in quel preciso momento che John Martin si sentì gelare il sangue. Non era necessario essere uno stratega per rendersi conto che nella vallata c'erano migliaia di guerrieri che si erano riuniti per presentare il conto al "figlio della stella mattutina" (il soprannome che si guadagnò Custer dai Sioux per la sua abitudine di attaccare gli accampamenti alle 6 del mattino, a tradimento).
Il resto di quella tragica vicenda si sa. Spinto dalla bramosia di ricevere qualche spallina in più, Custer decise di attaccare e prima di fare questo ordinò a Martin di mettersi subito in sella per chiedere rinforzi.
Anche se perplesso per lo strano ordine ricevuto, Martin sapeva bene che non era il caso di contrariare il Capo e giunto al termine della colonna si girò un attimo indietro, il tempo di vederlo per l’ultima volta mentre alzava il braccio nel segnale di "avanti. Allora il trombettiere capì che non c'era più un istante da perdere, mentre la sua incrollabile fiducia nel "generale" vacillava, cominciava ad incrinarsi.
Galoppava. “Cosa poteva sperare di fare con poco più di duecento uomini, contro migliaia di pellerossa?” Ma un soldato non si fa queste domande, gli ordini sono ordini. Galoppava. “Che voglia di piangere e di scappare.! Ma un soldato non scappa, non piange, e poi lì c’è gente da salvare, ci sono i tuoi compagni che sperano solo in te. Galoppava. Sente il ritrovato desiderio di essere a casa sua, magari a patir la fame, ma vivo e senza l’odore di morte che avvertiva attorno. Galoppava. Fino a tramortire il suo cavallo.
Quel giorno in quella valle trovarono la morte duecentoquarantadue uomini, guidati in una assurda carica contro cinquemila pellirossa. John Martin era l’unico sopravvissuto.
Dopo la tragica esperienza di Little Big Horn avrebbe desiderato una vita nell’ombra, ma non fu possibile. Era stato l'ultimo a vedere Custer vivo e si trovò per anni ad essere interpellato dalla commissione d'inchiesta per stabilire le cause di quel disastro. Le sue versioni, col passare degli anni, si erano fatte spesso confuse, ma una cosa di sicuro non aveva mai dimenticato: la secca voce del "generale" che lo chiamava per dargli, senza saperlo, l'ordine che gli avrebbe salvato la vita. Morì a Brooklyn il 24 dicembre 1922.
Questa è la storia di Giovanni Martini ma, vi direte, che c’entra questa storia?
Di Martin quasi nessuno sa nulla, in pochi conoscono la sua storia. Custer, seppur deficiente e folle, è quasi diventato un mito, un eroe nazionale. Quanti ne sono esistiti come Custer?
Come nel film di Totò, “Siamo uomini o caporali?” è sempre il caporale, il sottoposto, a rimanere coi piedi per terra cercando di far rinsavire chi è accecato di gloria, di presunzione, di superbia, di fargli capire che in fondo non ne vale la pena continuare, che non è vero che la guerra è bella anche se fa male, che l’ascia di guerra che ogni tanto viene dissotterrata si abbatte soltanto sui poveretti, sulla carne da macello, sui caporali insomma. Qualche volta il caporale ci riesce, anche se nessuno saprà mai che il merito è stato suo. A volte no, perchè il Caporale perde sempre, anche se è nel giusto. Il Generale vince, anche se sbaglia.
“Il generale Leone ordina ad un caporale a sfidare il pericolo e ad affacciarsi sulla trincea: ""Bravo!", grido' il generale."Ora puoi scendere". Dalla trincea nemica partì un colpo isolato. Il caporale si rovesciò indietro e cadde su di noi. La palla lo aveva colpito alla sommita' del petto.
Il sangue gli usciva dalla bocca. Gli occhi chiusi, il respiro affannoso, mormorava: "Non e' niente, signor tenente". Anche il generale si curvò mentre i soldati lo guardavano con odio. "E' un eroe”, commento' il generale. "Un vero eroe".
Quando il generale si drizzò, i suoi occhi si incontrarono con i miei. Fu un attimo. In quell'istante mi ricordai d'aver visto quegli stessi occhi, freddi e roteanti, al manicomio della mia citta', durante una visita che ci aveva fatto fare il nostro professore di medicina legale." (Emilio Lussu, "Un anno sull'altipiano").
I disastri di questi imbecilli saranno ricordati per sempre nelle enciclopedie sotto forma di eventi gloriosi, ma a pagare il conto della loro stupidità al destino sono stati sempre gli uomini, gli uomini veri, quelli che impotenti di fronte alla follia del potere sono stati costretti a percorrere con stivali di cartone trincee insozzate di fango e cadaveri, di bustarelle e lettere mai arrivate. E morire per chissà quale patria fra il gelo e le pallottole, morire per chissà quali ideali inventati dalla propaganda soltanto per l’ingordigia un solo uomo, sempre lui: il Generale. Ma per Generale intendo tutte le “cupole” dell’idiozia umana, riunite in un’unica persona. La canzone che più di tutte riassume la “cupola” e i “caporali” è Generale di Francesco De Gregori.
Di questa canzone ne hanno parlato e scritto in tanti. E’ un inno dedicato ai prepotenti, ai guerrafondai, a tutti gli aiutanti di campo che cercano di convincere chi, affamato di ambizione e di qualche patacca in più sul petto, brancola nella sua personale follia fatta di fallimenti che spesso e volentieri coinvolgono anche gli innocenti, quelli sani di mente.
Francesco De Gregori ha sempre detto che Generale nacque dalla lettura di Addio alle armi di Hemingway ma, senza volerlo, ha scritto qualcosa che va oltre quel romanzo. Che fra l’altro è un romanzo d’amore perché il protagonista è innamorato di un’infermiera che conosce prima della guerra, ecc.
Fu affascinato dalla storia di Frederick, uno di quelli convinti che “la guerra è bella anche se fa male”, uno che credeva ciecamente in certi ideali, ma che dovette ricredersi quando a Caporetto, a bordo di ambulanze senza benzina si rese conto che invece la guerra fa male, che non era come credeva lui, che i soldati in caotica ritirata non erano affatto a favore di quella interminabile guerra voluta da altri e da disonesti interessi. Tutto questo lui vide in quell’ammasso di divise verdi che prendevano a calci gli ufficiali (finalmente!). E fu lì che rifiutò il suo candido concetto di guerra: perse la fiducia nei valori come il patriottismo e l'eroismo. Valori che aveva sempre coltivato, al punto di arruolarsi volontario (lui americano) per combattere la guerra di altri.
Credo che Francesco abbia immaginato Frederick sul treno che lo portava a casa e che seduto davanti al finestrino, in veloce sequenza, vicino al confine vede tutte le immagini che si presentano davanti al treno in ritirata dopo la sconfitta: la contadina cinquantenne che aspetta i suoi cinque figli non ancora tornati, nuove e diverse colline coperte non di sangue ma soltanto di aghi di pino e funghi buoni da mangiare a Natale e un sipario che sul vetro arriva veloce all’incontrario, finalmente chiaro, pieno di sole. E tutto questo sfogo lo manifesta a un invisibile Generale che gli sta seduto davanti. E se lo immagina col bavero alzato e la barba lunga, sconfitto, stanco, sfiduciato, disilluso, arreso, fuggiasco, addirittura un disertore. Ma adesso e soprattutto un uomo. Un uomo come lui, lontano da quella figura di semidio che lui ha sempre fantasticato nella sua anima e che adesso lo delude ferocemente. Parla al Generale, ma l’interlocutore è la figura metaforica della cattiveria dei potenti sulla terra: Caro mio, quelle cinque stelle che porti sulle spalle non hanno più senso in mezzo al rumore che c’è dentro questo treno, perché non ti strappi anche quelle, oltre ai tuoi capelli disperati? Ormai che senso hanno? Non lo avverti questo rumore? Non li senti cantare? Non vedi che questi nuovi suoni non hanno niente a che vedere con quelli del viaggio di andata? Questi sono rumori di gente che sta tornando a casa, felice di mandare a fare in culo te e chi ti ha mandato fra noi per ridurci così, come beste! Tanta è la fretta che hanno di tornare a casa, questi passeggeri calcolano in due minuti il tempo del tragitto fino all’ultima stazione. Poco, troppo poco per scendere e pisciare! Il treno poi riparte, non aspetta, ha fretta.
Io ero come te, ci credevo, ma mi hai fregato, mi avete fregato! Adesso ti odio, adesso anch’io ho voglia di ritornare dritto a casa, perché guardando fuori dal finestrino mi accorgo che non è vero che la guerra è bella anche se fa male. Perciò, Generale, se questa guerra deve proprio farsi, cavolo, fate almeno che non sia cattiva!

Se i potenti della Terra (Bush in testa) leggessero il testo di Generale ogni sera prima di andare a letto, come una preghierina, forse vivremmo in un mondo migliore.

Mimmo Rapisarda



[Modificato da mimmorapisarda 24/11/2006 18.49]

ale.tuveri
00venerdì 24 novembre 2006 22:10
Ciao Mimmo, innanzitutto ti faccio i complimenti, ho letto il post davvero con grande piacere.. [SM=g27789] La guerra non è mai bella, mai.
Ma il problema è un altro, ed è anche più grave:
Bush non sa leggere [SM=g27790]
Tempo Reale
00sabato 25 novembre 2006 02:17
ti posso chiedere una cosa? come mai ti rivolgi solo a bush?
io in primis mi rivolgerei a tanti altri anche....forse però noto in questo ultimo passaggio una certa corrente ideologica che poi porta a quello che tu tanto disprezzi o no?
Tempo Reale
00sabato 25 novembre 2006 02:29
non voglio difendere bush per carità...diciamo che fino a che non hai fatto nomi ero daccordo con te.
Però...ti sei chiesto, immagino di si, cosa saremmo ora, se qualche ideologico (magari spinto da interessi economici, certo) non avesse deciso nella 2 guerra mondiale di venire in nostro "aiuto" chiamiamolo così va...perchè ora non crederemo davvero che siano stati solo i partigiani a liberare l'italia vero? giòà non eravamo attrezzati nemmeno per una scazzottata quando "eravamo" un esercito regolare nel '40, figurarsi cosa eravamo dopo l'"armistizio-disfatta" del '43.
Magari ora saremo proprio una colonia tedesca...ODDIO MEGLIO DI NO vero?? oppure avremmo fatto la fine della Polonia o della Cecenia....mmmmm ANCHE QUI MEGLIO DI NO....VERO????

Diciamo che se ognuno si desse da fare per evitare dei conflitti sarebbe meglio e giusto....ma purtroppo nessuno ha il coraggio di mandare a quel paese il presidente di turno che lo obbliga ad andare in guerra....

Posso condividere il fatto che bush sia andato li per altri motivi, più che per il povero popolo irakeno....ma di certo non mi sento male quando sento di bambini palestinesi morti...sarà xkè quei bambini, vengono istruiti dai loro genitori all'odio, e che è normale per loro, regalare ai figili un mitra già a 8 anni?
MA NON è CHE NON MI SENTO MALE PER I BAMBINI, LORO SONO VITTIME, NON MI SENTO MALE QUANDO VEDO I LORO PADRI CHE SOFFRONO, BRUTTI BASTARDI, CE LI AVETE MANDATI VOI I VOSTRI FIGLI A LANCIARE PIETRE E SPARARE CONTRO UN ESERCITO BEN ARMATO COME QUELLO ISRAELIANO.....SAPETE BENE LA FINE CHE FARANNO, NON VENITE A PIANGERE POI IN TELEVISIONE E DIRE CHE ISRAELE VA DISTRUTTO!

la palestina e israele hanno pari diritto di esistere, se israele tenta il soppruso è comprensibile che gli altri reagiscano, come è vero che se i palestinesi non vogliono riconoscere israele, ne subiscano le conseguenze..

NON ESISTONO BUONI E CATTIVI IN GUERRA.....OGNUNO HA LE SUE RAGIONI, che siano giuste o sbagliate non sta a noi sindacarle, ci possiamo fare un opinione, come la mia....ma rimane solo un opinione
DavideBarletta
00sabato 25 novembre 2006 12:09
Re:

Scritto da: Tempo Reale 25/11/2006 2.29

Però...ti sei chiesto, immagino di si, cosa saremmo ora, se qualche ideologico (magari spinto da interessi economici, certo) non avesse deciso nella 2 guerra mondiale di venire in nostro "aiuto" chiamiamolo così va...perchè ora non crederemo davvero che siano stati solo i partigiani a liberare l'italia vero? giòà non eravamo attrezzati nemmeno per una scazzottata quando "eravamo" un esercito regolare nel '40, figurarsi cosa eravamo dopo l'"armistizio-disfatta" del '43.



Per quanto tempo dobbiamo dire grazie all'america? Forse per sempre, ma di certo io non dico grazie a questa America, ma a quella America, che inoltre non ci ha aiutato in modo gratuito, basta vedere quanto siamo Americani noi
Coliandro
00sabato 25 novembre 2006 12:54
Re:

Scritto da: Tempo Reale 25/11/2006 2.17
ti posso chiedere una cosa? come mai ti rivolgi solo a bush?
io in primis mi rivolgerei a tanti altri anche....forse però noto in questo ultimo passaggio una certa corrente ideologica che poi porta a quello che tu tanto disprezzi o no?



Veramente mimmorapisarda non si rivolge solo a Bush, (specifica semplicemente "bush in testa"), e aggiungo io, giustamente si rivolge in primis a lui. Sottolineare il fatto che l'america è la prima potenza mondiale mi pare scontato...

[Modificato da Coliandro 25/11/2006 12.56]

persanelrosso
00sabato 25 novembre 2006 13:50
Penso che l'Italia abbia ringraziato abbastanza l'America....peccato che il confine tra ringraziamento e sottomissione non sia ben chiaro a quelli che erano, che sono e che saranno al governo nel nostro bel Paese. La guerra è sempre un male,sempre. Non c'è una guerra più giusta o più sbagliata.
I padri dei bambini palestinesi sono stati a loro volta bambini e hanno avuto a loro volta un mitra per regalo al posto del game boy:come potrebbero educare i loro figli diversamente?
La guerra non e' mai, mai giustificabile. Soprattutto quando si pensa di bombardare un popolo oppresso con la scusa di punire l'aggressore.
Ma e' gia' un errore fare distinzioni: no alla guerra e basta.
Sig.gregorio
00sabato 25 novembre 2006 19:11
per mimmo
ma sei sardo? nn l'ho mai capito...oppure è il tuo cognome proprio?
GreatGig
00sabato 25 novembre 2006 19:53
Re:

Scritto da: Tempo Reale 25/11/2006 2.29
....ma di certo non mi sento male quando sento di bambini palestinesi morti...sarà xkè quei bambini, vengono istruiti dai loro genitori all'odio, e che è normale per loro, regalare ai figili un mitra già a 8 anni?
MA NON è CHE NON MI SENTO MALE PER I BAMBINI, LORO SONO VITTIME, NON MI SENTO MALE QUANDO VEDO I LORO PADRI CHE SOFFRONO, BRUTTI BASTARDI, CE LI AVETE MANDATI VOI I VOSTRI FIGLI A LANCIARE PIETRE E SPARARE CONTRO UN ESERCITO BEN ARMATO COME QUELLO ISRAELIANO.....SAPETE BENE LA FINE CHE FARANNO, NON VENITE A PIANGERE POI IN TELEVISIONE E DIRE CHE ISRAELE VA DISTRUTTO!

la palestina e israele hanno pari diritto di esistere, se israele tenta il soppruso è comprensibile che gli altri reagiscano, come è vero che se i palestinesi non vogliono riconoscere israele, ne subiscano le conseguenze..

NON ESISTONO BUONI E CATTIVI IN GUERRA.....OGNUNO HA LE SUE RAGIONI, che siano giuste o sbagliate non sta a noi sindacarle, ci possiamo fare un opinione, come la mia....ma rimane solo un opinione



Un post così disinformato, intriso di luoghi comuni, qualunquista, vergognoso, non meriterebbe alcuna risposta.
Ma i passaggi evidenziati gridano proprio vendetta.
Vada il nostro Tempo Reale a vivere anche 2 settimane in Cisgiordania, con i carri armati per le strade, il muro che divide case e città palestinesi, con l'acqua corrente solo per poche ore al mattino di pochi giorni al mese, con la corrente elettrica razionata, senza lavoro, senza possibilità di movimento, senza la possibilità di essere curati. Ci vada, prima di dare sfogo a questa sua triste superbia da salotto.
Colpa dei padri che regalano i fucili ai figli di 8 anni?
Ma come si fa a dire cose del genere? Come non si vede che l'oppressore, l'occupante, è un esercito regolare spietato e vigliacco, che oltre ad uccidere rade al suolo case e raccolti?
Come si fa a non vedere che è la politica illegale e criminale di Israele a fomentare la disperazione in cui crescono i vari fondamentalisti?
No, invece è colpa dei genitori, come è colpa dei genitori quando un bambino italiano si mostra maleducato davanti ad estranei, giusto?

Non accettato Israele, ne paghino le conseguenze. Ma da dove viene tale inumano cinismo?

Non esistono buoni e cattivi, non si possono sindacare le guerre...raccogliendo le mie braccia da terra, rispondo soltanto che se ciò fosse vero, non varrebbe neanche la pena sprecare tempo a scrivere sopra un forum.
mimmorapisarda
00sabato 25 novembre 2006 20:47
Sig. Gregorio scrive:
per mimmo
ma sei sardo? nn l'ho mai capito...oppure è il tuo cognome proprio?
***
>)))(@>...tanto non abbocco!


Questa sì che mi fa morire dal ridere!
No, non sono sardo, ormai qui dentro lo sanno tutti che sono di Catania. Se clicchi qui sotto, nel mio sito personale, te ne accorgerai .. e parecchio!
Rapisarda è un cognome molto comune a Catania. Un giorno De Gregori, davanti alla vetrina di un gioielliere che si chiamava Sebastiano Rapisarda e in procinto di incontrarsi con un impresario di cognome Giuseppe Rapisarda, mi disse che lo trovava sonoro, musicale. Vedi che bello?
Con la sardegna non penso c’entri molto. Credo che provenga dal greco.


per Tempo reale:

Carusi!.......tra due giorni è Natale! Visto che si parla di una canzone di pace, per la pace di tutti comunico che nella stiva del Titanic, alla pagina
www.iltitanic.com/Titanic/testi%20e%20midi/DE%20GREGORI.HTM

la frase finale è modificata (senza Bush), anche se la penso diversamente. Bush, come Jonhson e Nixon. Stessa pasta. Non so quante volte Nixon, in preda all’alcool, negli anni Settanta è stato bloccato proprio dai suoi “caporali” per evitare che sciacchiasse il bottone rosso contro gli odiati comunisti.
Questo è poi un mio personale parere. Non voglio decretare niente. Anche gli altri non scherzano, tutti ma proprio tutti. A cominciare da Erode.




Tempo Reale
00domenica 26 novembre 2006 11:33
non è cinismo, solo non sono utopista da credere che un giorno le guerre possano finire, la guerra purtroppo è intrisa dentro di noi, è un istinto intrinseco che non puoi controllare sempre, lo puoi fare tu, io, un altro, ma quello che ha le armi magari non lo fa, e guarda che succede, ne basta uno di scemo, per fare danni per miliardi di persone.

Tu parli di israele come esercito occupante, quindi sei già schierato. Io ho solo detto che non sopporto quando vedo i padri che piangono i loro bambini, visto che son loro che li mandano al fronte, INVECE DI EDUCARLI AL RISPETTO E ALLA PACE. Solo così si farà la vera pace, mettendo in testa loro le regole della convivenza civile, non mettendogli in mano un mitra! L'esercito di Israele se spara è per difendere la loro terra, dopo che son stati perseguitati per millenni, cosa credi che ora che hanno le armi, si lascino prendere di nuovo per scemi? ovvio che si sentano sempre minacciati, son perseguitati da sempre.
I palestinesi hanno diritto alla loro terra CERTO, ma Ti devo ricordare che gli ebrei vivono da quelle parti molto prima dell'avvento dell'islam, visto che questo si è sviluppato addirittura DOPO il cristianesimo, quindi ora non saprei veramente chi è che è arrivato per ultimo da quelle parti......

spero che tu non sia tra quelli che cantano 10 100 1000 nassirya, perche altrimenti finisco qui, visto che quella gente non merita nemmeno la minima considerazione.

La guerra non è mai buona, certo, ovvio! questo lo so, dimmi qualcosa che non so.....
Ma tu mi vuoi far credere nel tuo piccolo che porgi sempre l'altra guancia?
Certo che non è mai buona....perchè chi la fa non è gente buona..
Purtroppo ci si mettono di mezzo gli interessi economici....perchè non crederò mai alla fesseria dell irak e delle armi di distruzione...ma noto che nessuno parla della Cecenia, anche li ci sono poveri musulmani, ma qui l'occupante oppressore è la russia....e non sento parlare di russia che opprime...solo di israele.
Come vedi io ti posso parlare neutralmente, di una parte e dell'altra, non nego alla palestina di esistere, ma solo non sopporto le lacrime di coccodrillo di chi porta i figli in guerra, li capisco perchè loro vogliono la loro terra e vogliono combattere per quello (lo faremo tutti noi), ma come capisco loro, capisco anchei i loro avversari..anche loro combattono per la guerra...e allora? da che parte dobbiamo stare? NESSUNA, trovare una via di mezzo per tutti, xkè è vero che la guerra è ingiusta, ma proponi un' alternativa però.
Come mai nelle piazze e negli slogan si sente solo Bush? è una superpotenza....ok.....e come mai della Corea del Nord non ne parla nessuno?, trattano le persone come animali e si stanno costruendo la bomba atomica...ma non vedo nessuno nelle piazze a protestare, di Cuba? non ditemi che li c'è il paradiso!! della Cina, un paese di regime comunista per quanto riguarda i diritti umani, ma capitalista quando c'è da guadagnare, più incoerenti di loro....perchè non si parla della russia quando tenta di INVADERE l'afghanistan....o della russia quando bombarda la cecenia per le risorse economiche che ha?

Cioè io sono daccordo a discutere contro le guerre, ma non a discutere contro le guerre di una sola parte, visto che poi se proprio ci state a difendere i palestinesi, vi auguro qualche giorno se girate per roma, a non esplodere dentro un autobus che vi sta portando a casa a lavoro.....

Noi costruiamo moschee, giusto, dobbiamo permettere a loro di rispettare lo loro religione. Però ora si mobilitano perchè non vogliono il Papa in turchia....allora chi è che è fa l'estremista? se fan cosi non l'han capito che poi le cose si ritorceranno contro di loro, perchè poi l'europa potrebbe diventare estremista anch'essa di riflesso....
rimmelclub2
00domenica 26 novembre 2006 12:36
Il Topic è interessante, come gran parte delle cose scritte da Mimmo, ma va in Off Topic.
Pippina2
00domenica 26 novembre 2006 18:13
Scusa Daniele, ma a mio avviso in topic ci sta eccome, dato che "Generale", a cui si riferisce buona parte del topic di Mimmo, mi pare l'abbia scritta De Gregori...o te lo sei dimenitcato????[SM=g27790][SM=g27790][SM=g27790]
Per Mimmo: sono andata a riascoltarmi la tua John Martin con piacere!
Ciao
rimmelclub2
00domenica 26 novembre 2006 18:59
Mimmo, prende spunto da "Generale" di Francesco per poi parlare di altro, tanto che i post successivi non hanno nulla a che vedere con la canzone.
O sbaglio?
Pippina2
00lunedì 27 novembre 2006 17:38
Re:

Scritto da: rimmelclub2 26/11/2006 18.59
O sbaglio?


Sbagli, Daniele...secondo me!
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