W IL PRESIDENTE

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ALENAPOLIALE
00venerdì 20 maggio 2005 16:55
Il giorno dopo l’esclusione dai play off, Mario Maione lavora con lena ancora maggiore per costruire il futuro del basket azzurro. Aver centrato l’accesso alla post season era l’obiettivo di questa annata, è stato centrato e va bene così: «Sono contento», dice con sincerità. Può essere contento dopo tre sconfitte? «Sì, vista la maniera in cui si era avviata questa stagione. Arrivare ai play off è stato già tanto, ed è la maniera migliore per concludere il primo programma triennale che mi ero prefissato, ma ora scatta il secondo». Piano triennale? Ce lo racconta? «All’inizio mi ero prefissato un tempo di tre anni per ambientarmi in questo mondo. Ma era già previsto che ci sarebbe stata la seconda parte, quella che inizia adesso e prevede il raggiungimento del vertice». Parla di scudetto? «Io non dirò mai quella parola, chi mi conosce lo sa bene». D’accordo, ma per arrivare al vertice servono investimenti... «Occorre soprattutto programmazione. Io non so ancora quale sarà l’impianto in cui giocherò, come faccio a programmare?». È la solita polemica con il Comune? «Non è polemica, chiedo chiarezza. Devo sapere su quali strutture posso contare: mi interessa solo sapere, ma sembra impossibile». Da settembre 2006 gli impianti dovranno avere come minimo 5.000 posti a sedere. «Il Palabarbuto ne conta 4.000. Forse questo è un primo problema da affrontare». Il sogno di Maione è quello di allargare la compagine societaria, come ha fatto Milano. «E il sogno potrebbe diventare realtà prestissimo». Chi saranno i suoi soci? «È presto per parlare di questo». Allora parliamo di squadra. Fadini è già andato via? «Con Fadini c’è un rapporto diretto: dobbiamo solo sederci e capire se i progetti che abbiamo, possono convivere. Altrimenti ci sarà una stretta di mano e proseguiremo su strade diverse». Ha già pensato al sostituto? «Non so ancora se ce ne sarà bisogno». E per la panchina? «Se non so con certezza quale sarà il progetto, quale sarà la compagine sociale e chi sarà il direttore sportivo, come faccio a pensare alla panchina?». Quindi anche il discorso mercato è inutile. «Certo, è prematuro». Il contratto con lo sponsor, Pompea, è scaduto, chi lo sostituirà? «Non è vero che è scaduto. Con la POMPEA c’è un accordo siglato con una stretta di mano fra gentiluomini. Se troverò uno sponsor che verserà una cifra molto superiore, li contatterò e decideremo insieme». Se non c’è nemmeno una certezza sul futuro, come fa Maione ad essere così sereno? «Io di certezze ne ho. Sul basket del futuro sto lavorando da dicembre, sono certo che andrà tutto bene. Voglio una squadra capace di vincere tutto e una società forte, centrerò entrambi gli obiettivi».
PAOLO BARBUTO
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