La Grotta Tra amicizia e Letteratura... Oltre le "barriere" virtuali

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    Antonellat
    Utente Senior
    00 19/11/2004 16:36
    Novembre sgretolato tra i solchi
    ormai disordinati ed infecondi
    nell’immutato grembo ora ricalchi
    la stagione che nutre solo silenzi.

    Piegato al sonno ciclico del tempo
    steso sui campi dai confini incerti
    tra arbusti secchi, neri eretti a stèle
    ti parlo e m’avvicino mese del pianto.

    Togli l’umido fumo dalla luna
    fai apparir le zolle cocci di vetro
    rifletti sulla tua pelle umida e fredda
    quell’uva secca tra i filari appesa.

    Trattieni il seme, forse germoglierà
    o resterà reliquia inconsistente
    nell’urna cineraria del tuo ventre.

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    Versolibero
    Utente Gold
    00 16/08/2012 16:46
    Novembre sgretolato tra i solchi
    ormai disordinati ed infecondi
    nell’immutato grembo ora ricalchi
    la stagione che nutre solo silenzi.


    Piegato al sonno ciclico del tempo
    steso sui campi dai confini incerti
    tra arbusti secchi, neri eretti a stèle
    ti parlo e m’avvicino mese del pianto.


    Togli l’umido fumo dalla luna
    fai apparir le zolle cocci di vetro
    rifletti sulla tua pelle umida e fredda
    quell’uva secca tra i filari appesa.

    Trattieni il seme, forse germoglierà
    o resterà reliquia inconsistente
    nell’urna cineraria del tuo ventre.




    woowww!
    bellissima tutta, in particolare le tre strofe evidenziate...
    ma l'ultima è da brivido!!!

    Non poteva rimanere tra le ragnatele questa poesia.

    Ciao Anto

    Rosanna


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    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)