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Preferisco tacere (per ora!)

Odore di carne bruciata
afferra il cuore, con l’anima
stremata e muta dal dolore
alla visione di lapidi
e macerie contorte e urlanti
in cimiteri mediatici.

La retorica è la mercede,
giusta per qualcuno, per dare
il prezzo equo al sangue giovane
e appellar l’odio per la guerra
come viltà, e alla patria insulto
se tale odio lo manifesti.

Muto rispetto al dolore altrui
m’impongo, per non cader pur’io
nella meschinità palese
di un potere corrotto e vile
che per propria vanità offende
il pianto ed il dolor dei vivi.

Preferisco adesso, chiudere
il foglio con la penna e i versi;
parole ed emozioni stringo
e serro, con rabbia in catene,
gli occhi chiudo per non vedere
quell’ipocrita compunzione.

woquini 16.11.2003



La poesia è un'espressione libera e pura dell'animo e del pensiero, mai diverrà strumento di ostentazione di un dolore, di una commozione e mai i suoi versi canteranno un inno agli orrori della guerra. Il poeta non si unisce ai cori, trattiene l'idignazione e la rabbia e chiudendo il foglio esprime in silenzio tutta la sua intima emozione.


-- Caleidos on 15/12/2003

[Modificato da Caleidos 12/01/2007 17.51]