Officina della poesia "Nicola Imbraguglio" Laboratorio poetico

nuova prova

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    lemieparole
    Sesso: Maschile
    00 15/06/2006 18:03
    Simone si svegliò tardi e con la bocca impastata. Conosceva bene quella sensazione, andava avanti così da un mese. Già un mese. Avete idea di quanto possa andare tutto a puttane? di quanto ci si possa fottere la vita? In un mese?
    E' molto semplice, è la mia storia. Se avete dieci minuti di tempo provo a raccontarvela, del resto non mi resta niente altro da fare.

    ...........................
  • gattoguercio
    00 25/08/2006 21:02
    posso?
    Quella mattina pioveva pioggia acida. come al solito, in Brianza. Una vecchia megera col fiato etilico mi stava guardando in cagnesco. certo, non dovevo avere un bell'aspetto, lì, fermo sotto la pioggia, col mozzicone spento in bocca. Ma anche lei, in fondo...Ho sempre odiato esser fissato. Di solito mi metto a fissare anch'io e così feci anche quel giorno. Tanto l'autobus non arrivava e ne avevo un bel po' di cattiveria da sfogare. Io guardavo, la vecchia guardava. Sguardo da vecchia ubriacona moralista, irresistibile. Le ruttai in faccia.

    [Modificato da gattoguercio 26/08/2006 12.52]

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    lemieparole
    Sesso: Maschile
    00 29/08/2006 12:37
    Cazzo. Feci un rutto così forte da spostare Piazza del Duomo in piazzale Corvetto se solo avessi voluto. La vecchia mi guardò schifata e poi disse:
    -Vai a lavorare, pirla, barbone...vai via va-
    Tipico, no? Cos'altro avrebbe potuto dire? Vecchi provinciali tutti uguali avrei potuto scrivergli i dialoghi. Leggergli i pensieri tanto erano prevedibili.
    Stavo per risponderle quando arrivò quel fottuto autobus. Spensì la sigaretta, le feci una smorfia e montai su.
  • gattoguercio
    00 31/08/2006 10:48
    L´autobus puzzava di sogni e sudore. A sinistra, due nigeriane dalle occhiaie profonde mi regalarono un pallido sorriso. A destra, un ragazzino griffato mi squadro´ e poi torno´ai Megadeth. Rapidamente scelsi e fu l´inizio della fine. Certamente, lei era una rossa da paura, cosi´tiepida e fragile nel suo cappottino verde, insconsapevolmente incurante del fascino che esrcitava sui due pensionati appesi al palo, naufraghi di un titanic impazzito (si sa, gli autisti italiani sono tutti un po´Schumacher...).

    [Modificato da gattoguercio 31/08/2006 10.48]

    [Modificato da gattoguercio 31/08/2006 13.43]

  • tadzio71
    00 05/09/2006 13:02
    Le girai un po' attorno fingendo di ignorarla mentre monitoravo, con la coda dell'occhio, il verde sollevarsi e sgonfiarsi del cappottino: le avrei dato fino all'ultimo fottuto centesimo che non ho per farmi affondare il viso in quel mare di carne. Ma quelle come lei non si fanno toccare da quelli come me, neanche a pagamento.
    Mi piazzai proprio dietro la sua testa e iniziai a respirarle tra i capelli: odore di femmina.
    I due vecchi mi guardavano in cagnesco invidiando il mio testosterone e la faccia tosta di chi non ha niente da perdere.
    Non si accorse di nulla fino a quando l'autista non frenò: non aspettavo altro. Le caddi addosso con tutta la voglia che avevo e le stampai le mani su due natiche morbide sopra le quali chissà quanti maschi avevano sospirato.

    [SM=g27828]


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    lemieparole
    Sesso: Maschile
    00 05/09/2006 18:59
    quello fu soltanto il primo di una serie interminabile di errori che avrei commesso a breve. La ragazza, il cappottino verde e la sua mano destra si voltarono contemporaneamente elargendomi un manorovescio in pieno volto.
    La fragilità sprigionata in precedenza svanì all'istante.
    Sarebbe stato il momento giusto per scendere e aspettare il prossimo autobus. Ma rimasi lì un attimo di troppo. Così che lei ebbe il tempo di sorridere, avvicinarsi, e dire in un sussurro
    -Cavolo, scusa, stai sanguinando-

    Si, scendere sarebbe stato meglio.



    [Modificato da lemieparole 06/09/2006 10.18]

  • tadzio71
    00 08/09/2006 16:07
    - La mia reazione è stata eccessiva forse, ma anche tu... Potevi stare più attento!

    Sfoderai un'aria tra l'ingenuo e lo stupito che dovette risultare credibile perché lei, per farsi perdonare, mi invitò a prendere un caffè.

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    altrodase
    Sesso: Maschile
    00 09/09/2006 12:34
    Seduti l'uno di fronte all'altro, cominciai a raccontarle parte della mia vita maledetta, trascinata tra poesie e lavoro.
    La mano sulla guancia rendevano ancora più affusolati quegli occhi parlanti mentre ascoltava e dolcemente sorrideva, sotto al tavolino sentivo il fruscio della sua gamba penzolante, ad un tratto anche lei si lascia andare ad una confidenza: " ho una storia, con uno più romantico di te, che mi riempie di complimenti, mi telefona, viene a cercarmi anche solo per vedermi".
    A me invece era capitata una storia molto particolare, lei era arrivata alla stazione ma non ci conoscevamo, avevamo avuto solo dei contatti telefonici. Avevo preparato una frugale colazione nel mio appartamento, salimmo lentamente le scale, lei andò in bagno per rinfrescarsi dal lungo viaggio intanto preparai il caffè.







    [Modificato da altrodase 09/09/2006 12.37]

    Tradiscimi, come gli occhi mentendo, ingannano me fissando la Luna.
    "Loblio come la furia della tempesta irromperebbe nellaria" (per gentile concessione dell'autrice)
  • gattoguercio
    00 12/09/2006 13:57
    Fu allora che notai la Cosa. '"> !-->
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    lemieparole
    Sesso: Maschile
    00 13/09/2006 17:56
    piccolo intermezzo all'interno del racconto
    desideravo rendervi noto che racconto a più mani non vuol dire farsi una pippa con la sinistra (o altro per le signore) e scrivere cazzate con la destra. Va bene inventare ma seguiamo un minimo di filo seppur illogico...dai ce la possiamo fare....

    ps: non offendetevi non lo sopporterei [SM=g27827]: [SM=g27828]




    a domani, gianni
  • gattoguercio
    00 14/09/2006 09:34
    cavoli, non mi ha preso il resto! provvedo subito.
  • gattoguercio
    00 14/09/2006 09:37
    Tra la porta del bagno e il tavolino del corridoio, infatti, l'ombra di lei si proiettava sul muro. Era un'ombra normalisima, che restituiva ragione alla sua figura slanciata, ma per un istante mi parve di vedere qualcosa che mi turbo'. Non due gambe, ma dieci, venti tentacoli le sbucavano da sotto la gonna. Trasalii. Fu solu un istante e dunque lo attribuii ai bgordi della sera precedente.