Seduti l'uno di fronte all'altro, cominciai a raccontarle parte della mia vita maledetta, trascinata tra poesie e lavoro.
La mano sulla guancia rendevano ancora più affusolati quegli occhi parlanti mentre ascoltava e dolcemente sorrideva, sotto al tavolino sentivo il fruscio della sua gamba penzolante, ad un tratto anche lei si lascia andare ad una confidenza: " ho una storia, con uno più romantico di te, che mi riempie di complimenti, mi telefona, viene a cercarmi anche solo per vedermi".
A me invece era capitata una storia molto particolare, lei era arrivata alla stazione ma non ci conoscevamo, avevamo avuto solo dei contatti telefonici. Avevo preparato una frugale colazione nel mio appartamento, salimmo lentamente le scale, lei andò in bagno per rinfrescarsi dal lungo viaggio intanto preparai il caffè.
[Modificato da altrodase 09/09/2006 12.37]
Tradiscimi, come gli occhi mentendo, ingannano me fissando la Luna.
"Loblio come la furia della tempesta irromperebbe nellaria" (per gentile concessione dell'autrice)