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I NUMERI SACRI
di Emanuela Cella Ferrari

Il Numero Tre
Il tre viene considerato, da sempre, il numero della perfezione e dell’equilibrio. Nella Cabala corrisponde alla lettera GIMEL che significa cammello; è il simbolo di un lungo viaggio alla ricerca della saggezza.
Sotto il profilo esoterico ha un ruolo fondamentale. Lo troviamo spesso sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento; nella Bibbia le parti del Tempio sono tre come i figli di Noè, i giorni delle tenebre in Egitto prima dell’esodo, e infine tre sono i giorni che Giona trascorse nella pancia del pesce.
Nel Vangelo i Re Magi che giunsero alla grotta erano tre, come gli apostoli accanto a Cristo nell’Orto degli Ulivi, così come quelli che furono testimoni della Trasfigurazione, ed infine è il numero dei giorni in cui Gesù rimase nel sepolcro prima di risorgere.

Secondo Pitagora il numero due, l’eterno mascolino e l’eterno femminino, genera il mondo nel tempo e nello spazio; quindi l’universo reale è formato dalla loro unione ed è la Triade, il numero tre. Quindi tale cifra dà luogo alla creazione, in base alla legge del ternario che dà origine a tutte le cose create, ed è la chiave della vita. Il simbolo geometrico di questa cifra, il triangolo, è considerato dagli esoteristi il disegno della vita, rappresenta l’uomo e l’universo simboleggiato dal sole, è definito la sintesi spirituale, la formula dei tre mondi: nascita, zenit, tramonto. Il divino si esprime completamente in questo emblema, ed è la raffigurazione del Padre Creatore; pensiamo al triangolo nel quale è disegnato l’occhio divino.

In tutte le mitologie e religioni antiche è presente la triade come allegoria della divinità: in Grecia erano tre le Parche, le dee che si disputavano il pomo della discordia, tre le Grandi Madri raffigurate nei templi pagani.
In Egitto il geroglifico del tre era l’immagine del “due più uno”; per gli Arabi e gli Ebrei aveva lo stesso significato ed, in genere, rappresentava un patto tra due persone in cui il terzo simboleggiava il testimone.
Nella magia, secondo Giordano Bruno, vi sono tre gradi ai quali sono associati i tre mondi: quello fisico e razionale, il matematico e l’archetipo. In quest’ultimo è vi è l’amicizia e la lotta, nel matematico la luce e le tenebre, nel fisico l’acqua e il fuoco.

A livello simbolico questa cifra esprime un ordine intellettuale e spirituale nel cosmo e sintetizza la triplice unità dell’essere umano. E’ il primo numero dispari, è il numero del Cielo, mentre il due è quello della Terra; al tre, cifra della totalità e del compimento, affermano i Cinesi, non può esservi aggiunto nulla. L’uomo, figlio del Cielo e della Terra, completa la Grande Triade. Il tre designa anche le tre fasi dell’evoluzione mistica: la purificazione, l’illuminazione. l’unione con Dio. La sua essenza è espansione; l’unione tra l’uno e il due dà luogo alla crescita ed allo sviluppo del tre. E’ il più creativo di tutti; è padre, madre e figlio.

In numerologia il tre designa un individuo molto espressivo che riesce ad influenzare gli altri con le sue brillanti doti di comunicazione, è un attore nato. Possiede un indole espansiva e vivace che attira le persone. E’ un individuo con grandi sogni ed ha un atteggiamento positivo nei confronti della vita; grazie a ciò ottiene spesso ottimi risultati. Ha una natura estroversa che gli permette di entrare in contatto con molte persone di estrazione sociale e culturale diverse dalla sua. Deve porre attenzione, però, a non sprecare la sua grande energia interiore e a non esagerare per farsi notare dagli altri.


Emanuela Cella Ferrari

tratto da specchiomagico.net
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