Officina della poesia "Nicola Imbraguglio" Laboratorio poetico

Una mattina di fine agosto a Corso Tacito

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    Suncity84
    Sesso: Femminile
    00 09/09/2009 14:25
    Ora che l’aria sembra tornata respirabile, uscendo nel mattino, questa città è orecchiabile: una donna dell’est suona un tango, con la sua vecchia fisarmonica roca e sensuale. Un giorno mi disse che nel suo paese faceva ballare con quel suono giovani coppie di sposi fino all’alba e anche oltre. Immaginai la passione di quelle musiche gitane che scaldano l’anima e trasudano di follia e libertà. Libertà pagata a caro prezzo, ma che importa. In questa musica mi cullo camminando al suo ritmo, allungo qualche spiccio e un brivido di freddo mi sale sulle spalle, mi sembra di rinascere, aspetto ancora settembre come il contadino aspetta la pioggia. Per la prima volta vedo i balconi del corso, ricostruiti forse nel dopoguerra, immacolati, disabitati. Credo di non averli mai visti perché nessuno vi si affaccia mai, nessuno vi cura un misero geranio o un po’ di basilico, quasi fosse vietato, forse gli abitanti del corso non esistono o semplicemente non sanno di avere un balcone sul corso. Cammino coi sensi acuiti da questa deliziosa frescura e da questa luce nuova, mi sento libera dalla mia solita distrazione, ti sto mettendo da parte, con la consapevolezza di farlo volontariamente, in fondo che altro potrei fare? Vedo un anziano appena uscito dalla libreria sedersi su una panchina e ansioso di sprofondare nei ricordi, cominciare a sfogliare il suo nuovo acquisto, come un bambino che impaziente apre i giochi ancor prima di essere uscito dal negozio.
    Il tango si fa via via più lontano fino a scolorare nell’ombra delle ultime case, sulla piazzetta ch’è la patria degli esclusi, gli altri, loro, quelli che fanno comunella coi cani e che su quelle panchine ci consumano la vita, i giorni tutti uguali e le faticosamente conquistate bottiglie di vodka o i cartoni di Tavernello. Una notte un moldavo si diede fuoco, era uno di loro, con l’alcool in corpo e sui vestiti, come se fosse stato una sigaretta, si accese con l’accendino, qualcuno lo spense prima che diventasse un mozzicone. Lo portammo in ospedale con l’ambulanza, faticammo a portarlo via perché non aveva a chi lasciare il suo unico fedele possedimento: un piccolo bastardino marroncino che a causa del muso schiacciato non fa altro che russare e fare le fusa come un gatto se lo gratti sulla pancia. Il moldavo voleva che portassimo anche il cane sull’ambulanza, ma non fu possibile, allora lo lasciammo con uno dei suoi compagni di strada.
    Da quel giorno non ho più visto il moldavo, ma ora, qui c’è il suo cane che scodinzola ed elemosina grattini nel vedermi passare. Spesso mi domando che fine abbia fatto il moldavo, ma è una domanda inutile: che fine può aver fatto senza il suo cane…? Sono al capolinea, la grande fontana luccica nella luce nuova che va accendendosi, comincia a fare caldo, infilo il portone e cambio dimensione, improvvisamente mi ricordo chi sono, indosso l’espressione giusta, salgo le scale e capisco che in futuro dovrò trovare un modo per vivere l’estate.
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    altrodase
    Sesso: Maschile
    00 09/09/2009 15:02
    "Da quel giorno non ho più visto il moldavo, ma ora, qui c’è il suo cane che scodinzola ed elemosina grattini nel vedermi passare. Spesso mi domando che fine abbia fatto il moldavo, ma è una domanda inutile: che fine può aver fatto senza il suo cane…?"


    ...e sale un brivido lungo la schiena che non va via...
    figurati te a viverli...

    figurati l'uomo a crearli...

    figurati il cane a non poterli esprimere...

    "infilo il portone e cambio dimensione, improvvisamente mi ricordo chi sono, indosso l’espressione giusta, salgo le scale e capisco che in futuro dovrò trovare un modo per vivere l’estate."


    ...credo che non ci sia stato migliore modo di trascorrere questo scorcio d'estate.




    ***
    Tradiscimi, come gli occhi mentendo, ingannano me fissando la Luna.
    "Loblio come la furia della tempesta irromperebbe nellaria" (per gentile concessione dell'autrice)
  • gasparastampami
    00 10/09/2009 07:15
    Bravissima anche im prosa, Sammy.
    Ti ho letta tutto d'un fiato, ero lì con te.
    Inestimabile il finale, con il ritorno alla quotidianità, "indosso l'espressione giusta".
    Per quel che riguarda l'estate, visto che per me agosto è solo questione di sopravvivere, l'estate prossima scappiamo insieme?
    Il mio sogno è il parco di Yellowstone, con Yogy e Bubu che ci rubano i panini.... [SM=g8051] [SM=g10619]
    rosaria
    [Modificato da gasparastampami 10/09/2009 07:16]