La Grotta Tra amicizia e Letteratura... Oltre le "barriere" virtuali

Maram al-Masri

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    beren erchamion
    Utente Veteran
    00 04/04/2010 20:57
    Ha due donne,
    una dorme nel suo letto
    l’altra dorme in quello del suo sogno.

    Ha due donne che l’amano,
    una invecchia vicino a lui,
    l’altra gli offre la sua gioventù
    e svanisce.

    Ha due donne,
    una nel cuore della sua casa
    un’altra nella casa del suo cuore.

    Maram al-Masri
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    beren erchamion
    Utente Veteran
    00 04/04/2010 20:59
    Maram al-Masri è nata nel 1962 a Lattakia (Siria), sulle rive del Mediterraneo, ad appena venti miglie marine dallʼisola di Cipro. Vive a Parigi dal 1982. Dopo un primo libro pubblicato nel 1984 a Damasco, pubblica a Tunisi nel 1997 “Ciliegia rossa su piastrelle bianche”, che viene accolto con entusiasmo dalla critica dei paesi arabi. Questo libro viene poi tradotto con sempre crescente successo nel mondo occidentale, in spagnolo, francese, inglese, corso e finalmente in italiano

    Scrive di lei il grande poeta Adonis: “Due cose mi attraggono nella scrittura di Maram al-Masri. La prima è il modo con cui Maram riesce a dare forma linguistica alla sua femminilità, vissuta ed immaginata con purezza originale, ma che scivola poi con le parole, le sensazioni e le impressioni, in modo libero attraverso i labirinti dellʼerotismo. La seconda è come tutto ciò sia tradotto in una scrittura che pare non tanto tecnica quanto organica, fatta di passione, di quotidianità, di cose semplici ma calorose ed incontenibili, al punto che tutto il suo corpo ne venga coinvolto, per fermarsi invece quasi allʼorlo della lingua…”
    E Michael Binyon su “The Time” …scrive degli oggetti di tutti i taboo - passione fisica - mancanza di fede - adulterio - solitudine - disperazione - con tale candore ed intensità, che potrebbero farla diventare un simbolo anche per gli occidentali. Al-Masri evoca momenti di violenza ed intensità con una intelligente, abile miscela di fantasticheria e penombra, trafitta da forti, precisi dettagli.
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    beren erchamion
    Utente Veteran
    00 04/04/2010 21:00
    Dal 1982 Maram è fuggita tre volte dalla Siria. Abita a Parigi da ventitré anni, dove tiene un bagaglio che tenta di tenere chiuso, fatto di relazioni morbose e separazioni, di un lutto dolorosissimo. Fino a che, in seguito al rapimento di suo figlio e alle pretese di un Paese che si intrometteva nei suoi diritti senza rispettarli, ha deciso di non metterci più piede. “Ho divorziato con il mio passato, la mia religione, la mia terra, addirittura con la mia lingua. Eʼ stato così per tredici anni. Non ho scritto, non ho rivisto la mia famiglia, ho smesso di mangiare cibo siriano, di ascoltare la radio. Era la punizione che infliggevo al mio Paese, mi distaccavo da lui.” Era la fine dei suoi tentativi di rincorrere “lo statuto di donna rispettata”. Tutto quello che ne sarebbe derivato sarebbe stato una celebrazione dellʼindipendenza e della limpidezza, la confluenza del suo istinto in uno stile di vita che gli fosse armonizzato. “Sono una donna libera. Quando ero piccola le mie compagne me lo dicevano sempre. Allora non capivo questa libertà. Per loro era immorale perché nuotavo, ballavo, portavo delle minigonne, salutavo i ragazzi, andavo al cinema. La mia famiglia mi ha mandata a Damasco allʼuniversità. Io andavo in Inghilterra, amavo senza nascondermi un ragazzo di un’altra religione. Ho sofferto tanto. Per loro era una specie dʼinsulto, e per me invece era morale, onesto, non ipocrita, significava stare bene con lʼaltro, rispettarsi. Essere trasparenti, accordarsi con i propri pensieri.”





    Uno estraneo mi guarda,
    uno estraneo mi parla,
    sorrido ad uno estraneo,
    parlo ad uno estraneo,

    un estraneo mʼascolta,

    davanti
    alle sue pene
    pulite e bianche
    piango,

    sulla solitudine che unisce
    gli stranieri.

    Maram al-Masri
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    dadauuumpa
    Utente Senior
    00 07/04/2010 01:05


    che meraviglia queste poesie, Mauri !

    grazie di averci fatto conoscere questa storia